Dopo l’inchiesta giudiziaria sulla sanità lucana che riguarda le raccomandazioni e i concorsi truccati il materano Giovanni Caserta ha deciso di inviare una lettera aperta all’assessore regionale materano Roberto Cifarelli, anche a seguito della sua nota con cui ha contestato il comizio di Luigi Di Maio in piazza San Giovanni a Matera.
Di seguito il testo integrale.
Lettera aperta a Roberto Cifarelli
Pensaci, Roberto!
Caro Roberto,
le tue origini sociali sono anche le mie.Il nostro mondo è quello dei Sassi e di Serra Venerdì. Se c’è stata una ragione per cui nel 1969 entrai nel Partito Comunista dopo essere stato socialista, essa è tutta nella necessità di militare in un partito che fosse contro le discriminazioni sociali e, in particolare, contro la raccomandazione. Passai dal partito socialista a quello comunista quando, entrati al governo, i socialisti cominciarono a comportarsi esattamente come i democristiani.
Il PCI ha mantenuto un minimo di coerenza fino a quando è rimasto tale. Poi è diventato PDS, DS, PD. L’ingresso di molti democristiani, ma anche di molti militanti di non indubbia fede, ha portato ad avere un partito che ha utilizzato il suo potere per avere intorno a sé e in tutti gli organismi statali e parastatali, regionali,comunali e provinciali, propri amici. persino negli ospedali, dove si gioca sulla salute delle persone. Perciò non mi spingerei molto nella difesa della sanità lucana, quando è vero che tutti aspiriamo a curarci fuori. L’ha fatto anche Pittella!
Come diceva Platone, se togli la meritocrazia, togli la giustizia e persino lademocrazia. Non attaccherei Di Maio invitandolo a guardarsi in casa propria. Non è lecito essere disonesti solo perché lo sono gli altri. Il PD ha il dovere di essere onesto a prescindere da quello che fanno gli altri e fanno i Cinquestellee la Lega, se li vuole scalzare. I Cinquestelle e la Lega li avete creati voi, col vostro comportamento. Sono vostri figli. C’è da mordersi il gomito. Avete permesso a Cinquestelle e alla Lega di darvi lezioni di moralità e di giustizia. Siete stati voi a volere il Job acts e ad accettare le grandi stupidate sulla flessibilità e la mobilità e il precariato nel mondo del lavoro. Siete stati voi a permettere ai Cinquestelle e alla Lega di darvi lezioni sulla raccomandazione, i cui effetti sono devastanti e incalcolabili. Infatti, a parte il fatto che,con la raccomandazione, avete messo al posto giusto la persona sbagliata, devi considerare che ogni raccomandazione accolta è un grande furto. Significa, che l’amico del padrone, grazie a quarant’anni di stipendio rubato, avrà, per sé e i suoi figli, una vita tranquilla, se non di brillante carriera; per l’escluso e meritevole, per lui e i suoi figli, può significare la fame, l’emigrazione, la frustrazione, l’impossibilità di immaginare un futuro, talvolta il suicidio. E’ successo. Pensaci, Roberto! Pensaci!
Chapeau!!!!!!
Bravo. Ma questi sono sordi. Sordi e senza vergogna.
Grazie Professore per aver dettagliatamente espresso il comportamento avuto dal PD in questi ultimi anni.
Pasquale Fontana
Caro Giovanni, ti conosco “da una vita”: per te i democristiani, solo perché tali, sono stati, sono e saranno per antonomasia i peggiori, e i comunisti i migliori, e non ti è mai passato per la mente, né ti passa ora, neppure sul piano “storico”, come e per quali meriti oggettivi siano state sistemate dovunque (nel parlamento, in uffici e aziende pubbliche, nelle cooperative finanziate con denaro pubblico, e così via) le migliaia e migliaia di comunisti senza mestiere della cosiddetta “nomenklatura” di partito, anche in Matera, in provincia, in regione.
I pentastellati e i leghisti sono stati “creati” dal PD? E ora hanno successo con l’abolizione dei vitalizi e col reddito di cittadinanza? Ma dimmi: vi è un solo esempio di deputato o senatore comunista che abbia aborrito il vitalizio e vi abbia rinunciato? E perché mai l’agguerrita opposizione comunista in settant’anni non ha proposto in concreto e lottato per risolvere il problema della disoccupazione con vitalizi o qualcos’altro del genere, visto il grande favore che quest’idea riscuote? Come al solito, la responsabilità e la colpa è sempre degli altri, dei quali, però, nel contempo, si cancellano e si sotterrano i grandi e storici meriti di progresso e di civiltà che hanno saputo conquistare.
La verità, a mio modesto avviso, è che il problema ha ambiti e cause di natura e carattere molto generali, nel senso che è l’ “umanità” che è fatta così; è il bisogno che domina e costringe, ed è il potere – chiunque lo detenga – che ne approfitta. Poi, intendiamoci, ci sono sempre le eccezioni e queste si trovano dovunque, come si trovavano dovunque prima, nella DC e nel PCI e in ogni altra formazione sociale.
Mi sbaglio? Può darsi. Ma dimostramelo!!
E’ ovvio che non possiamo e non dobbiamo soggiacere al “fatalismo”, bensì reagire e lottare affinché le “cose” cambino e la società migliori, specie con la cultura, la formazione, la scuola, l’esempio e anche, quando occorre, con la recriminazione e la condanna.
Come sempre, un forte abbraccio.
Francesco Di Caro