Le consigliere comunali Bianca Andretta e Angela Blasi di Insieme per Bianca hanno inviato una nota sulla situazione delle mense scolastiche della città di Potenza alla luce della classifica pubblicata sul quotidiano Il Sole 24 ore che, anticipando un’indagine di Cittadinanzattiva sulle tariffe e sulla qualità delle mense scolastiche italiane, assegna la maglia nera, a livello nazionale, proprio alla Basilicata e, in particolare, a Potenza.
Di seguito la nota integrale.
Da mesi, inascoltate, lanciamo grida d’allarme sulla situazione delle mense scolastiche della Città di Potenza. Oggi, il Sole 24 Ore, anticipando un’indagine di Cittadinanzattiva sulle tariffe e sulla qualità delle mense scolastiche italiane, assegna la maglia nera, a livello nazionale, proprio alla Basilicata e, in particolare, alla nostra città.
Dall’indagine, che monitora i capoluoghi di provincia italiani, infatti, spicca il maxi incremento registrato in Basilicata, la regione più cara d’Italia: il costo della mensa per i bambini dai 3 ai 6 anni è salito quasi del 26% passando da 779 a 981 euro, mentre alle elementari ha registrato un +19%, da poco più di 824 a 981 euro. A pesare sulla media regionale è il costo della refezione a Potenza: la quota annua sia per la scuola dell’infanzia sia per la primaria è di 1.123 euro, in forte aumento rispetto ai 721,80 euro dell’anno scolastico 2020/21.
Un macigno sulle spalle delle famiglie potentine costrette a pagare sulla propria pelle il prezzo dell’inadeguatezza di questa amministrazione comunale.
Nell’ultimo anno, come opposizione, abbiamo avanzato diverse proposte: una rimodulazione delle fasce ISEE per consentire di alleggerire il carico sulle famiglie più numerose e con più difficoltà, la partecipazione al bando del Ministero dell’Agricoltura per la somministrazione di pasti biologici che avrebbe consentito di intercettare e reperire fondi fondamentali in una fase di ristrettezza di bilancio, l’apertura di un tavolo ufficiale con ANCI e la Regione Basilicata considerato il bacino d’utenza che la Città di Potenza serve in quanto capoluogo di Regione. Proposte e sollecitazioni puntualmente, nel migliore dei casi cadute nel vuoto, nel peggiore ostacolate per misero calcolo politico.
Oggi, però, non è l’opposizione ma è la realtà a presentare il conto. A pagarlo, nostro malgrado, saranno esclusivamente le famiglie potentine.
Di fronte a questo scenario le dimissioni dell’Assessore Sagarese sarebbero un atto di serietà, coscienza e rispetto per la città. Temiamo, purtroppo, che non arriveranno. Così come temiamo che il Sindaco e il resto della maggioranza sceglieranno, ancora una volta, di difendere l’indifendibile o, peggio, di voltarsi dall’altra parte rendendosi corresponsabili dell’ennesimo colpo alla qualità della vita dei potentini e alla credibilità delle nostre Istituzioni comunali.