Valeria Giorgio, referente regionale de “Il Popolo della Famiglia”: “Parole chiare sull’aborto, grazie Papa Francesco”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“Non possiamo che ringraziare il Papa per aver ribadito con la stessa forza usata in un precedente intervento sul medesimo tema, cosa pensi dell’aborto. Dopo averlo chiamato pratica nazista che ai nostri giorni si pratica in guanti bianchi, – prosegue Valeria Giorgio, referente regionale del Popolo della Famiglia – oggi il Pontefice l’ha indicata come l’affittare un sicario per risolvere un problema. Non credo ci siano parole più nette e, quando in questa regione ebbi a usare quanto sostenuto decenni prima da Norberto Bobbio, vale a dire che l’aborto è l’uccisione di un bambino, mi fu scatenata contro una sorta di ‘fatwa’ atea. In queste ore febbrili che anticipano l’apertura della campagna elettorale, tutti sembrano accreditarsi come rappresentanti del voto cattolico, salvo poi indicarci, unici ad avere un programma nazionale tratto esclusivamente dalla Dottrina Sociale della Chiesa, come “coloro che si attribuiscono la patente di cattolici e danno agli altri quella di non cattolici”. In un panorama che pare già visto, con la sinistra che dice e non dice, anche con una lettera dopo un silenzio di mesi, una destra attendista, che pare far di tutto per lasciare la patata bollente del governo lucano ad altri, sempre meglio criticare che costruire, ecco la nostra realtà, quella del Popolo della Famiglia, per piccola che possa essere, ci auguriamo lo sia sempre meno, perché sono tanti quelli ai quali vogliamo dar voce, vuole rappresentare una vera alternativa. In politica da sempre, con il doppiogiochismo imperante, e tra i cattolici negli ultimi tempi, si è diffusa l’idea di dover evitare i temi divisivi, glissare sui principi, preferire 50 sfumature di grigio a un bianco e un nero. Per noi i principi non sono negoziabili, la vita va difesa sempre e comunque, soprattutto quando è debole, attaccata, vilipesa. A tutti coloro che vorrebbero i voti dei cattolici chiediamo di assumere una posizione univoca su temi quali aborto, eutanasia, Dat, unioni civili, utero in affitto, adozioni a coppie gay, divorzio breve, legalizzazione di droga e prostituzione. Comodo invocare la libertà di coscienza a orologeria, relegando scelte di fondo come queste a semplici opinioni, invocando la laicità dello Stato, ma intendendo uno Stato ateo, imprigionando la capogruppo Pd a Verona Padovani nella gogna, rea di aver solo chiesto il rispetto della legge 194. Nei prossimi giorni divulgheremo il nostro programma e cominceremo a incontrare le persone, quelle vere, per spiegare che le nostre radici cristiano-cattoliche non si vendono per una poltrona, i nostri comuni valori non si contrabbandano su un tavolo pseudopolitico, la verità non può essere frutto di scambi intreressati” – conclude Valeria Giorgio.