Immigrazione, Coviello (Fratelli d’Italia): “La sinistra sta al gioco delle Ong e ignora quello che accade a migliaia di invisibili dopo gli sbarchi”. Di seguito la nota integrale.
Per il capogruppo di FdI in Consiglio regionale della Basilicata: “Ben venga la politica posta in essere dal governo Meloni di spostare la centralità del tema a livello comunitario. Una immigrazione controllata permette a livello centrale e periferico, dalle Prefetture alle Regioni, ciascuno nelle proprie competenze, una accoglienza di qualità”
“Sul tema del contrasto all’immigrazione clandestina e dei trafficanti di esseri umani e non solo, come al solito c’è una sinistra marziana che sta al gioco delle Ong, che ignora il problema e non sposta il dibattito su tutto quello che accade prima e dopo gli sbarchi: non è un mistero che migliaia di persone, raggiunto il così detto porto sicuro, finiscano tra gli invisibili e nelle maglie della criminalità organizzata, dalla prostituzione al caporalato, passando alla vera e propria tratta di esseri umani, specialmente nel caso dei minori non accompagnati”, lo afferma il capogruppo di FdI Basilicata Tommaso Coviello. “La chiave di lettura – rimarca Coviello – è duplice: da un lato bisogna chiarire il ruolo delle Ong nel Mediterraneo, quale apparato le sostiene e se sono mosse solo ed esclusivamente dallo spirito caritatevole. In secondo luogo è necessario attenzionare quello che accade ai richiedenti asilo o presunti tali, che non soddisfano i requisiti previsti dalla legge e dalle convenzioni internazionali, una volta arrivati in Italia. E’ un girone dantesco, l’accoglienza ha fatto flop, il post sbarco al Pd e a chi si reputa ‘buono’ non interessa. C’è un mondo sommerso di violenza, di abusi, di sfruttamento e di non integrazione con ghetti alle periferie delle nostre città ai limiti della dignità umana. Ben venga la politica posta in essere dal governo Meloni che ha l’obiettivo di attenzionare e di spostare la centralità del tema a livello comunitario, perchè la gestione dei flussi migratori non è e non può essere solo un problema dell’Italia che continuerà a fare la propria parte, come ampiamente fatto sin ora, nella misura in cui saranno chiamati a farlo, con responsabilità, tutti gli altri Paesi. Serve un’Europa forte e decisa. Una immigrazione controllata permette – conclude Coviello – a livello centrale e periferico, dalle Prefetture alle Regioni, ciascuno nelle proprie competenze, una accoglienza di qualità con la realizzazione di una politica meglio organizzata, con programmi mirati ed efficaci. Gli sbarchi totali ed incontrollati, degli ultimi anni, hanno portato a numerose storture, come la propaganda Dem, sempre più ai confini della realtà”.