“Per Fonzie-Renzi c’è poco da scherzare: dietro la cosiddetta riforma del titolo V, che sarebbe uno dei punti qualificanti dell’accordo tra il segretario Pd e il pregiudicato di Forza Italia, non c’è solo l’esproprio delle risorse energetiche lucane, ridando fiato e corpo alla vecchia idea dell’ex Ministro Passera del Governo Monti, che pure il centrosinistra era riuscito a bloccare. A rischio c’è il futuro della Regione Basilicata”: è il commento della segretaria regionale di Italia dei Valori Maria Luisa Cantisani.
“Pur muovendo da un’esigenza legittima che è quella di una riforma della governance del sistema delle Autonomie Locali a partire dall’abolizione delle Province, contenuto nel cosiddetto ddl Delrio, approvato a fine dicembre dalla Camera e in attesa di essere approvato dal Senato, sulla quale IdV ha sempre condotto una battaglia per evitare che in primavera si voti di nuovo per le Province, i partiti lucani non sottovalutino gli effetti devastanti di un tentativo di rafforzare il centralismo statale. In questo scenario il disegno della Fondazione Agnelli di riduzione-accorpamento delle Regione – dice la segreteria di IdV – potrebbe essere rispolverato.
Questo, purtroppo, è un capitolo sfortunato per la Basilicata, aperto nel 2001 solo peggiorato nel tempo, tenuto conto che una riforma del titolo V che, dl 2001 che è stata concepita, avviata e realizzata, non ha saputo ridurre la pressione fiscale da parte dello Stato, ma ha addirittura raddoppiato Irpef e Irap da parte della Regione Basilicata a danno delle imprese locali, già in affanno di competitività.
Per Italia dei Valori i due ostacoli che dovranno essere rimossi sono principalmente competenze e costi. Per superare il meccanismo delle funzioni concorrenti che ha moltiplicato i poteri di veto e le battaglie in Corte Costituzionale – aggiunge Cantisani – è ragionevole e direi opportuno che si definiscano una volta per tutte ed in maniera chiara le competenze dello Stato e quelle delle Regioni. Dunque nessuna paura a rivedere l’art. 117 della Costituzione: ci sono 21 materie di competenza concorrente fra Stato e Regione. Invito in proposito a guardare l’elenco delle sentenze della Consulta dal 2002 ad oggi che ha affrontato circa 1.700 conflitti di competenza (un centinaio circa riguardano la Basilicata). Ma se l’accordo sulla legge elettorale fra Berlusconi e Renzi riporta un accordo già chiuso in tal senso con una revisione del Decreto del Fare, i poteri allo Stato ad esempio su Reti Infrastrutturali ed Energia, supererebbero le 21 competenze concorrenti. La Basilicata quali adeguamenti predisporrà? Le nostre competenze sono a disposizione del presidente Pittella a cui riconosciamo il ruolo di innovatore che deve guardare avanti, continuando il rinnovamento avviato, utilizzando tutte le competenze per favorire lo sviluppo della nostra regione. Diciamola tutta: su questo impianto sono fioriti i costi della politica che non riguardano solo le indennità e i rimborsi creativi ad assessori e consiglieri, ma nascono soprattutto dalla moltiplicazione di strutture e attività prive di controllo adeguato. Dal 2002 ad oggi il Fisco Regionale, che colpisce l’impresa con Irap e Irpef, ha praticamente raddoppiato le sue entrate e la tendenza parla di nuovi tetti al rialzo. Questa è la riprova che il trasferimento di quelle risorse che nello spirito della legge dovevano alleggerire il fisco, sia statale che regionale, abbia fallito ed appesantito il pachiderma istituzionale”.
Per Cantisani “è dunque necessario un tavolo dei partiti del nuovo centrosinistra lucano per un approfondimento delle questioni politico-istituzionali e per prepararsi ad affrontarle prima che sia troppo tardi”.