Mercoledì 18 aprile il Senatore lucano della Lega Pasquale Pepe ha partecipato ad un incontro presso la Camera dei Deputati il cui protagonista è stato Frits Bolkestein, che da Commissario europeo per il Mercato interno, la Tassazione e l’Unione doganale, all’epoca della Presidenza di Prodi, è stato l’autore della Direttiva che porta il suo nome, sulla libera circolazione dei servizi nell’Unione europea.
L’evento, organizzato dai balneari italiani, era diretto a chiarire, per il tramite della fonte più autorevole ed autentica, l’ambito di applicabilità della citata Direttiva e, quindi, se fosse attinente o meno anche alla categoria dei balneari.
“Finalmente – dichiara Pepe – anche su questa vicenda si è fatta chiarezza: la c.d. Direttiva Bolkestein non coinvolge i balneari, poichè l’oggetto del loro rapporto con lo Stato non riguarda un servizio, ma la concessione di un bene. È evidente, allora, che la lettura che il centrosinistra italiano ne ha dato è stata sbagliata, se non strumentale ed in mala fede.”
Nella circostanza, il Senatore Pepe si è intrattenuto con i balneari lucani presenti, tanto della costa jonica che tirrenica, con i quali ha avuto modo di confrontarsi e di esprimere nei loro confronti solidarietà e disponibilità, condividendo l’idea di dover superare questo evitabile “equivoco” politico e di lavorare per rilanciare il settore.
“Ho avuto il piacere – continua Pepe – di incontrare la delegazione lucana e di parlarci: abbiamo condiviso un percorso che, uscendo dall’impasse generata dalla cattiva interpretazione del centrosinistra, porti ad un rafforzamento del turismo balneare lucano, che deve rappresentare, per quello che è realmente, un punto di forza dell’economia della nostra Regione. Questa è gente coraggiosa ed illuminata, non possiamo girarle le spalle.”
“Quindi – conclude Pepe – bisogna confermare lo schema delle concessioni e considerare i balneari come dei lavoratori da tutelare e non come delle lobby da combattere. E, in verità, lo schema che aveva in mente il centrosinistra andava proprio nella direzione opposta: ovvero, “espropriare” i lavoratori che, dopo anni ed anni di investimenti e di sacrifici, avevano dato lustro alle nostre coste e creato opportunità di lavoro, e, con il sistema delle gare, favorire i potentati economici che avrebbero avuto a cuore esclusivamente gli interessi del loro giro di affari, invece che il patrimonio naturale, storico e culturale che i nostri paesaggi marittimi rievocano e portano in dono ai numerosissimi turisti che corrono a visitarli.”