“Impianti per la produzione energetica Stellantis a Melfi. L’investimento non è una risposta alla crisi”. Di seguito la nota inviata dai consiglieri regionali Alessia Araneo, Antonio Bochicchio, Angelo Chiorazzo, Roberto Cifarelli , Piero Lacorazza, Piero Marrese, Viviana Verri, Giovanni Vizziello.
In qualità di consiglieri di minoranza abbiamo partecipato, questa mattina, all’incontro promosso dall’assessore regionale Franco Cupparo al fine di conoscere il progetto relativo agli impianti di produzione energetica che saranno collocati all’interno dello stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi. Come appreso prima a mezzo stampa e poi attraverso la lettura delle delibere, infatti, la Giunta regionale ha dato il via libera alle nuove linee guida regionali per la disciplina dell’autorizzazione integrata ambientale e al disciplinare Api-Bas per la costruzione di impianti per lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili. “Abbiamo fatto la nostra parte – commentava Bardi – per venire incontro alle esigenze dell’azienda e scongiurare soluzioni di disimpegno. I provvedimenti sono stati formalizzati in tempi record e ringrazio i nostri uffici per la celerità con cui hanno portato a termine il lavoro. Ho sempre detto che la Regione avrebbe mantenuto gli impegni. Non volevamo e non vogliamo prestare il fianco ad alibi. Lo scopo finale è quello di garantire la continuità produttiva dello stabilimento di Melfi”.Dunque, al fine di “scongiurare il disimpegno” presso lo stabilimento automobilistico di Melfi, come dichiarano, la Giunta semplifica e snellisce le linee guida per la costruzione di un impianto di biogas. Ovviamente la semplificazione delle linee guida, seppur il Presidente Bardi l’ha associata ad un investimento privato, non può che assumere il carattere oggettivo e quindi apre la possibilità ad autorizzazioni importanti e impattante.
Non ci è sembrato che questa scelta del Governo regionale fosse contestualizzata ad altri tipi di impegni, in particolare per il lavoro e per l’indotto, e non possiamo pensare che sia stata motivata dal rischio “disimpegno”.
Stando a quanto illustrato dai dirigenti di Stellantis, l’investimento, la realizzazione e la gestione dell’impianto di biogas sarà a carico di una ditta esterna, che si preoccuperà di costruire l’impianto, produrre energia dallo smaltimento dei sottoprodotti agro-industriali ed, eventualmente, di immettere in rete il surplus di energia prodotto.
Il grande assente alla presentazione di questa mattina era e resta solo uno: la tutela dell’occupazione.
Semplificando: la Regione agevola l’iter autorizzativo per rilasciare la concessione per la costruzione di un impianto di biogas a una ditta esterna a Stellantis; la ditta esterna ha il vantaggio di produrre e vendere energia; Stellantis ha il vantaggio di ridurre i consumi energetici (nel perseguimento della strategia di neutralizzazione delle emissioni di anidride carbonica al 2030), ma nessun impegno è stato preso rispetto ai fattori di produzione e, di conseguenza, alla garanzia occupazionale.
Nella consapevolezza che il tema Stellantis ha un rilievo nazionale ed internazionale non possiamo non registrare la distanza tra la parole dell’annuncio del Presidente Bardi e l’impatto realistico del progetto che, a scanso di equivoci, non è una risposta, neanche parziale, almeno per il momento, al lavoro e alle aziende dell’indotto
Continueremo ad approfondire la proposta presentata stamattina mettendoci in ascolto dei sindacati, che manifesteranno il 18 ottobre, e di tutte le parti sociali, che audiremo la prossima settimana in commissione in vista del Consiglio regionale che su proposta della minoranza, e condiviso dalla conferenza dei capigruppo, sarà convocato per martedi 22 ottobre.