Sulla vicenda che riguarda il trasferimento dell’Università degli studi della Basilicata dall’immobile di via San Rocco al nuovo campus in fase di realizzazione in via Castello il sindaco De Ruggier replica alla nota della rettrice Aurelia Sole. Di seguito la nota a nome dell’Amministrazione Comunale e quella della rettrice Unibas Aurelia Sole, che riportiamo di seguito nuovamente.
Occorre fare chiarezza sulla questione dei tempi e dei modi di utilizzo dello stabile comunale di “San Rocco”, oggi destinato a sede dell’UNIBAS.
Il Comune di Matera ha ritenuto e ritiene essenziale per il ruolo culturale della città il rafforzamento del Dipartimento universitario presente nel territorio (DICEM).
In questa ottica il Comune si è impegnato per la ultimazione dei lavori di riqualificazione funzionale dell’edificio destinato al Campus Universitario, favorendo l’erogazione di risorse per € 3.700.000,00 rinvenienti da un assegnato finanziamento regionale.
L’obiettivo era quello di fissare nell’estate 2017 il trasferimento della sede universitaria di San Rocco in quella di Via Castello – Lanera, completa anche degli allacciamenti dei servizi e della sistemazione esterna.
In questa concordata programmazione temporale si è collocata la scelta di destinare l’edificio di San Rocco a sede di una HUB per la ricerca e per la produzione digitale.
Preso atto delle difficoltà della UNIBAS di rispettare tale tempistica, come riferito in Consiglio Comunale, il Comune di Matera ha fissato al 31 luglio 2018 il termine per la presentazione delle domande dei soggetti (imprese, istituti di ricerca e start up, ecc.) interessati a utilizzare gli spazi di detto immobile.
Questa scelta del Comune garantisce all’UNIBAS di ultimare in San Rocco le attività didattiche dell’Anno Accademico 2017/2018 e di predisporre il trasferimento nella nuova sede con tutta tranquillità, essendo prevista, non prima del 30 settembre 2018, la pubblicazione della selezione dei soggetti assegnatari degli spazi ricadenti nell’immobile in questione. Non spetta, quindi, al Comune risolvere in tale ampia temporalità le non insuperabili questioni relative alla ultimazione e al collaudo dei lavori del Campus Universitario.
Nessun ultimatum comunale alla Università, bensì una articolata disponibilità istituzionale per definire con condivisione le due esigenze in campo, che non sono contrastanti bensì alleate nel rafforzare il ruolo scientifico, produttivo e culturale della città.
Il Comune vede in questa tempistica una essenziale opportunità di ruolo, di sviluppo e di occupazione che deve essere correttamente considerata e rispettata. I tempi dinanzi a noi sono sufficienti perché tale risultato di crescita sociale ed economica di Matera sia raggiunto.
Di qui l’invito a superare la dimensione non impossibile delle questioni in campo perché nell’autunno prossimo l’inaugurazione dell’Anno Accademico della Università della Basilicata possa essere celebrata nella aula magna dell’inaugurando Campus Universitario di Matera.
Immobile di via San Rocco e completamento del Campus dell’Università degli Studi della Basilicata n via Castello a Matera, rettrice Sole: Unibas non ostacola nessun processo del Comune di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
L’Università della Basilicata non ostacola nessun processo messo in atto dal Comune di Matera: l’Ateneo sta impiegando tutti gli sforzi possibili per il completamento del progetto e per il collaudo del nuovo Campus, così come previsto dalla legge, e per il trasferimento delle attività nella nuova sede. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’Ateneo – investendo risorse, personale ed energie nella sede di Matera, e nel suo progetto di Capitale Europea della Cultura – non ha alcun interesse a ritardare l’apertura nel nuovo campus, che rappresenta invece un passaggio indispensabile per il miglioramento dei servizi agli studenti e per l’ampliamento delle attività didattiche e di ricerca. La vicenda va però esaminata nei fatti, e non sulla scorta del chiacchiericcio politico: gli “ultimatum” dell’amministrazione appaiono quindi come un diversivo per distogliere l’attenzione da altri problemi. I tempi tecnici per la fruizione dell’opera, peraltro ben conosciuti dall’amministrazione comunale quando ha previsto la nuova destinazione di San Rocco, non sono certo rallentati dall’Università che sta mettendo in campo tutte le energie per occupare quanto prima l’edificio. E’ necessario ricordare che l’Università della Basilicata svolge in quella sede le proprie attività di didattica e di ricerca in base a un accordo sottoscritto nel 2001 con il Comune, che ne ha concesso all’Ateneo l’uso perpetuo. L’amministrazione comunale ha poi messo in campo una programmazione quantomeno “avventata” per la nuova destinazione d’uso del plesso di San Rocco, non solo non avendo la certa disponibilità dell’immobile, ma neanche siglando alcun accordo di consegna anticipata, infatti non esistono atti in tal senso. Pertanto nessun ritardo nelle procedure per l’utilizzo dell’edificio di San Rocco può essere in alcun modo imputato all’Università, atteso che la decisione del Comune di destinare San Rocco a sede dell’Hub del piano 5g, con pubblicazione di un Bando, non ha tenuto conto della consequenzialità degli atti amministrativi propedeutici, ben sapendo che in ogni caso l’Ateneo non era vincolato a cedere la struttura in una data precisa. Gli sforzi dell’Unibas per rendere disponibile l’immobile di S. Rocco vanno nella direzione di favorire il processo di sviluppo della programmazione di Matera. L’Ateneo ha partecipato il 17 marzo a una riunione indetta dal Comune di Matera, con altri atenei del Sud, rilanciando la propria disponibilità a proporre percorsi di innovazione e ricerca. Non si può però chiedere a un’istituzione di sorvolare su regole e iter amministrativi indicati dalle leggi e dalle norme contrattuali. Anche sul versante dei fondi concessi all’Ateneo per il nuovo campus, è opportuno ricordare che la Regione Basilicata , al fine di scongiurare la perdita di finanziamenti europei per via del loro mancato impegno, con una delibera della giunta del 22 giugno 2016 ha destinato 3,7 milioni (da fondi Fsc 2007-2013) – facendoli transitare attraverso il Comune – al completamento dell’intervento “Campus Universitario di Matera”, in quanto rilevante per il ruolo di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019, e per il quale l’Università ha assicurato l’assunzione delle necessarie obbligazioni entro l’estate del 2016. Riguardo alle attività compiute, infine, in pochi avrebbero inizialmente scommesso sulla reale possibilità di portare a conclusione un complesso lavoro di ristrutturazione, attraverso un percorso costellato da innumerevoli criticità di carattere tecnico ed economico, in un periodo storico e in una realtà locale in cui le opere pubbliche portate a compimento rappresentano episodi sempre più circoscritti e isolati. L’Università della Basilicata, nell’interesse delle istituzioni e della collettività, persegue l’obiettivo di inaugurare quanto prima il nuovo campus allorché saranno portate a compimento le fasi tecniche e amministrative di collaudo, e ritiene che tanto debba essere attuato nel pieno rispetto delle regole. È tuttavia inaccettabile e paradossale che l’Università debba essere considerata il capro espiatorio rispetto ad altri interventi che rischiano di non essere realizzati in tempo rispetto alla tabella di marcia dettata dalla designazione di Matera a capitale europea della cultura per il 2019.