Desta stupore, scrivono i due capigruppo al Comune di Potenza, Antonio Di Giuseppe e Michele Napoli, ciò che sta accadendo in città sul rilascio delle autorizzazioni per l’installazione di dehors a favore di titolari di attività commerciali a Potenza.
Quanto successo ad un locale del centro storico infatti solleva dubbi sulle modalità con cui gli uffici competenti valutano le richieste di occupazione del suolo pubblico per lo svolgimento di attività di somministrazione di cibo e bevande visto che le decisioni vengono assunte, ci viene da dire, non in base all’oggettività di ogni singola situazione ma bensì alla discrezionalità di chi è chiamato a pronunciarsi sulla stessa. Discrezionalità, continuano Di Giuseppe e Napoli, che ha portato, nel caso di specie, ha negare una nuova concessione temporanea di occupazione di suolo pubblico ad un locale situato nel centro città perché l’area in questione risultava, secondo l’atto di diniego, essere interessata da condizioni di traffico veicolare e pedonale tale da destare preoccupazione nel caso dell’installazione di ulteriori arredi esterni. Quello che sorprende, spiegano, è che dopo esserci recati sul posto, sollecitati dallo stesso cittadino esasperato, ci siamo resi conto che, chi si era pronunciato negativamente non avesse avuto ben chiara quale fosse la reale situazione dei luoghi: una strada destinata prevalentemente alla circolazione pedonale eccetto per la presenza di soli 5 stalli parcheggio. Nella sostanza dei fatti insomma una strada chiusa al traffico. Elementi questi che sono stati ritenuti sufficienti per “rimandare al mittente” la richiesta. Una intransigenza e inflessibilità che, proseguono, stride col l’aver, in alcuni casi, chiuso non solo uno, ma entrambi gli occhi. Se ci si guarda intorno infatti si notano situazioni che vanno ben oltre i limiti. Con questo non vogliamo alimentare il non rispetto delle regole, soprattutto in casi di evidente contrarietà alle stesse, ma bensì far sì che le stesse vengano osservate da tutti. A tal proposito,
concludono, chiederemo nelle commissioni consiliari competenti, per valutarne i criteri adottati, di prendere visione delle autorizzazioni rilasciate, nonché, al contempo, ci riserveremo di presentare in consiglio comunale un’interrogazione sul tema.