“Ho presentato un’interrogazione al ministro Giorgetti per conoscere con chiarezza le sue intenzioni circa il possibile sviluppo in Italia di un sito produttivo della Intel. Il suo amministratore delegato, infatti, ha manifestato la volontà di investire a tal scopo in Europa 100 miliardi di euro. Nei giorni scorsi il Ministro ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui affermava che la questione è ‘estremamente complicata’ e ‘coinvolge il governo ai massimi livelli’. Pare, infatti, che le possibili aree nel nostro paese siano diverse, tra Torino, il Veneto e la Sicilia. Si tratta di un’occasione da non perdere per il nostro paese, e dunque dovremmo muoverci come un sol uomo per aggiudicarci il sito sul territorio nazionale. E, a giudicare da tutti i dati, il luogo più idoneo per svilupparlo è Catania. Quindi non vi è nulla di complicato, se si ha la volontà politica di agire. A meno che l’idea di scontentare qualcuno prevalga sulle valutazioni per il bene comune dell’Italia”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, nel commentare l’interrogazione da lui presentata al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1313930/index.html
“La presenza in Italia – spiega il senatore – della multinazionale italo-francese dei chip, STMicroelectronics, rappresenta un grande vantaggio competitivo rispetto agli altri Stati europei. In particolare, intorno alla sede di Catania è sorto negli anni un distretto tecnologico che ha contribuito a creare una costellazione di aziende di indotto di grandissimo spessore tecnologico, grazie anche al coinvolgimento di enti di ricerca e università nei processi di trasferimento tecnologico. Per storia, per vocazione, per know how Catania e l’intera Sicilia sarebbero dunque la sede ideale per ospitare lo stabilimento Intel, in quanto ai piedi dell’Etna sorgono già grandi insediamenti produttivi e tecnologici. Basti citare l’investimento recente di StMicroelectronics che a Catania produrrà wafer in carburo di silicio. Inoltre la possibilità di disporre di parte dei fondi del PNRR rappresenterebbe sicuramente un vantaggio non solo per la Sicilia, ma per l’intero Meridione”.