Antonio Sansone, consigliere comunale Lista Stella, prova a riassumere in una nota la sua breve esperienza politica e contesta alcune scelte già compiute dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Adduce.
…poi ti capita una sera – durante le vacanze pasquali – di guardare, insieme a tuo figlio, un film. Un film leggero, senza pretese , con fotografia e sceneggiatura non certo da Oscar. Un oretta e più da trascorrere sorridendo di fronte a gag e situazioni paradossali. Un improbabile Presidente della Repubblica, scelto tra la gente comune, una classe politica pronta a ‘comprare’ la sua ipotetica rinuncia con cariche istituzionali, una burocrazia ed un protocollo che ingessano ogni cosa. E in contrapposizione, invece, un Presidente della ‘gente’ che si carica delle sue responsabilità in maniera serena e, con una disarmante semplicità, svolge con buon senso i suoi compiti istituzionali e decisionali. Il finale, all’ italiana, riporta quasi tutto alla normalità ma ti accende qualche neurone che i pranzi festivi avevano spento. E, alla fine del film, durante i titoli di coda mio figlio (9 anni) senza nessun preavviso mi chiede “…ma papà è proprio così la politica che fate anche al Comune?…”. Silenzio assordante. Il suo sguardo, è in attesa di una mia parola. Rispondo sommessamente “Quasi, non proprio così, ma quasi.”. La mia riposta, però, non lo tranquillizza, lo sento.
Sono passati quasi 5 mesi dalla mia nomina a consigliere comunale, sono subentrato. Sono salito in corsa su questo treno lanciato verso improbabili destinazioni, con decisioni già prese a monte. Ho seguito attentamente quello che succedeva nelle commissioni e nei pochi consigli a cui ho preso parte. Non sono un politico di professione ma, come quasi tutti i miei colleghi consiglieri, un cittadino ‘prestato’ alla causa comune. Ho vissuto negli ultimi periodi questioni importanti e delicate. Spesso da spettatore, come quasi tutti noi consiglieri. Il coinvolgimento del Consiglio non è – spesso – priorità di questa Amministrazione. Il buonsenso non trova spazio nella gestione della cosa comune. Il pasticcio del mulino Alvino, il comitato No-Inceneritore, Matera90, il mercato del sabato. Sarebbe bastato forse solo il buonsenso e il perseguimento delle regole per non imbattersi in queste ‘grane’. Sono giunto alla conclusione che, se tra la gente, sorge la necessità di far nascere Comitati forse vuol dire che – chi dovrebbe garantire il cittadino – non opera come dovrebbe. Evito di commentare sentenze del TAR, ho posizione ben chiara sull’ Inceneritore, ritengo non indispensabile una nuova cementificazione ma una riqualificazione e recupero delle aree esistenti. Un pensiero, però, continuamente mi accompagna: la poca oculatezza nella gestione delle risorse comuni. Il piano finanziario, non sui servizi vitali, credo sia una delle questioni su cui concentrarsi. La spesa mirata e ragionata delle risorse ormai è diventata imprescindibile. La parola spreco non dovrebbe essere contenuta in nessun dizionario di nessuna Amministrazione che tale vuole essere. Sto sentendo, da qualche giorno, parlare di nuovo dello spostamento del mercato del sabato dal quartiere San Giacomo (ormai al collasso) alla zona Paip2.
Non voglio fare retorica sull’attuale crisi in cui versa il nostro territorio/paese ma è davvero fuori ogni logica di gestione della cosa pubblica investire una notevole somma per la costruzione di una variante fine a se stessa. Cifra insensata a ridurre i disagi, senza eliminarli, agli operatori della zona PAIP 2 – tra l’altro già costituiti in Comitato (parola ricorrente) – la cui area sarebbe stata individuata per ospitare il mercato del sabato. Sono perfettamente d’accordo sulla delocalizzazione del mercato in zone adatte, liberando un intero quartiere – San Giacomo – dal ‘sequestro’ che settimanalmente subisce.
Decidere però di delocalizzare, sottraendo dalle casse comunali una grossa cifra, senza prima effettuare una ricognizione su spazi propri e luoghi esistenti lo trovo davvero delittuoso. Un offesa alla città intera. Se si crede di dare servizi alla città in questo modo credo che una riflessione sarebbe necessaria.
