Giannino Romaniello, consigliere regionale Articolo Uno-Mdp: “Un’altra tegola sulla Sanità lucana”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
La notizia lanciata su un quotidiano locale lascia l’amaro in bocca, nonché forte indignazione e preoccupazione per quella che viene definita la “Sanitopoli Lucana” che riguarda concorsi e appalti truccati.
Il quotidiano locale, infatti, parla dell’inchiesta della Procura di Potenza che punta dritto al reparto di Radioterapia dell’Ospedale San Carlo di Potenza, pare infatti, stando a quanto è al vaglio degli inquirenti che il macchinario utilizzato per la radioterapia non sia quello che dovrebbe essere utilizzato, un macchinario definito nell’inchiesta un usato ricambiato e spacciato per nuovo dove la struttura del bunker per la radioterapia risulta nuova ma la macchina principale no.
Se le ipotesi di reato dovessero confermarsi, l’aspetto più grave dell’inchiesta della Procura del capoluogo lucano riguarda la violazione dei diritti dei cittadini in merito alle cure ospedaliere così come sancito dalla Costituzione italiana, infatti gli inquirenti dovranno stabilire se il macchinario “rigenerato” abbia inficiato le cure anti tumorali somministrate ai pazienti e se quindi, appunto, i pazienti abbiano ricevuto un trattamento che nei fatti sarebbe stato diverso da quello che avrebbero dovuto ricevere, con la consequenzialità eventualmente di effetti negativi in termini di cura dei pazienti stessi.
La storia del bunker per la radioterapia inizia nel 2009 con la pubblicazione del bando per la fornitura di un sistema completo di radioterapia, la cui struttura è stata inaugurata il 2 ottobre dello scorso anno, quindi poco più di un anno fa, un iter lungo di cui risulta complesso ricostruire tutto l’excursus documentale in quanto mancano documenti chiave che aiuterebbero a rendere chiari passaggi fondamentali .
Errori, sviste e perdite di documenti importanti non permettono di sapere allo stato attuale se siano elementi casuali o causati.
È doveroso che la Giunta regionale e in primis l’Assessore al ramo, metta al corrente il Consiglio con una comunicazione, fornendo tutti gli atti prodotti dai diversi soggetti sull’intera procedura.Inoltre, appare opportuno promuovere un’indagine interna al fine di verificare l’esistenza di eventuali responsabilità circa la deficitaria trasparenza in un settore nevralgico come quello sanitario, in quanto ne consegue la difesa del diritto di cura dei cittadini.
La vicenda in corso, se dovesse, l’indagine della Magistratura essere confermata, mette in luce tutte le criticità della politica dell’esternalizzazione dei servizi nella sanità, un settore che a differenza di altri ha una ricaduta immediata sulla vita e la salute dei cittadini in cui è necessario la esclusiva gestione pubblica .
Questo ennesimo fatto unito a quanto già accaduto nella sanità nella nostra regione unitamente alla difficile gestione delle vertenze sugli appalti dei servizi, dove gli attuali vertici scaricano tutte le difficoltà finanziarie degli enti, ci conferma che in sanità in Basilicata bisogna resettare tutto.