“Occorre passare dal Contratto di Governo al Patto per il Paese, sbloccando i cantieri, senza intaccare il deficit. Così possiamo ridare fiducia e superare una stagione di ansietà che non fa bene all’economia. Accettiamo la sfida della corresponsabilità dei fini, avendo presente la questione temporale: in quanto tempo facciamo quello che diciamo. Occorre reagire: infrastrutture, credito, finanza e competitività di impresa sono i tre pilastri per far ripartire il Paese. Ed è altrettanto necessario uscire dalla negatività con cui ci percepiamo. Il Mezzogiorno non è il Sud di nulla ma è centrale tra Europa e Mediterraneo. Il Sud chiede occupazione e non assistenza. L’economia è la vita di un Paese. E l’Italia merita una politica che sia un gigante perché ha un’economia da gigante”.
Ne è convinto il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, intervenuto al convegno “Le infrastrutture per la competitività del sistema economico appulo lucano”, organizzato ad Altamura da Confindustria Puglia e Confindustria Basilicata, in collaborazione con Confindustria Bari e Bat, per richiamare l’attenzione del Governo e delle Regioni sul potenziamento della rete strategica ferroviaria, portuale e stradale di questi territori.
“Piena disponibilità al confronto e soprattutto a lavorare insieme – ha detto il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Armando Siri – Io non rappresento la controparte, ma sono tra coloro che le infrastrutture le vogliono fare. Per superare i nodi della burocrazia e la lentezza delle procedure dobbiamo nominare un commissario straordinario alle Infrastrutture per fare in modo che le opere strategiche di cui ha bisogno il Paese siano fatte nei tempi necessari”
Al Sud i lavori bloccati valgono 11 miliardi di euro per un totale di 130 opere. I tempi di realizzazione delle opere sono 5,7 anni in Basilicata e 4,7 in Puglia. Sono i dati che emergono dall’opera di ricognizione fatta dall’Associazione nazionale costruttori edili, pubblicata sulla piattaforma “http://www.sbloccacantieri.it/” che raccoglie le grandi incompiute d’Italia e illustrati ieri dal Direttore ANCE, Flavio Monosilio. Dal 2005 si è registrato un calo di investimenti in Italia del 59,4 per cento.
Bisognerà, quindi, procedere a passo spedito nella scelta delle infrastrutture portuali, ferroviarie e logistiche da realizzare, completare o migliorare, perché la concorrenza internazionale ma anche quella italiana è già molto avanti rispetto ai nostri porti e ai nostri servizi di trasporto intermodali.
“Per dare nuovo impulso alla ripresa e stimolare prospettive di crescita – ha dichiarato il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso – occorre premere sull’acceleratore degli investimenti in infrastrutture, anche in Basilicata. In particolare su questo territorio di cerniera dalla valenza economica strategica per le due regioni, in un’ottica di sinergie virtuose. Questo acquisisce un valore aggiunto se consideriamo che sull’asse appulo – lucano viaggiano anche i flussi di turisti italiani e stranieri che in questo 2019 visiteranno Matera, Capitale Europea della Cultura, atterrando all’aeroporto di Bari Palese, o viaggiando in treno o anche giungendo in Puglia lungo le rotte delle crociere internazionali”
“Il tema delle infrastrutture è centrale per le imprese pugliesi – ha aggiunto Domenico De Bartolomeo, Presidente di Confindustria Puglia – ma dobbiamo cominciare a ragionare in termini di macroregioni: la Puglia e la Basilicata sono due realtà contigue, divise solo da una linea fisica di demarcazione e che dovrebbero di fatto rappresentare un’unica area logistica. Per accorciare le distanze che ancora ci dividono dal resto d’Italia e dall’Europa è urgente partire dalle infrastrutture, incentivando tutte le opere ancora incompiute che sono alla base della competitività, attraverso politiche di semplificazione e sburocratizzazione”.
Sono intervenuti anche Giovanni Giannini, Assessore Trasporti, Reti e Infrastrutture della Regione Puglia e Vito Santarsiero, Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, mentre il sindaco di Altamura, Rosa Melodia è intervenuta per i saluti in apertura dei lavori.