Sabato 20 novembre 2021 dalle 10,30 alle 20,30 in piazza San Francesco (angolo Via del Corso) Arcigay Basilicata, Agedo Matera, La spada nella roccia, Risvolta, Volt e Rete degli Studenti Medi presentano l’iniziativa “I diritti non si fermano…anche i Sassi lo sanno” con sit-in pro Ddl Zan.
Programma
ore 10,30 presidio e laboratori creativi
ore 13.30-16.30 facciamo uacezza, ognuno porta il suo
ore 17: spazio libero al dibattito
ore 19: flash mob – portate le torce
Di seguito la nota integrale degli organizzatori.
La città di Matera, come già avvenuto lo scorso 20 luglio 2019 in occasione dell’Heroes Pride, intende “abbracciare” e sostenere la battaglia per i diritti, richiamando alla coscienza collettiva un valore universale come quello dell’amore.
L’Italia purtroppo è uno dei Paesi in Europa più arretrati per accettazione sociale anche per assenza delle leggi dedicate che combattano l’odio, la violenza, le discriminazioni. È arrivato il momento di guardare e seguire l’esempio mostrato civilmente da altri Paesi europei. Violenze e discriminazioni verso le personeLGBT+, verso le donne, verso i disabili, sono ormai una realtà quotidiana, e da troppi anni attendiamo una legge seria ed efficace che le contrasti, che tuteli le vittime con risorse adeguate e politiche concrete, e che si impegni a promuovere processi di informazione ed educazione al fine di prevenire ogni crimine di odio. L’ultima ricerca dell’Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali sulle persone LGBT+, evidenzia che, in Italia, il 62% evita di prendere per mano la persona amata e il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni, il 23% dichiara di aver subito discriminazioni sul lavoro, il 32% di aver subito almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno, etc. A fronte di queste terrificanti statistiche, non si può ancora far finta di niente, non si può più girare la testa dall’altra parte. È ora di dire basta! Parlamento e Governo devono cooperare, per il bene della comunità, affinché si tutelino le persone con una legge di civiltà e di umanità, che valga per tutti! Discriminare una persona per la propriaidentità di genere, per il proprio orientamento sessuale, per la propria condizione di disabilità è una lesione dei diritti umani che viola il principio di uguaglianza: lo Stato si deve occupare di proteggere e tutelare qualsiasi persona che sia oggetto di discriminazione in quanto tale. È importante scendere in piazza perché insultare, minacciare, licenziare, picchiare, aggredire verbalmente e/o fisicamente a causa della “diversità” non si chiama libertà di opinione, ma violenza! L’odio, l’intolleranza e il pregiudizio, che sono alla base di ogni forma di violenza, non dovrebbero mai venire né giustificati né tollerati. Non si tratta di politica, ma di diritti umani, che, come tali, vanno garantiti sempre! Chiediamo di poter essere sé stessi e amare …e quindi vivere… liberi dalla paura.
Purtroppo, a livello nazionale, lo scorso 27 ottobre, ha perso l’Italia, ha perso la ragione, ha perso il sensodi rispetto, abbiamo perso tutti, tra giochi politici e superficiali interpretazioni del disegno di legge. Unasocietà civile e democratica non può accettare la modalità di voto segreto su un argomento cosìpopolare, così fortemente sentito ed importante e che riguarda verità inalienabili per ciascun cittadino,ciascuna persona. Non si può accettare che la libertà di pensiero sia utilizzata come scudo dietro al qualenascondersi fomentando odio e discriminazioni. I diritti non possono subire la leggerezza di un dispettopolitico, o la non volontà di conoscere il testo della proposta di legge.
La comunità locale scende in piazza per esprimere il proprio dissenso su quanto accaduto lo scorso 27 ottobre al Senato e per sottolineare l’esigenza della politica di riconoscere i diritti di tutti e di salvaguardare quelli delle categorie NON più deboli ma di quelle più colpite da discriminazioni, bullismo, mobbing, atti di odio e violenza. Scendiamo in piazza, ancora una, due … infinite volte, se necessario, quale occasione per informare, per confrontarci sul tema, per conoscerlo meglio, per smascherare le innumerevoli fake news sul DDL Zan e soprattutto riflettere insieme sulle motivazioni del suo affossamento.
Vi invitiamo al sit-in in piazza anche per divertirci insieme perché noi siamo ancora qui, e NOI come i nostri diritti… non ci fermiamo!