Il gruppo del Movimento 5 stelle al Senato ha deciso che il senatore Vito Petrocelli va espulso. E Petrocelli dovrà lasciare anche la Commissione Esteri che va assegnata ad un altro parlamentare grillino.
E’ quanto deciso dal Direttivo del Movimento 5 stelle a Palazzo Madama che si è riunito nel pomeriggio di martedì 5 aprile.
IA breve il provvedimento sarà notificato al senatore salito alla ribalta della cronaca nazionale per le sue posizioni esplicitamente filo-russe.
La notizia dell’espulsione di Petrocelli non è ancora stata annunciata dal Movimento 5 Stelle ma è stata anticipata da Repubblica.
Il regolamento interno del Movimento 5 Stelle prevede che i gruppi parlamentari possano espellere deputati e senatori che votano contro la linea ufficiale del partito: la settimana scorsa Petrocelli aveva votato contro il cosiddetto “decreto Ucraina”, promosso da tutta la maggioranza che sostiene il governo di Mario Draghi, quindi anche dal M5S, che prevede invio di armi in Ucraina, aumento di spesa militare e nuovi fondi per l’accoglienza dei profughi ucraini. Tra le altre cose, Petrocelli non si era nemmeno presentato alla seduta comune di Camera e Senato in occasione del discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a fine marzo. Per le sue posizioni filorusse negli ultimi tempi Petrocelli era stato soprannominato “Petrov”.
Il M5S e la maggioranza che sostiene il governo Draghi vorrebbero anche togliere a Petrocelli la presidenza della Commissione Esteri del Senato, ma non è detto che ci riusciranno. Petrocelli ha detto di non avere intenzione di abbandonare la presidenza della Commissione e il regolamento del Senato non prevede la possibilità di togliere la fiducia alla presidenza di una Commissione nel corso del suo mandato.
Secondo alcune fonti di Repubblica, la presidente del Senato Elisabetta Casellati potrebbe intervenire per togliergli la carica solo se si dimettessero tutti i membri della Commissione, per assicurarne il corretto funzionamento. Oggi, comunque, si riuniranno le varie forze politiche per discutere su come procedere.
Dissentire dal pensiero UNICO ed UNIDIREZIONALE non è contemplato neppure nei 5 stelle nati con ben altri valori e ideale ma oramai totalmente asserviti ai poteri forti e filoamericani. D’altronde quanto iil suo ex capo politico e Ministro degli Esteri, DI MAIO,i si è permesso di definire pubblicamente PUTIN un ANIMALE, con cui invece dovrebbe intessere rapporti diplomatici per scongiurare un escalation bellica che devasterà ancor di più l’Italia, oltre a quanto già fatto sin’ora, cosa ci si poteva aspettare?? Una delusione TOTALE