Il gruppo consiliare “Cristianamente riprendiamo a dialogare” in una nota approfondisce la questione dell’efficientamento energetico del campo sportivo “Paolo Carbone” di Tricarico. Di seguito la nota integrale.
Il comune di Tricarico si esercita in una interpretazione particolare del codice degli appalti, pur di procedere ad illuminare il campo sportivo, utilizzando fondi destinati, a norma del cosiddetto “Decreto Crescita”, all’efficientamento energetico del plesso della scuola del rione Santa Maria, che ospita, attualmente, classi di scuola primaria di primo grado, sezioni di scuola dell’infanzia ed asilo nido comunale.
La faccenda si trascina dagli inizi del mese di settembre quando la giunta comunale approva un atto di indirizzo che trasferisce i fondi rinvenienti dal “Decreto Crescita”, 70.000 euro, dalla scuola di Santa Maria, come era stato approvato dal Consiglio Comunale del 29 luglio, quindi poco più di un mese prima, al campo sportivo comunale. Naturalmente l’atto di indirizzo non è sufficiente, come fa notare il responsabile dell’area tecnica che, con nota del 13 settembre, chiede al responsabile dell’area contabile ed al sindaco una variazione urgente di bilancio. Prontamente accontentato: nella stessa giornata della richiesta la giunta comunale approva la variazione di bilancio richiesta, dopo avere acquisito, sempre in pari data, il parere favorevole del revisore dei conti il quale, però, “auspica un utilizzo il più possibile limitato da parte della Giunta di poteri di competenza del Consiglio” ed invita “ad un più stretto coordinamento al fine di garantire pur nella rapidità della azione amministrativa il rispetto dei ruoli di competenza”. La chiarezza dell’auspicio e dell’invito è ineccepibile.
Il gruppo consiliare “Cristianamente riprendiamo a dialogare”, confortato anche dalla lettura del parere del revisore oltre che da una attento studio del Decreto Crescita rivolge una interrogazione scritta al Sindaco il 26 settembre. Nella interrogazione si fa notare come lo storno dei fondi da un intervento di efficientamento energetico verso un’opera ex-novo, ovvero la installazione dell’impianto di illuminazione al campo sportivo mal si concilia con quanto stabilito dal decreto crescita, né tanto meno può essere giustificato dalla motivazione che tale impianto servirà per garantire una pista di atterraggio notturno all’elisoccorso. Difatti non esisteva a settembre e non esiste oggi nessuna documentazione che certifichi l’idoneità del campo sportivo come pista di atterraggio, non esiste nessun intervento del servizio regionale di Basilicata Soccorso che abbia dato indicazioni in merito, essendo per altro funzionale da tempo nel comune di Tricarico un’aviosuperficie appositamente destinata all’atterraggio dell’elisoccorso.
La “rapidità della azione amministrativa” si concretizza in una risposta alla interrogazione del “C.R.D.” che il sindaco invia a distanza di 64 giorni, più del doppio di quelli stabiliti dal Regolamento del consiglio comunale: risposta vaga e vacua. Però in questi 64 giorni le procedure sono andate avanti, a tempo di record perché per accedere al contributo bisognava rispettare la scadenza del 31 ottobre (prorogata i al 31 dicembre in data 3/11/2019) per presentare tutta la documentazione al Ministero dello Sviluppo Economico.
E così, con successive e rapide determine del responsabile dell’Area Tecnica, si è dato corso all’affidamento del progetto, all’indizione della gara, all’aggiudicazione della stessa, all’affidamento dei lavori, con un passaggio in più: una delle ditte invitate richiede “chiarimenti” (sic!) al RUP, ovvero al responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Tricarico, con tale premessa: “In funzione delle prime indicazioni dei dati tecnici fornitie considerando come grado di progettazione il “livello esecutivo” indicato nel Disciplinare di Gara, si osserva che….” A ben leggere, i chiarimentialtro non sono che una elencazione di 18 mancanze che la ditta sottopone al vaglio dell’estensore del disciplinare di gara. Il RUP risponde, anche questa volta con solerzia, ma con un tono fra il risentito ed il piccato. Fatto sta che a distanza di tre giorni da questo scambio epistolare, e sempre in tempi record, la ditta si aggiudica la gara: purtroppo, e sempre a tempo di record, i lavori affidati con verbale di consegna in data 30 ottobre 2019 dal progettista nonché direttore dei lavori, vengono dallo stesso sospesi, ancor prima di cominciare, in data 4 novembre perché manca il deposito dei calcoli, non è stato nominato il geologo né il collaudatore.
Una procedura stupefacente e paradossale: che progetto è stato presentato se è carente, come affermato nel verbale di sospensione dei lavori, della documentazione preliminare, essenziale ed imprescindibile, addirittura dei calcoli strutturali? Quale progetto è stato approvato dalla Giunta Comunale con la delibera n. 137 del 15 ottobre? Che cosa è stato inviato, se mai è stato inviato qualcosa, al Ministero dello Sviluppo Economico nei termini del 31 ottobre? Come si procederà nel momento in cui il progetto sarà “corretto”? Come è possibile che il professionista incaricato non si sia accorto prima di ciò di cui il suo stesso progetto era carente? E ancora: quale procedura consente un intervento postumo, a lavori già affidati, con la nomina del geologo e del collaudatore con determinazioni dirigenziali successive, in data 20 e 28 novembre?
Però almeno si sono premurati di portare a ratifica del consiglio comunale del 28 novembre scorso, quella variazioni urgente di bilancio da cui tutto è cominciato.
Dinanzi a tali vistose sfasature delle procedure, i consiglieri del gruppo di minoranza, inascoltati e insoddisfatti della tardiva quanto inconsistente risposta alla loro interrogazione, hanno interessato formalmente gli organi superiori competenti ad analizzare la correttezza degli atti posti in essere dalla amministrazione comunale di Tricarico oltre che dai tecnici e professionisti a vario titolo compartecipi di questa procedura alquanto “innovativa” nella gestione di contratti pubblici e fondi statali.