L’astronomo materano Franco Vespe in una nota esprime alcune riflessioni sull’emergenza Coronavirus nel nostro Paese.
Il coronavirus ormai da mesi è la guest star di tutti i notiziari ed i talk show del regno. Secondi, dopo Cina, il nostro paese è stato nell’occhio del ciclone ed additato come una dei più pericolosi untori del mondo. Ma cos’è successo di tanto grave, da far guadagnare al nostro paese questa fama inquietante ? La verità è che la sanità italiana, rispetto alle altre europee, ha trattato con il dovuto zelo e con “compiaciuta” alta professionalità, l’emergenza Coronavirus, applicando in modo paradigmatico tutti i protocolli previsti e codificati. Il risultato di questa azione lodevole è stata quella di aver saputo individuare prima degli altri, i focolai dai quali poi il virus si è propagato. Al contrario in altri paesi, come Francia e Germania, non sono stati effettuati controlli scrupolosi e, pertanto, il dramma lo hanno percepito con 2 settimane di ritardo .Poi l’impaccio, la goffagine, i contraddittori provvedimenti iniziali di governo e regioni hanno fatto il resto. Ma andiamo con ordine. Di che tipo di virus stiamo parlando? non sono affatto un esperto però, stando a quello che ascolto dagli addetti ai lavori che si sono avvicendati negli ossessivi talk show di tutti i canali, sembrerebbe che esso sia meno virulento della SARS o dell’Aviaria. Tuttavia ha un alto tasso di contagiosità. I suoi effetti sarebbero assimilabili a quelli di una devastante influenza,creando problemi respiratori sericome la polmonite interstiziale. Problemi fatali soprattutto per chi ha basse barriere immunitarie, così come gli anziani o persone che hanno anche altre patologie. Sembrava che esso non potesse creare problemi più drammatici di una comune influenza. Non è così perché, contro di esso, non possiamo opporre per ora un vaccino. In secondo luogo la sua diffusione potrebbe mettere in ginocchio le strutture sanitarie perché, i colpiti nelle forme più gravi, necessitano di essere trattati con le unità di terapia intensiva. La Lombardia che vanta strutture sanitarie robuste, sta facendo fronte eroicamente all’emergenza creata dalla diffusione del coronavirus ma, stando alle notizie che arrivano, sembra stia sull’orlo del collasso. Il timore è che la diffusione in forma pandemica su tutto il belpaese possa mettere davvero in ginocchio il Mezzogiorno dotato di un sistema sanitario più fragile a causa della sciagurata regionalizzazione della sanità.Chi vi scrive,deve essere sincero, inizialmente era convinto che l’impatto del Coronavirus fosse stato esageratamente sopravvalutato e che le misure draconiane prese fossero da autolesionisti, di nocumento in immagine ed economia per il nostro paese. Ho iniziato a cambiare idea quando il governo ha emanato decreti restrittivi draconiani davvero drammatici. In verità mi ha particolarmente preoccupato l’analisi statistica fatta da Parisi, presidente dell’Accademia dei Lincei, fisico esperto di sistemi caotici.Quando ci sono questi attacchi epidemiologici l’andamento del contagio si comporta come una distribuzione a campana (Gaussiana o Planckiana). Inizialmente cresce a ritmo esponenziale, poi c’è una fase di rallentamento, una fase stabile di equilibrio fra guariti e nuovi infetti (plateau), per poi crollare nello stesso modo con il quale gli infetti sono cresciuti. Ora la larghezza (ovvero la durata della crisi) e l’altezza ( ovvero il numero di vittime) della campana dipende fortemente dalle misure di contenimento dell’epidemia. Più le misure sono drastiche, più stretta e bassa sarà la campana. Sembra che la campana dell’epidemia italiana sia più larga ed alta di quella cinese. Ormai siamo ad un terzo degli infetti cinesi e siamo ancora ai piedi della campana. Ovvero rischia di durare di più e, temo, farà più morti.Ciò in gran parte è dovuto al fatto che la risposta dei cittadini si è allineata con fatica alle sempre più rigide raccomandazioni che il governo nazionale stava imponendo. Questo a causa dell’imperante maleducazione, ormai dilagante nel nostro paese. Abbiamo capito con estrema chiarezza che l’”alieno” si combatte solo rivoluzionando per qualche mese abitudini personali, riducendo drasticamente la nostra vita sociale, dedicandoci maggiormente agli affetti familiari, facendo insomma vita casalinga. Non lo dobbiamo fare solo per noi, ma anche e soprattutto per i nostri nonni, i nostri padri, per tutti coloro che purtroppo hanno un quadro clinico fragile e vulnerabile. Sono loro che muoiono!
