Le precisazioni dei segretari provinciali della Fimmg di Potenza e Matera, Antonio Santangelo e Michele Campanaro, fanno chiarezza sulle questioni dell’arco di impegno e le retribuzioni dei medici addetti al servizio di continuità assistenziale (ex Guardia Medica), e dovrebbero convincere Assessore alla Salute e Giunta a non trincerarsi dietro interpretazioni burocratiche. Altro che restituzione di soldi. Per loro, nell’interesse delle nostre comunità che sono penalizzate in servizi socio-sanitari-assistenziali primari, si pone la necessità di un rilancio delle attività e di adeguamento salariale.
Lo afferma Paolo Castelluccio (Fi), vice presidente del Consiglio Regionale, che aggiunge: è da mesi che chiedo a che punto è la proposta di riorganizzazione della Continuità Assistenziale e il riordino del sistema delle Cure Primarie, necessario e indispensabile per permettere al territorio di affrontare in modo adeguato le sfide future di una sanità di qualità (piano cronicità, piano nazionale vaccini 2017-2019, emergenze ambientali etc…). E sempre per fare chiarezza sul costo che sta diventando l’alibi per non compiere scelte è il caso di ricordare che esso è pari a meno dello 0,5 per cento del fondo sanitario nazionale, ovvero 10 euro a cittadino.
Nel sottolineare che il servizio è per sua natura prettamente territoriale, e ciò comporta – come evidenziano i segretari di Fimmg di Potenza e Matera, che il medico si debba spostare continuamente, nell’ambito della sua competenza territoriale, utilizzando a tal fine la propria autovettura, Castelluccio sottolinea che non può essere certamente l’indennità della spesa chilometrica uno degli istituti contestati insieme all’indennità di rischio derivanti dalla peculiarità del servizio svolto, a mettere in discussione la funzionalità dei 139 presidi di Continuità Assistenziale in attività, caratterizzati tra l’altro da sedi isolate, estremamente disagiate sia dal punto di vista degli arredi e delle strumentazioni fornite, che dal punto di vista della sicurezza.
Non si sottovaluti un altro aspetto: la popolazione pediatrica della Basilicata è tra le più basse d’Italia e ciò comporta che l’organizzazione della Pediatria di libera scelta sia disegnata su ambiti di competenza territoriale piuttosto estesi, con ambulatori di assistenza pediatrica che non sono presenti in tutti i Comuni e che a differenza di altre realtà, da noi non esiste una Guardia Medica Pediatrica feriale notturna, prefestiva e festiva. Di qui la funzione ancora più necessaria della Continuità Assistenziale per dare prime risposte alle esigenze/urgenze anche dell’utenza pediatrica.
Sono queste argomentazioni sufficienti a rimuovere – conclude – un atteggiamento del Governo Regionale che continua a sottovalutare la sanità del territorio e a mortificare giovani e meno giovani professionisti della salute. Questa professione comporta tantissimi rischi al punto che dopo le aggressioni subite da giovani donne, quando fanno il turno di notte, si fanno accompagnare da mariti, fidanzati o padri perché hanno paura. Dobbiamo invece garantire sicurezza e serenità.