Immigrazione, Pinuccio Rinaldi: “Dati e relazioni che esistono e che la sinistra non vuol vedere”. Di seguito la nota integrale.
Puntuale come il cambio delle stagioni è arrivato sulle nostre coste l’ennesimo sbarco di clandestini in cerca di migliori fortune, come puntuale è arrivato. l’ennesimo scontro su questo argomento tra la politica e la magistratura.
Questa infelice condizione di perenne scontro tra apparati dello Stato, ci vede unici nello scenario mondiale, benché l’immigrazione clandestina sia presente in tutti i continenti.
Come tutte le umane vicende anche queste hanno le loro spiegazioni: La storia certifica la ciclicità perpetua del fenomeno e contemporaneamente ne certifica i criteri con cui essa è stata affrontata.
Sino a quando è stata controllata e gestita nei flussi, non ha prodotto casi di “rigetto”, ma di contro è stata artefice di “sviluppo” per l’emigrante e per l’ospitante.
Oggi gli scenari e le regole delle relazioni tra Stati sono profondamente diversi, come diverse sono le economie, ed è in questo contesto che il fenomeno migratorio viene vissuto dalle Nazioni con atteggiamenti diversi.
Si costruiscono muri, si realizzano centri di accoglienza, si effettuano rientri forzati, addirittura si spara contro chi tenta di entrare illegalmente.
Oggi tutte le Nazioni sono alla ricerca di una possibile soluzione, ognuno con la propria visione di integrazione e condivisione.
In Italia con la sinistra al governo e quindi con la sua visione sull’argomento, il fenomeno migratorio ha prodotto risultati i cui dati sono riscontrabili in tutti i settori, scuola-lavoro-sanità-sicurezza-illegalità, tutti legati dalla correlazione con l’immigrazione.
Per dovere di sintesi evitiamo l’aspetto numerico, ma evidenziamo l’aspetto di relazione:
Se ad un singolo immigrato non siamo capaci di assicurare oltre ai bisogni primari gli aspetti sociali, questa incapacità ha l’effetto di produrre il disagio nella società ospitante e la condanna per l’immigrato ad una vita “animale”
Con ogni evidenza, maggiore sarà il numero degli immigrati clandestini e più il disagio si trasformerà in “rigetto”.
In questa cornice, oggi il governo alla guida della Nazione tenta di sperimentare una soluzione sull’argomento con il centro di smistamento in Albania.
La sinistra all’opposizione però si ostina a non vedere la relazione esistente tra immigrazione clandestina e rigetto e continua ad opporsi al modello Albania (peraltro condiviso in Europa) senza proporre soluzioni alternative e diverse da quelle già da loro sperimentate negativamente.
Anche per il perdurante conflitto tra magistratura e politica esiste una relazione di causa ed effetto, infatti sino a quando nell’associazione magistrati non sono esistite le correnti, quindi le differenze di vedute, che nella sua accezione si chiama politica, le cronache del tempo non hanno riportato notizie di contrasto (causa), da quando invece esse si sono costituite, quindi la politica è diventata attiva, le notizie di contrapposizione non mancano, (effetto).
Per conoscenza ed approfondimento si rimanda al link (https://www.questionegiustizia.it/).
In conclusione viviamo in un contesto nel quale le emigrazioni non conoscono latitudini e non conoscono unicità di causa, mentre si affermano tutte nella drammaticità della condizione.
Nella totale assenza di una sperimentata ed accettabile soluzione, esistono gruppi politici che si mostrano più proiettati alla contestazione che alla proposta, dimenticando che per essere credibili è necessario ed indispensabile, fare seguire alla contestazione la proposta.
Questa errata condizione si somma alla deleteria posizione di contrasto che esiste fra gli organi dello Stato, determinando così la certezza di vedere sempre più lontana una sua eventuale soluzione, e la conseguente irrilevanza dell’Italia nel contesto globale