Lunedì 4 aprile 2016 il Movimento 5 Stelle nazionale organizza in Basilicata una grande manifestazione di protesta dopo lo scandalo di Tempa Rossa che sta travolgendo il governo. Numerosi parlamentari del Movimento si riuniranno nel pomeriggio del 4 aprile direttamente a Tempa Rossa per poi spostarsi alle 18 a Viggiano dove ci sarà un vero e proprio raduno di tutti i portavoce del movimento, attivisti e cittadini.
Dal blog di Beppe Grillo:
Lunedì 4 aprile il M5S farà risuonare tutta l’indignazione popolare per l’ennesimo scandalo che ha coinvolto il Governo. Deputati e senatori si riuniranno sul luogo del delitto, al giacimento di Tempa Rossa, in Basilicata, per poi spostarsi a Viggiano, sede dell’impianto Eni al centro di un altro filone dell’inchiesta che sta coinvolgendo anche esponenti del Pd locale. Proprio a Viggiano, alle ore 18, inizierà il raduno. Insieme ai parlamentari ci saranno gli attivisti lucani del M5S e chiunque riesca ad aggiungersi nonostante i tempi stretti e il giorno lavorativo. È solo il primo passo per riprenderci il Paese e governarlo nell’interesse comune.
Il principio è semplice: perché deve pagare solo il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, se l’emendamento incriminato è stato approvato dall’intero Governo all’interno della sua stessa legge di Stabilità? È evidente il tentativo del Bomba di sviare l’attenzione sui rapporti famigliari tra la Guidi e il compagno Gianluca Gemelli, ma non si può nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti: l’emendamento favorisce una multinazionale petrolifera, la Total, ben più che le azienducce di uno scaltro imprenditore con le conoscenze giuste. Il Governo del fossile ha intessuto una fitta rete di rapporti inconfessabili per mezzo di favori parlamentari, pressioni e appalti milionari. Il tutto in spregio all’ambiente e all’interesse nazionale, che suggerirebbe investimenti nelle energie rinnovabili e non l’amicizia criminosa con le lobby del petrolio.
L’evento promosso dal M5S avrà anche il merito di richiamare l’attenzione sul referendum del 17 aprile, oscurato quanto più possibile dai media nazionali. Sull’onda di questo nuovo scandalo di potere, una marea di cittadini potrà dire SI nelle urne per spazzare via le trivelle e guardare ad un futuro sostenibile. L’obiettivo è mandare a casa un Governo colluso con le Banche, l’Eurodittatura di Bruxelles e le lobby internazionali del Petrolio.
In alto i cuori!
MoVimento 5 Stelle
Piernicola Pedicini (Europarlamentare M5s): “Le bugie di Renzi sul petrolio lucano: perchè il PD è colluso e complice e come le trivelle non portano sviluppo ma devastano la Basiicata. Di seguito la nota integrale”.
Renzi è allo sbando, non sa come difendersi e parla a ruota libera.
Annuncia che querelerà Grillo perché ha detto che sulla vicenda dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata il Pd “è colluso e complice ed ha le mani sporche di petrolio e di soldi”.
Ma Renzi ha capito che quello che ha detto Grillo non è una supposizione ma lo dice la Procura distrettuale antimafia di Potenza? Ha capito che per traffico di smaltimento illecito di rifiuti, ipotesi di disastro ambientale e reati di concussione e corruzione sono state arrestate sei persone e sono indagate altre 54 persone? Ha capito che nell’inchiesta c’è un ex sindaco del Pd agli arresti, un ex vice sindaco Pd con obbligo di dimora, un consigliere regionale del Pd in carica indagato? Ha capito che il convivente della ex ministro Guidi è indagato e che la sua ex ministra si è dimessa perché ha detto al suo compagno che mirava ai sub appalti, che un emendamento del governo, condiviso con la ministro Boschi del Pd, per il progetto Tempa Rossa della Total, sarebbe passato nella legge di Stabilità? Ha capito che la Guidi e anche la Boschi verranno interrogate dai magistrati dell’Antimafia di Potenza? Ha capito che l’ex sindaco agli arresti (Rosaria Vicino), secondo la Procura Antimafia, “adottava un protocollo operativo di assoluta prevaricazione nei confronti delle imprese interessate ad ottenere l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione del Centro Oli di Tempa rossa” e che, questo ex sindaco, è legato, da anni, a Vito De Filippo che è un sottosegretario lucano del Pd e che il consigliere regionale indagato Vincenzo Robortella è un membro del Pd eletto nella lista ‘Pittella presidente’ (Marcello Pittella, attuale governatore lucano, fratello di Gianni, l’europarlamentare Pd)? Ha capito che molti imprenditori e dirigenti pubblici coinvolti nell’inchiesta sono vicini, molto vicini, al Pd della Basilicata?
Quindi, caro Renzi, ritieni ancora che il Pd non sia colluso e complice e non abbia le mani sporche di petrolio e soldi? Penso proprio di no. Tu sai bene, che Grillo e il M5s hanno ragione da vendere e la querela annunciata è solo un goffo tentativo di confondere l’opinione pubblica.
Andiamo ora sul tema emendamento per il progetto Tempa rossa.
Un’altra bugia di Renzi, Boschi e Guidi. Essi sostengono che l’emendamento inserito nella legge di Stabilità era giusto e opportuno perché il progetto Tempa Rossa della Total avrebbe garantito sviluppo e posti di lavoro al Sud. Anche questa è solo propaganda gratuita che offende l’intelligenza dei cittadini. Il progetto Tempa rossa non solo non garantisce sviluppo e posti di lavoro, ma provoca ulteriore povertà e danni inestimabili all’ambiente e alla salute dei cittadini. La conferma arriva dall’impianto di estrazione Eni della Val d’Agri, che è molto più grande di Tempa rossa, dove si estrae il petrolio lucano da oltre venti anni. Lì, le attività petrolifere, non hanno portato alla Basilicata nessun beneficio in quanto era ed è la regione più povera d’Italia e in più negli ultimi dieci anni ha perso circa 50mila giovani e cittadini che sono emigrati come negli anni 60. Inoltre, la Val d’Agri è stata devastata dal petrolio perché sono state chiuse migliaia di piccole imprese agricole ed è stata bloccata qualsiasi possibilità di sviluppo turistico rurale. Ma non è finita: è stato distrutto l’ambiente; sono stati inquinati i bacini idrici (tra cui quello del Pertusillo che porta l’acqua nelle case di milioni di pugliesi e lucani); sono aumentati i problemi legati alla salute dei cittadini perché cresciute le patologie tumorali. Nella sola Val d’Agri (dove è più intensa l’attività dei petrolieri) ci sono circa diecimila persone tra disoccupati e inoccupati. La Basilicata ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive: dati della Commissione bicamerale sul Ciclo dei rifiuti.
Quindi i posti di lavoro per il Sud di cui parla Renzi sono solo ipotesi e illusioni.
Se si calcolano i posti di lavoro persi in agricoltura e nel turismo e si confrontano con quelli garantiti dal petrolio, la Basilicata ha subito dei danni enormi. Senza contare il disastro economico e sociale provocato dallo spopolamento, dai rifiuti e dai problemi sanitari.
La verità è che lo sviluppo di cui parlano Renzi, la Boschi e la Guidi riguardano i loro affari, quelli dei loro amici e familiari, quelli delle lobby economiche e delle clientele elettorali e di potere locale costruite intorno a sindaci e ex sindaci, ai consiglieri regionali, ai De Filippo e ai Pittella (tutti del Pd).
Non lo dicono Grillo e il M5s, lo dice la Procura Antimafia.