Se si pensa di perseguire la propria strada senza ascoltare le istanze delle associazioni ed espressioni sociali ed economiche della città, si commetterà l’ennesimo errore e forse l’ennesimo scempio. Pensare di farsi condizionare dagli ambulanti mercatali per dare indirizzi di delocalizzazione urbana non sarebbe sintomo di una Amministrazione forte e coerente. Provate a farvi un giro nei mercati dei paesi limitrofi e scoprirete che essi sono tutti svolti in aree fuori dal centro abitato. E questo, è uno stato di fatto.
Ma, forse, questa decisione ha dei risvolti che a me sfuggono. Qualcosa che poco ha a che fare con il buonsenso.
Vorrei sbagliarmi e, se così fosse, quest’Amministrazione non avrebbe nulla in contrario a prendere in seria considerazione altre aree che strutturalmente non necessitano di alcuna spesa per dare una casa dignitosa al mercato settimanale. E, il tutto, senza creare ulteriori disagi ne agli operatori industriali, ne alla mobilità urbana.
Ormai è un problema che si trascina ormai da troppo tempo e che necessità di una seria e definitiva soluzione.
E io, come padre di famiglia, ritengo che bisognerebbe evitare lo spreco di risorse pubbliche valutando attentamente la scelta che verrà presa.
Solo così potrò rispondere serenamente a mio figlio e tranquillizzarlo.
Antonio Sansone, Consigliere comunale Lista Stella
Molto bello e condivisibile il comunicato di Sansone, però lo sarebbe molto di più se ci dicesse quali possono essere queste aree del territorio materano, assumendosene la responsabilità, che non creerebbero disagi a nessuno. Perchè se esistono, tutto il discorso fila, se invece sono un’utopia e dovunque sorge un comitato che fa presente i danni alle proprie attività o vita quotidiana, siamo la solito problema italico dell’inconcludente no a tutto.
Ciao Marco, hai ragione a chiedere lumi su quello ho detto.
Mi sono preso un po’ di tempo, raccogliendo informazioni più dettagliate che cercherò di illustrarti.
Ho raccolto numeri e cifre che possono anche risultare utili per un confronto su quello che potrebbe essere e forse, purtroppo, non lo sarà mai. Cercherò di essere esaustivo e se qualcosa non fosse chiara ti chiedo anticipatamente scusa.
La struttura esistente – a cui faccio riferimento – è l’ Autoparco, zona Pantano (a qualche centinaio di metri dal Cimitero nuovo) per intenderci. Struttura comunale data in gestione ad un privato (fino al 2034). Il progetto prese forma nel lontano 2009 durante l’amministrazione Buccico, ma non è mai decollato.
L’area di circa 13000 mq, tutta pavimentata e asfaltata, prevede la sistemazione di oltre 220 bancarelle (numero maggiore di quelle presenti settimanalmente). L’ area è già prevista di corrente e acqua per ogni commerciante. È prevista una postazione per i VVFF, una postazione per il 118. Presidi di sicurezza necessari visto il volume di gente che settimanalmente frequenta il mercato.
Giusto per darti un riferimento, e confrontare le aree, l’ attuale mercato, dislocato in maniera abbastanza disordinata nell’ area S. Giacomo occupa circa 8000 mq, mentre il vialone della zona Paip2 (dove si vorrebbe portare il mercato) ha una lunghezza di circa 700 mt per una larghezza di circa 16 mt, quindi 11200 mq. Come ben sai nella zona Paip2 non esiste nulla e tutto dovrebbe essere realizzato.
Negli anni scorsi, 2011/12, si è effettuato un sondaggio (?) tra la gente per scegliere la destinazione ‘definitiva’ del mercato. I risultati hanno tirato fuori i seguenti risultati: circa 12% S. Giacomo, circa 30 % Autoparco e circa 60 % zona Paip2. A fronte di questo dato ‘popolare’ l’Amministrazione ha ritenuto percorrere la strada del trasferimento nella zona Paip2. Peccato, però, che i sondaggi lasciano sempre il tempo che trovano mentre, vorrei capire perchè, invece 2000 firme di una regolare petizione contro l’inceneritore non abbiano avuto la stessa forza. Non commento.
All’ epoca l’assessore di turno alle attività produttive ebbe a dire che non si poteva dislocare un mercato settimanale nei pressi di un cimitero. Come se i nostri cari defunti fossero un problema. Non commento neanche questo.
Il piano economico-finanziario 2009/2012 dell’ Autoparco è in passivo. Ciò significa che il gestore ha presentato il bilancio al Comune e poiché nei successivi 90 giorni, non avendo avuto risposta negativa dall’ amministrazione e, vigendo l’ accordo del silenzio/assenso, risulterebbe creditore. Le cifre del passivo annuale si aggirerebbero all’ incirca su quello che il Comune incassa in 12 mesi dal pagamento dell’ occupazione del mercato.
