” La regione dei Parchi, la Basilicata si propone con questo titolo e ne ha tutto il merito, disponendo di due Parchi nazionali e tre regionali che abbracciano l’intera territorio, da Matera al Vulture, dalle Dolomiti lucane alla Val d’Agri, a finire al Pollino che coinvolge l’area Sud della regione e l’area Nord della Calabria . Un sistema territoriale e paesaggistico di immenso valore ambientale, storico e culturale” . Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, Energia e Territorio, Cosimo Latronico, intervenendo ad una iniziativa a Castronuovo Sant’Andrea. “L’opera pregevole di Raffaele Pentasuglia, promossa dall’Azienda di Promozione Turistica regionale, conferma questo valore nel racconto di un viaggio reale che coglie l’esperienza viva e vera, che qualunque viaggiatore potrà rifare, scoprendo paesaggi millenari riconosciuti come patrimonio dell’umanità dall’Unesco ( Sassi di Matera e geositi del Pollino ); con alberi padri come il pino loricato Italicus di 1.300 anni, l’essere vivente più antico d’Europa, o il secolare faggio di San Michele a Sasso di Castalda. Un mondo che esprime una biodiversità straordinaria da preservare e far conoscere – ha aggiunto Latronico – una cifra di bellezza e di incantesimo che attrae sempre di più correnti di un turismo verde alla ricerca di esperienze di conoscenza ambientale e di benessere. Con la flora e la fauna ( l’istrice, il lupo, la lontra, la cicogna nera, l’aquila reale, lo scoiattolo ), ed altra fauna di cui sono ricchi i nostri Parchi. Insieme ai nostri borghi che conservano la struttura di presepi incastonati nel paesaggio rurale e custodiscono la storia di una civiltà antica, ricca di una socialità e di una bellezza di vita che fa bene ricordare e rivitalizzare nel presente . Va in questa direzione il tentativo che Regione Basilicata ha fatto con fondi propri per sostenere un progetto di rivitalizzazione in decine di centri lucani, che si aggiungono al progetto Pnrr per il Vulture e per i laghi di Monticchio. Il paesaggio, come documenta mirabilmente Pentasuglia, è un condensato di natura e di storia che rappresenta la risorsa più pregiata di cui dispongono in primo luogo i lucani per definire una strategia di sviluppo interessante e sostenibile. In questo racconto – ha concluso l’assessore regionale – c’è anche la traccia di presenza attiva dei lucani che hanno deciso di scommettere tanti progetti di intrapresa in Basilicata e nei suoi territori. Un segno tangibile di una inversione di rotta per contrastare il declino e l’abbandono del passato” .