Gaspare L’Episcopia, consigliere comunale della lista civica Cambiamo Matera, annuncia in una nota la partecipazione di Roma dedicata al “Family Day”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
L’essere è, il non essere non è. Parmenide, penso, abbia esemplificato, con una semplice espressione, che ciò che in natura non è, non potrà mai trasformarsi in qualcosa di diverso dal non essere.
Oggi ci troviamo difronte a correnti ideologiche che vogliono costringerci del fatto che Parmenide aveva preso un abbaglio. Vogliono convincerci che l’essere è talmente potente da trasformare il non essere in essere. Questo groviglio di costrutti mentali ovviamente sono contrastati da chi, come me, pensa che la natura segua delle regole precise in materia di creazione e che portano contestualmente ad asserire con matematica certezza che un bambino nasca dall’unione di un uomo e di una donna. Oggi a distanza di millenni da Parmenide un progetto di legge (c.d. Cirinnà) vuole costringerci, attraverso un’attenta impostazione dottrinale che potrebbe racchiudersi nelle parole di Terenzio “Tanti gli uomini, tante le opinioni: ognuno una legge a se stesso” , a dichiarare che avere un figlio è un diritto e che tutti, a prescindere da valutazione scientifico-biologiche possano raggiungere tale scopo attraverso una serie di strumenti che l’ordinamento “offre” a vario titolo a chiunque ne avverta l’esigenza. Per sostenere tale tesi ovviamente gli strumenti utilizzati sono tanti, ma su tutti lo strumento più in voga è quello di delegittimare i c.d. detrattori dell’ultima ora, i farisei, gli omofobi, i clericali, gli ipocriti, conseguentemente rendendo le opinioni dagli stessi espresse, prive di contenuto e non degne di considerazione. Il concetto che oggi vorrei richiamare per sostenere la mia tesi è quello della tutela del contraente debole. Il principio è adamantino nel nostro ordinamento e il codice civile così come la nostra Costituzione si fonda su di esso. In un rapporto matrimoniale il contraente debole è, in quasi tutti i casi la, donnama ancora di più lo è il minore. La giurisprudenza come il diritto comune predispongono una serie prescrizioni per rendere effettivo tale diritto. Nella prospettazioni fatte dal disegno di legge sulle unioni civili, il contraente debole è il bambino al quale verrebbe precluso,con disposizioni aprioristiche direttamente incidenti sulla sua sfera individuale, il diritto a crescere con una Mamma e con un Papà proprio come la natura “ci raccontava”. Bene io questa responsabilità non me la voglio prendere. L’esperienza mi porta ad affermare e gridare con forza che la famiglia è la culla dove ogni individuo raggiunge la pienezza e la consapevolezza del proprio “essere”,” la casa fondata sulla roccia” come Papa Francesco ci insegna. Io sono il secondogenito di una famiglia di otto figli. Quando ero piccolo le frasi ricorrenti erano “ma non avete la televisione a casa” “ma tuo padre è un coniglio?”…queste affermazioni denigratorie mi portavano a nascondere, per la vergogna, il vero numero dei componenti della mia famiglia cercando conseguentemente di abiurare le mie origini e la mia identità. Con il passare del tempo ho scoperto invece la bellezza di quello che “la gente” denigrava e pensava della mia famiglia ed ho imparato a rispettare e ad amare i miei genitori e il loro sacrificio. Domani quindi, non potendo rimanere inerme, sarò a Roma e per tutte queste ragioni parteciperò al Family Day per ribadire con forza la bellezza della famiglia e al contempo lottare affinché tutti i bambini nel mondo possono avere il mio stesso identico diritto a vivere e crescere nella gioia del focolare famigliare tra la dolcezza di una madre e la fermezza di un padre.
Salutatemi i componenti piu’ rappresentativi del family day…silvio berlusconi, marrazzo, mussolini e marito, casini…famiglie doc!
“lottare affinché tutti i bambini nel mondo possono avere il mio stesso identico diritto a vivere e crescere nella gioia del focolare famigliare” queste sono le parole che hanno davvero senso. Il resto non è che un punto di vista.