Si è concluso in mattinata al cinema Comunale di Matera il tour del PD sul tema “Svoltiamo. Energie per la Basilicata”.
Partito da Potenza lo scorso 23 aprile, il Pd ha organizzato in seguito le tappe territoriali di Policoro per il Metapontino, Villa d’Agri per la Val d’Agri e Lavello per il Melfese-Vulture-Alto Bradano.
In prima fila lo stato maggiore del PD che non condivide la linea politica del presidente del consiglio e segretario nazionale del Partito Democratico Matteo Renzi: il consigliere regionale Roberto Cifarelli, il segretario cittadino Cosimo Muscaridola, il leadder nazionale di Sinistra Riformista Roberto Speranza, il Viceministro all’Interno Filippo Bubbico, l’ex presidente del consiglio regionale Piero Lacorazza, il segretario della provincia di Matera, Pasquale Bellitti e quello del potentino, Antonello Molinari.
Ad introdurre il dibattito é stata Pasquina Bona, che ha sottolineato le ragioni che hanno spinto il Partito Democratico ad organizzare il tour “Svoltiamo” in diversi centri della Basilicata. “Siamo qui perchè dopo la scomparsa di Antonio Luongo il Partito Democratico ha perso la sua guida ma vuole ripartire mettendoci la faccia su tutte le questioni che riguardano il nostro territorio. Non siamo una corrente del PD, siamo il PD e vogliamo continuare a lottare per i valori in cui abbiamo creduto quando Veltroni ha fatto partire questo progetto politico.
Il primo a salire sul palco è Roberto Cifarelli, consigliere regionale che si è dimesso da capogruppo per contestare la rimozione di Piero Lacorazza da presidente del consiglio regionale a favore di Franco Mollica dell’UDC: “Io credo che si deve ripartire dall’articolo 49 della Costituzione, che considera i partiti il luogo ideale per fare da mediazione tra i cittadini e il governo del nostro Paese. Se non puntiamo sui partiti nasce il popolismo di Grillo e Salvini. Sull’allargamento della maggioranza voglio essere chiaro: non siamo attaccati alle poltrone ma è evidente che il governatore Pittella non poteva cambiare il presidente con la decisione di una notte tra poche persone. La maggioranza godeva di ottima salute e non vedevo il motivo di allargare la maggioranza. Non lo vedo ancora adesso e non lo vedrò fino a quando qualcuno non me lo spiegherà Non voglio pensare che la defenestrazione di Lacorazza sia legata alla sua posizione sul referendum contro le trivelle. Poi c’è stata l’inchiesta sul petrolio che ha bloccato il Centro Oli in Val d’Agri e su questa vicenda abbiamo sottolineato la leggerezza con cui è stata gestita l’Arpab. Non possiamo però dimenticare tremila famiglie che a seguito di questa inchiesta vivono nell’incertezza perchè il lavoro è stato bloccato. Noi abbiamo sempre ribadito che servono controlli stringenti per la salute dei cittadini ma che lo sviluppo si genera anche con le estrazioni petrolifere. Non voglio credere pertanto che l’uscita di Lacorazza sia il frutto di un diktat arrivato da Roma. Saremmo di fronte ad un imbarbarimento delle relazioni politiche in Basilicata oppure ad una anticipazione di quello che accadrà con il referendum di ottobre. Noi siamo qui per sollevare nel PD una questione politica e di metodo in tutti i settori nei quali siamo chiamati a governare: penso alla Sanità o alla forestazione dove ci sono 5 mila addetti e non si può risolvere ogni problema con un’agenzia, un altro ente sub regionale. Sulla riforma dei consorzi di bonifica si vuole passare da 3 a 1 e già ci sono proteste che arrivano dalla zona del Vulture. Sulla gestione dei rifiuti voglio ricordare l’emergenza che riguarda in particolare la provincia di Matera e la città di Matera dove è meglio stendere un velo pietoso per lo stallo assoluto che si registra. L’Amministrazione Comunale di Matera continua a deludere sotto tutti i punti di vista, anche sulla cultura. Voglio essere chiaro: la cultura non è solo le grandi mostre nei Sassi della Scaletta”. Ora per tornare alla Regione a Pittella voglio chiedere una cosa molto semplice. Visto che in 24 ore hanno deciso di cambiare il presidente del Consiglio regionale, si prendano 24 ore per riunirsi in una stanza e trovino una soluzione per il Partito Democratico per provare a scegliere il nuovo segretario regionale. Il messaggio che voglio lanciare è molto semplice: non decide un solo un uomo il destino dei lucani ma vogliamo decidere insieme il nostro destino”.
Sul palco sono arrivati anche i contributi del sindaco di Scanzano Salvatore Iacobellis, del giovane democratico Carlo Rutigliano e dell’ex sindaco di Matera Salvatore Adduce, che ha definito un agguato la decisione di rimuovere Lacorazza dal ruolo di presidente del Consiglio regionale. Adduce ha inoltre sottolineato le difficoltà evidenti della nuova amministrazione comunale di Matera: “Siamo arrivati alle pezze perchè si arriva al punto di litigare con le altre regioni del Mezzogiorno e con la Puglia in particolare solo perchè Emiliano ha detto che Matera 2019 deve portare benefici anche al territorio pugliese. Ora però si lamentano anche loro perchè rispetto al processo di Matera 2019 è tutto fermo e anche “i famigli” sono preoccupati che non si muove niente. Io voglio dire chiaramente che il responsabile di questa situazione è solo il governatore Pittella mentre De Ruggieri sta dimostrando di essere un minus habens. Pittella ha messo il cappello su questa amministrazione e a Pittella chiedo di rimettere il cappello in testa e di dire come intende risolvere questa situazione di stallo”.