Che significa?
Che facendo due semplici conti si potrebbe pensare di compensare i crediti del gestore nei confronti dell’ Amministrazione trasferendo il mercato in una zona di proprietà comunale. Troppo complicato? Mah!
Permettimi una divagazione sulle cifre che ‘girano’. Il compenso totale che annualmente l’ Amministrazione ricava dai mercatali è inferiore all’ incasso che settimanalmente essi portano via da Matera. Già….. portano via, visto che la quasi totalità dei commercianti è di fuori anche di regione.
Tutto perfetto come dico? Quasi tutto.
Ti elenco le uniche criticità, se così si possono chiamare.
1. Nell’ area manca la dislocazione di 5 bagni pubblici e lo sbancamento del parcheggio esterno per il ricovero di circa 300 autovetture, in ordine. Queste opere già progettate non sono state realizzate dal gestore poiché il progetto che sembrava partire non è mai partito. Opere che il gestore realizzerebbe a spese sue in circa 1 mese.
2. Ultima fermata delle autolinee urbane a circa 500 metri. Si potrebbe negoziare con la ditta il prolungamento, per il solo giorno del sabato, aumentando magari la frequenza nelle ore mattutine. Non mi sembra un ostacolo insormontabile.
Se queste possono chiamarsi criticità…..
Si potrebbe pensare di utilizzare l’ area negli altri giorni come parcheggio per gli innumerevoli autobus che ormai vengono in città e che, sempre più spesso, troviamo parcheggiati lungo le strade cittadine con i disagi che inevitabilmente creano. Fatti un giro su via Lanera, lungo il Magistrale e la Nicola Festa, e troverai sorprese. Si potrebbe pensare ad un parcheggio camper. In tutte le città turistiche queste aree sono dislocate al di fuori del centro abitato e ci sono navette che portano i turisti in centro. Si riuscirebbe anche a recuperare, in questa maniera, la tassa di soggiorno che invece ora è tranquillamente ‘libera’.
Potrebbe essere area di concerti, di fiere. Insomma potrebbe essere un area utilizzata 7 giorni su 7, tutto l’anno. Con una oculata discussione tutto si potrebbe fare. Potrebbe anche essere che per l’ Amministrazione non sia solo un costo ma anche una fonte di introiti.
Invece cosa succede? Che l’Amministrazione che vanta dei crediti, da imprese private, per la realizzazione di opere di urbanizzazione in una zona cittadina e per un certo importo, decide di ‘spostarle’ nella zona Paip2 queste opere – per realizzare l’area mercatale compensandole con un importo decisamente maggiore. E, come ho scritto, decida di pagare (non l’ha ancora fatto) dei debiti, per un bilancio in passivo, ad un privato abbandonando l’ idea di fare economia su una sua proprietà.
Ma, come ho già detto, il buonsenso non abita qui.
Marco a te le conclusioni.
Condivido integralmente il comunicato del consigliere comunale Sansone. In primi s, vorrei sottolineare l’ambiguità di questa Amministrazione Adduce, che come ha evidenziato in maniera inequivocabile il consigliere in questione, su alcuni temi essa tiene in debito conto la volontà espressa dai sondaggi popolare che anche a mio parere trovano il tempo che trovano, in quanto quasi sempre vengono artatamente costruiti ed indirizzati nella formula che determina il risultato voluto ( quanti sanno e conoscono realmente questa struttura costata fior di risorse pubbliche cioè l’Autoparco). Sono certo pochissime persone per cui mi chiedo vi chiedo come si può esprimere una scelta su qualcosa che non si conosce o per lo meno si conosce in maniera superficiale? Vanno da se poi tutte le altre tematiche sottolineate dal consigliere…………..da una mancanza totale di programmazione e gestione di aree idonee per ospitare i numerosissimi camperisti e gli autobus turistici. Insomma per dirla in una sola parola una governance della città mediocre e disordinata e quindi vivacchiando. Corsie preferenziali per i mezzi pubblici esistono in questa città candidata a capitale della cultura europea 2019? Terminal bus di scambio Gomma- Gomma e Gomma- Ferro ve ne sono? Potrei continuare ad elencare tutta una serie di altre lacune e criticità che poi determinano una qualità della vita a dir poco scadente.