La pioggia incessante che si abbatte nel pomeriggio a Matera costringe gli organizzatori della “festa del no” al referendum costituzionale ad un cambio in corsa della location scelta per Matera. Da piazza San Giovanni ospiti e relatori si trasferiscono a poche centinaia di metri, nella sala conferenze dell’hotel San Domenico.
La festa del no è stata promossa dai comitati “Civici e Riformatori per il No” e dal quotidiano “L’Occidentale”.
La due giorni a Matera dedicata alle ragioni del No al referendum costituzionale è stata aperta nel pomeriggio dal consigliere comunale materano della lista civica “Lavoro e sviluppo” Vito Sasso, responsabile del comitato per il no e dagli interventi di Roberta Angelilli e Pino Bicchielli. A seguire spazio agli interventi degli amministratori locali, che hanno raccontato il proprio impegno civico per il No: sono intervenuti Guido Castelli, Roberto Dipiazza, Mauro Di Dalmazio, Claudia Porchietto, Piergiorgio Massidda, Alberto Morano e Guglielmo Vaccaro. Grande attesa anche per l’intervista del giornalista Nicola Porro a Stefano Parisi, già candidato sindaco a Milano e prossimo candidato premier del centrodestra secondo i rumors vicini al presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. Stefano Parisi ha spiegato perchè è necessario votare “No” al referendum costituzionale: “Per cambiare il Paese, occorre fare cose mai fatte: questo è il ragionamento da seguire. Il mio è un “No” per le riforme, altrimenti vince un “Sì” della paura’”. Parisi inoltre ha proposto la nascita di un’assemblea costituente per avviare un nuovo processo riformatore nel nostro Paese, sicuramente differente da quello proposto in questi anni dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Molto interessante anche il dibattito “moderato” dalla giornalista del Tg3 Bianca Berlinguer, che ha provato a fare l’avvocato del diavolo stuzzicando sul tema personaggi importanti del giornalismo italiano come Maurizio Belpietro, Arturo Diaconale e Carlo Freccero e Silvia Truzzi sul tema “Informazione e referendum: il No censurato”. Ci ha pensato Carlo Freccero a mettere benzina sul fuoco: “Renzi ha trasformato la politica in un talent. E con il no al referendum possiamo sconfiggere la post democrazia instaurata dal premier, sostenuto da lobby e banche. Io credo che l’orto-liberismo sul quale insiste Renzi sia il massimo del masochismo. Il Paese è in crisi e c’è un divario esagerato tra ricchi e poveri, un divario che ha prodotto tanta depressione. Renzi ha praticamente monopolizzato l’informazione. Non solo le tv di Stato ma anche i giornali mainstream sono legati al renzismo. Faccio un esempio. Merlo, bravissimo giornalista che lavora in Rai, scrive anche per Repubblica. Cose anormali e chissà cosa sarebbe successo se una cosa del genere fosse accaduta con il Governo Berlusconi. Cosa succede se vince il No? Intanto facciamo una grande festa e poi andiamo a votare”.
A Matera si sostiene il no ad un referendum di cui non si conosce però ancora la data nella quale i cittadini saranno chiamati a votare, perchè? Carlo Freccero non ha dubbi ma ha già pensato alla contromossa: “Dicono che Renzi comunicherà la data del referendum dopo l’appuntamento alla Leopolda per trasformare così questo appuntamento in una grande campagna elettorale. A questo punto anche noi possiamo fare una manifestazione per il no nello stesso giorno in cui Renzi sarà alla Leopolda in modo tale che il giorno dopo la stampa potrà raccontare le ragioni del si e quelle del no”.
Durissimi naturalmente i giudizi sul Governo Renzi anche da parte di Silvia Truzzi, Arturo Diaconale e Maurizio Belpietro. L’attuale direttore di “Libero” non ha dubbi: “Fateci caso, Renzi sta annunciando i provvedimenti della legge di stabilità e in questo modo sta comprando il consenso per il referendum. In realtà il Paese si sta indebitando sempre di più e Renzi va fermato per evitare che si indebitino anche le nuove generazioni”.
In prima fila ad ascoltare le ragioni del no al referendum costituzionale anche un ospite d’eccezione, il senatore Giulio Tremonti, già Ministro dell’Economia del Governo Berlusconi. Ecco una breve dichiarazione concessa a margine del dibattito: “Innanzitutto fatemi dire che quando mi hanno chiesto chi preferivo tra Matera e Lecce come capitale europea della cultura ho sempre detto che Matera avrebbe vinto. E oggi ho avuto la conferma. Matera è bella anche con il brutto tempo. Perchè votare no al referendum? Perchè evita un sacco di costi e di disastri. E poi perchè votando no mandiamo a casa Renzi. Io credo che bisogna stare dalla parte dei risparmiatori e non degli speculatori.
Il lungo pomeriggio di dibattiti si è concluso con una tavola rotonda dei “Cattolici per il No”, con la partecipazione di Francesco Agnoli, Luigi Amicone, Dino Boffo, Carlo Giovanardi, Alfredo Mantovano, Vincenzo Massara, Eugenia Roccella, Mauro Ronco e Maria Rachele Ruju. In serata spettacolo musicale con un omaggio a Pino Daniele e Lucio Dalla in piazza San Giovanni e spazio anche alla solidarietà con la raccolta fondi per le popolazioni terremotate del centro Italia.
La festa del No prosegue a Matera, sempre nell’hotel San Domenico, per tutta la giornata di venerdì 9 settembre: si comincia alle 11 con un dibattito dedicato al centrodestra e intitolato “Dal No all’alternativa di governo”. Interverranno Andrea Augello, Cinzia Bonfrisco, Renato Brunetta, Edmondo Cirielli, Giuseppe De Mita, Maurizio Gasparri, Giancarlo Giorgetti e Giulio Tremonti. Alle ore 14:30 si terrà un’assemblea dei comitati “Civici e Riformatori per il No”, mentre alle 17 ci si interrogherà sul post referendum in una tavola rotonda dal titolo “Se vince il No non c’è il diluvio”, che vedrà la partecipazione di Lelio Alfonso, Paolo Cirino Pomicino, Tito Di Maggio, Mario Esposito, Raffaele Fitto, Miguel Gotor, Paolo Romani e Sofia Ventura. Alle ore 19:00, chiuderà la festa l’intervento del presidente di “Idea”, il senatore Gaetano Quagliariello.
Michele Capolupo
La fotogallery della prima giornata della “Festa del No” (foto www.SassiLive.it)
avete notato?
ci sono più attori a recitare sul palco che spettatori (elettori) in platea.
Riflettete, la gente non crede più ai menestrelli della politica.
E tu con quale compagnia reciti?