Che cosa stiamo apprendendo da questa terribile esperienza ?
Tutte le istituzioni: da quelle comunali a quelle nazionali; stanno profondendo sforzi commoventi in questo momento drammatico della nostra vita (il più grave della vita repubblicana), ma la loro iniziale scoordinata azione, è il frutto di una fase costituente ventennale nel nostro paese,che ha riscritto in modo pasticciato il titolo V della costituzione in chiave federalista. Il risultato netto è stato quello di aver creato troppe sovrapposizioni di poteri e conflitti di competenza fra le varie istituzioni. Il coronavirus sta avendo il “merito” di aver messo a nudo i difetti di questa ubriacatura federalista in campo sanitario. Confusione alla quale si sta sopperendo con il buon senso e l’abnegazione dei decisori. Occorre però, passata la tempesta, rimettere mano a questa materia e definire meglio gli ambiti delle autonomie da riconoscere.
In II luogo la gravissima gaffe della Lagarde, la Presidente della BCE, che ha creato scompiglio nei mercati, ha fatto uscire allo scoperto la cattiva coscienza ed il pregiudizio che in Europa serpeggia nei contronti dell’Italia. Ma come la BCE non può impegnarsi per ridurre lo spread dell’Italia ? Ma la cosa ancor più grave, ripresa solo sul giornale 24 Ore, è la notizia che la Germania, “motu proprio”, ha deciso di mettere sul piatto, per attutire le conseguenze economiche del COVID 19, ben 550 miliardi di Euro! Una cifra che è un terzo del PIL dell’Italia ed un quinto del suo debito! E l’Italia? Solo 25 miseri miliardi, quasi fossimo lì a chiedere un elemosina! Un’Europa francamente matrigna.Voglio così spararla davvero grossa. Il COVID19 ha creato un legame forte di fratellanza e solidarietà con La Cina. E se ci incamminassimo lungo la via della seta per poterci stringere la mano?
Accadono però anche cose belle ai tempi del coronavirus. Finalmente i mass media, spogliandosi delle loro bardature ideologiche, hanno iniziato a tambureggiare all’unisono ricordandosi che hanno anche un compito educativo. Mai come in questo momento occorre lavorare sui comportamenti individuali, vitali per vincere la guerra. I mass media occorre ammettere che stanno svolgendo un servizio pubblico straordinario.
In secondo luogo è stata rivalutata, in chiave virtuosa, l’importanza dei social e delle piazze virtuali. La gente finalmente li sta usando per rompere l’assedio dell’isolamento e per socializzare, smorzando il volume delle sterili polemiche e dei litigi da leoni da tastiera. Girano ancora fake news e le solite, sterili demonizzazioni politiche da ambo le parti; ma quelle sono cose ineliminabili, così come lo sono le mamme degli imbecilli sempre in cinta. In terzo luogo, in questi momenti così drammatici, il nostro paese si trova “costretto” a ricorrere alle formidabili competenze nascoste, a volte mortificate, nelle sue viscere. E’ in queste fasi che la vera classe dirigente di un paeseviene esaltata, costretta invece, nell’ordinaria ferialità, all’angolo della vergogna da giovanotti linguacciuti senza ne arte ne parte. Ben venga pertanto, che in questa fase di emergenza, a guidare il paese, siano gli straordinari virologi che stanno tenendo alto l’onore ed il prestigio dell’Italia.