La componente della direzione materana del PD Nicoletta Bruno ha rivolto lo sguardo a quello che accade in questi giorni in America per invitare il PD a ritrovare quei valori sui quali è stato fondato e dopo l’intervento del sindaco di Stigliano Antonio Barisano sono saliti sul palco il vice ministro Filippo Bubbico, l’ex Presidente del consiglio regionale Piero Lacorazza e l’onorevole Roberto Speranza, che ha ammesso la situazione di grande difficoltà in cui si trova il Pd a livello nazionale. “Sono stanco di difendere l’indifendibile. Il PD è nato per difendere i cittadini più deboli della nostra società e invece il nostro segretario Renzi non spende una parola quando arrivano segnali di dissenso rispetto alle scelte del Governo. Per quanto riguarda invece le vicende della nostra regione Speranza punta il dito contro Pittella: “Abbiamo rinunciato completamente all’autonomia regionale e ogni scelta viene dettata da Roma. Pittella si reca ormai sempre più spesso a Roma per ricevere ordini su quello che deve fare in Basilicata. Io ico che deve fare meno viaggi a Roma per dare spazio ad un confronto democratico tra tutti coloro che fanno parte del PD. Vorrei chiudere con una frase che il Manzoni nei Promessi Sposi fa dire a don Ferrante. La prima domanda che si pone don Ferrante è questa: cos’è la storia senza la politica? E’ una guida che cammina ma nessuno alle sue spalle impara la strada. E la politica senza storia? E’ uno che cammina senza guida. La Basilicata oggi cammina senza politica ma noi non ci fermeremo e continueremo a lottare per il bene della nostra terra”.
Mentre nel cinema Comunale si riunivano i rappresentanti del Pd contrari alla politica di Renzi, a pochi metri di distanza, in piazza Vittorio Veneto, altri rappresentanti del Pd hanno già allestito un banchetto per raccogliere le firme dei cittadini in vista del Referendum costituzionale di ottobre. In mezzo ci sono Vincenzo Santochirico, già esponente del PD e preidente del consiglio regionale nel governo De Filippo e l’assessore regionale materano Luca Braia, convertito al renzismo da un paio di anni. Con svoltiamo si cercava la svolta ma il Pd si conferma il partito più diviso d’Italia. Anche in Basilicata. Anche a Matera.
Michele Capolupo
Adduce offende De Ruggieri, solidarietà al sindaco di Matera del senatore Cosimo Latronico
“Esprimo solidarietà al sindaco di Matera, l’avv. Raffaello De Ruggieri per le parole inqualificabili di cui e’ stato destinatario ad opera dell’ex sindaco Salvatore Adduce in occasione di una manifestazione pubblica del Pd svoltasi a Matera”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Cor). “Spero si tratti di parole dal sen sfuggite e che l’on. Adduce trovi il tempo per chiedere pubbliche scuse. Il Pd non può scaricare le sue tensioni sulla amministrazione comunale e sul sindaco De Ruggieri eletto dai materani che ha il diritto / dovere di portare avanti il suo lavoro per la promozione della città in una sfida difficile ed avvincente. Si può criticare l’azione amministrativa, ma la civiltà del linguaggio è la prima cifra a cui ci si dovrebbe attenere se si vuole tendere ad essere riferimento culturale dell’Italia e dell’Europa. Spero che il confronto politico in città, nella differenza delle posizioni, non perda mai di vista l’interesse collettivo”.
Cosimo Latronico
Adduce replica all’onorevole Latronico e invia una precisazione sull’offesa a De Ruggieri: “Latronico: sono i consigliori che trattano De Ruggieri come un “minus habens”.
l’on. Latronico mi conosce troppo bene per ignorare che anche nella polemica più aspra non mi abbandono ad offese gratuite nei confronti di chicchessia ( salvo quando mi vedo costretto a difendere statuti e regolamenti….). Nel corso del mio intervento questa mattina al cinema comunale a matera ho scientemente usato l’espressione “minus habens” nel contesto della critica che rivolgo a tutti coloro che sono responsabili del sostanziale blocco delle attività preparatorie per il 2019 e soprattutto della sterile e stucchevole polemica contro la Puglia che a dire di tanti consigliori (ho detto consigliori non consiglieri) vuole appropriarsi di Matera 2019. ho detto che costoro “trattano il sindaco di Matera come un minus habens” .
è un po’ forte lo riconosco ma niente a che fare con quanto ha affermato Latronico.
Salvatore Adduce
La fotogallery di Svoltiamo (foto www.SassiLive.it)
devo ammetterlo, non conoscevo il significato della locuzione latina MINUS HABENS ma dopo aver consultato la Treccani: minus habens ‹mìnus àbens› locuz. lat. (propr. «che ha meno»; pl. minus habentes ‹… abèntes›), usata come agg. e s. m. e f. – Espressione eufemistica per indicare persona ritenuta di scarsa intelligenza, considerata perciò meno dotata dalla natura. In senso più oggettivo, si usa anche talora con riferimento a chi abbia, di fatto, meno diritti di quelli riconosciuti alla generalità dei cittadini (come nel caso degli analfabeti, dei carcerati, ecc.),
mi sono dato la risposta: che ADDUCE stesse parlando di se stesso?
Pensavamo di aver toccato il fondo ma non c’è limite alla bassezza di alcuni personaggi della nostra classe politica!!