La quinta sezione penale della Corte di Cassazione, riunitasi a Roma dalle ore 16 del pomeriggio, ha accolto “con rinvio” il ricorso presentato dagli avvocati dell’ex governatore Marcello Pittella, Franco Coppi e Donatello Cimadomo per impugnare i provvedimenti cautelari eseguiti dalla Guardia di Finanza nei confronti dell’ex governatore lucano, agli arresti domiciliari con l’accusa di falso e abuso di ufficio dal 6 luglio al 24 settembre scorso nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria su raccomandazioni e concorsi truccati nella Sanità lucana. La misura degli arresti domiciliari per Marcello Pittella è stata poi convertita in divieto di dimora a Potenza dal 24 settembre scorso, in seguito alla chiusura delle indagini.
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del tribunale del riesame di Potenza del 19 luglio scorso, che aveva confermato le esigenze cautelari nei confronti del governatore della Basilicata, sospeso dall’incarico dopo l’arresto del 6 luglio scorso. La sentenza della Corte di Cassazione non consente ancora a Marcello Pittella di rientrare nel Palazzo della Regione Basilicata ma è chiaro sul piano politico questa decisione potrebbe incidere anche sul ritorno in campo del governatore lucano in vista delle prossime elezioni regionali previste nel 2019, con data attualmente fissata al prossimo 26 maggio ma che potrebbe essere anticipata da un decreto del Ministro dell’Interno, Mattei Salvini.
Michele Capolupo