Inaugurazione San Rocco Digital Hub di Matera, intervento Consigliere regionale Acito (Forza Italia). Di seguito la nota integrale.
“Quando ti prepari un discorso ed hai interventi stimolanti che ti precedono, non tieni più conto di quanto avevi preparato e raccogli gli stimoli e ragioni su quelli. L’intervento che mi ha preceduto, del Presidente della Fondazione Matera – Basilicata 2019 Salvatore Adduce parla di Piano Strategico, e questo entra completamente nell’idea di sviluppo che possiamo e dobbiamo proporre per la rinascita di questa Regione. Ciascuno dei soggetti coinvolti, istituzionali, privati, può essere un ottimo strumento di creazione e di sviluppo.
Negli anni passati abbiamo costruito insieme al Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, in ogni singolo dettaglio, il progetto dell’hub di san rocco, che all’epoca sembrava ai più irrealizzabile, fantasmagorico, e che oggi diventa invece un concreto asset di sviluppo per il tema dell’Innovazione a Matera. Il Sindaco invitava fin da allora a non essere struzzi, ma giraffe. Oggi, salendo le scale dell’inaugurando Hub Digitale, mi sono reso conto che siamo stati droni, non giraffe, volando ancora più in alto dei limiti fisici delle giraffe, abbiamo saputo coltivare una visione e renderla concreta opportunità di sviluppo e di costruzione di futuro.
Questa Regione sconta un deficit infrastrutturale pesante, che non recupereremmo nemmeno in 50 anni, stanziando tutte le risorse disponibili in questa direzione e per lo sviluppo di autostrade ed infrastrutture fisiche. La Basilicata è inoltre, in Italia, la Regione che perde più abitanti in percentuale. Se non tenessimo conto di questi “minus”, e dell’esigenza cogente di trasformarli in Plus, correremmo il rischio di immaginare soluzioni per un futuro che è lontano dalla realtà, che rischia di non essere all’altezza con questi problemiimprescindibili, e che chiedono e possono essere risolti in tempi brevi.
Non abbiamo quindi le autostrade fisiche, ma possiamo puntare su quelle digitali! Siamo competitivi per la presenza di fibra, competitivi per il digitale, possiamo puntare su questo per far risorgere il Mezzogiorno che deve ritrovare la sua dignità ed un ruolo. Rispetto a questa necessità di rilancio, l’Hub Digitale di San rocco ci dà la grande opportunità di avere una infrastruttura su cui poggiare unanuova autonomia.
Bisogno essere onesti intellettualmente, e riconoscere alle passate amministrazioni una visione. Dobbiamo anche poi saper guardare al futuro, laddove il Fesrpotrà consentire, già dall’anno prossimo di avere una nuova economia lucana che si poggerà sulla fibra, a cui potranno fare riferimento diverse realtà, fra cui la Sanità,ma anche la micro impresa, l’isolamento che ha connotato la nostra Regione non deve più essere un limite fisico per lo sviluppo di idee e progetti che non deve più temere l’isolamento che connota la nostra Basilicata, ma che ora può puntare a sviluppare una Economia che si basa su infrastruttura immateriale e invertire la rotta della desertificazione lucana.
Questi progetti si vincono lavorando fianco a fianco, a prescindere dai colori della politica, da chi c’era prima e dopo, i meriti vanno distribuiti fra i soggetti che hanno già progettato e partecipato, e quelli che consentiranno di proiettare queste visioni in concrete azioni nel futuro
Il Ministro per il Sud, Provenzano, aveva nei giorni scorsi sempre a Matera, già detto che il sud vince se fa rete, e noi ci ispiriamo a questo, un progetto di crescita può partire da Matera, e deve poter puntare anche sulle imprese.Importante il ruolo delle istituzioni, ed il Comune di Matera ha messo su questo immobile, che non ha costi se non quelli di ristrutturazione dell’immobile stesso. Ma per invertire la rotta servono altri elementi attrattivi. Proviamo ad immaginare la programmazione dei fondi europei per il 2021/2027 per creare condizioni di defiscalizzazione degli investimenti.Matera può essere locomotiva per questa nuova economia digitale, che può avere ricadute positive su tutto il territorio regionale.
Per fare questo è necessario che Tolleranza Tecnologia e Talenti siano elementi trainanti, e qui consentitemi di citare il report “Basilicata, Energie per un Futuro Sostenibile”, firmato da The Europea House Ambrosetti, che fa un’analisi di vantaggi e criticità del nostro territorio che risulta utile guida per calibrare interventi di sviluppo, anche come quello a cui stiamo lavorando noi oggi.
Matera ha grandi capacità di Tolleranza, l’impianto tecnologico è oggi ad una svolta positiva, la carenza vera è quella dei Talenti. Per ovviare a questo, dobbiamo puntare a costruire un percorso di rete fra le università meridionali, eh consenta di rispondere ad un progetto congiunto delle imprese meridionali.Le interlocuzioni fra il Comune di Matera, l’Università di Basilicata, l’Università di Lecce, la Federico II di Napoli, il Politecnico di Bari, con la supervisione del CNR può davvero fare la differenza, e rappresentare il vero elemento di forza di questo progetto innovativo.
E’ così che noi, a partire da oggi, ci possiamo giocare la partita che ci può consentire di cambiare l’economia del territorio, e farlo con ragionevoli possibilità di riuscita positiva.
Ma ricordiamo che il ruolo più importante è quello che le imprese sono chiamate a svolgere, per dare un vero impulso a questo progetto di crescita di tutto il territorio.
La presenza di Giampiero Lotito è un esempio chiaro in questo senso, devono essere gli imprenditori interessati a cogliere questa occasione, che devono rendersi operativi e coesi, in questo momento di cambiamento radicale dello scenario economico locale.
Chiudo con una riflessione: siamo tutti testimoni di quello che sta succedendo: nel nostro Hub Digitale si insediano, da oggi, la Apple Accademy, grazie alla presenza di Campania New Stile, Matera è stata scelta da Huaweyper crearvi la sua Academy. Formeremo quindi delle risorse con competenze straordinarie! Ma per evitare di farcele nuovamente “strappare via” da altri contesti territoriali più strutturati, dobbiamo creare un comparto imprenditoriale capace di inserire ed integrare questi talenti nel suo organico.
Quindi se l’Europa mette sul banco, per i prossimi anni, 100 mio di euro per creare identità europea delle imprese, il mio invito è che a che le nostre imprese sappiano e possano cogliere questa opportunità, per essere i primi a mettere questo “paletto di svolta”.
Togliamoci quindi “le magliette di appartenenza” e impegniamoci insieme per costruire il futuro, solo in questo modo riusciremo a cambiare le sorti del Mezzogiorno d’Italia.