L’intervento del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha concluso nel pomeriggio il convegno a conferenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri sul tema “Mezzogiorno protagonista: missione possibile”, dedicata alle attuali problematiche istituzionali, economiche e sociali del Sud. Dopo aver raggiunto piazza Duomo con l’auto blu Paolo Gentiloni ha percorso la strada dei Sassi adiacente la Cattedrale per visitare Casa di Ortega in compagnia del sindaco De Ruggieri. Intorno alle 16 Gentiloni si è diretto a piedi verso l’auditorium per partecipare al dibattito e concludere la conferenza sul Mezzogiorno.
Di seguito l’intervento di Gentiloni: “Questa conferenza sul Mezzogiorno non è un caso che si tiene oggi a Matera. Una città che rappresenta una storia di rinascita, non certamente partita con la conquista nel 2014 del titolo di capitale europea della cultura per il 2019 ma una storia di rinascita che parte dal dopoguerr con la prima e la seconda legge speciale sui Sassi, con l’inserimento di Matera, prima città del Sud Italia, nel patrimonio Unesco e infine con Matera 2019. In proposito, Matera non ha vinto solo grazie alla sua bellezza, ma perchè è riuscita a coniugare energie della città, a fare gioco di squadra e a coinvolgere il sistema Paese. Ha vinto un progetto e ora occorre lavorare affinchè Matera non sia solo un magnete che attira turisti nel 2019 ma che possa assicurare un futuro stabile. Matera 2019 è la conferma che il nostro Mezzogiorno può competere e può vincere sfide internazionali, se presenta progetti convincenti. Carlo Levi parlava di dolente bellezza quando ha scoperto il Sud ed in particolare Matera e Aliano ma il Sud è in grado di primeggiare a livello internazionale. I problemi del divario tra Nord e Sud ci sono e purtroppo il divario è ulteriormente aumentato nel periodo 2017-2014, in particolare il Sud ha perso 13 punti percentuali di pil ripetto agli 8 del centro-nord.
Da sei mesi il Governo che presiedo considera il Mezzogiorno una sfida centrale. Dobbiamo però ammettere che le due Italie di cui parlava Giustino Fortunato ci sono ancora. Pesano i ritardi storici ma questo non vuol dire che il Governo non valorizza gli esempi positivi di imprese che vogliono crescere e creare lavoro. Purtroppo dobbiamo fare i conti con decenni di oblio della questione Meridionale, abbiamo alle spalle decenni di solutudine al Sud e non c’è nessun errore della classe politica locale che può cancellare quelli commessi dalla classe dirigente nazionale. Il Sud sconta una cultura antimeridionalista, un periodo in cui ha prevalso la voglia di federalismo e dobbiamo ammettere il fallimento della politica che prevedeva interventi nel Mezzogiorno. Ora non dobbiamo ripetere gli stessi errori. Si può essere meridionalisti senza essere nostalgici della Cassa del Mezzogiorno. Il Governo punta sulle città, come sapete attraverso il cosiddetto bando delle periferie. Ma è fondamentale anche il tema della sicurezza, perchè i fatti di Londra e Manchester, solo per citare gli ulitmi, dimostrano che la gente ha bisogno di sentirsi al sicuro”. Poi cita Benedetto Croce quando ricorda il tentativo di superare le divisioni in un contesto decisamente difficile come quello del Meridione.
Gentiloni spiega cosa intende fare il Governo per rilanciare il Mezzogiorno: “C’è chi pensa che investire risorse al Sud sia uno spreco di risorse. Il Governo con alcuni provvedimenti sta cercando di dimostrare che non è così. Abbiamo deciso di trasferire risorse dalle Amministrazioni Centrali alle regioni in maniera proporzionale rispetto alla popolazione e abbiamo aumentato il credito d’imposta per le piccole e medie imprese che investono al Sud, incentivi cumulabili con altri aiuti di Stato. Questi provvedimenti segnano una svolta. Il messaggio che vuole dare il Governo è che investire nel Sud oggi è fiscalmente vantaggioso, oggi, non domani o tra un anno. E’ chiaro che da questi provvedimenti ci aspettiamo un solo risultato, la crescita del lavoro. Gli ultimi dati ci dicono che da gennaio ad oggi sono stati creati 56mila nuovi posti di lavoro. Siamo sulla buona strada ma è chiaro che dobbiamo fare di più.
Sulle infrastrutture ricordo i 210 milioni di euro investiti per la ferrovia Ferrandina-Matera e l’inaugurazione prevista domani ad Afragola della stazione per l’alta velocità. La realtà del Mezzogiorno ha fattori positivi e io sono convinto che il futuro dell’Italia è tutto nel Mezzogiorno. Dobbiamo uscire da 20 anni di solitudine e si può farlo con i contesti del turismo, delle tecnologie, del mondo dell’impresa e di una nuova classe dirigente. Il salto della rana è possibie e io mi auguro che questo salto possa diventare realtà. Quello che posso dire è che il Governo darà il massimo perchè il Sud possa diventare un pezzo di una nuova realtà italiana”. Tante buone intenzioni nel discorso di Gentiloni ma ancora una volta nessun segnale concreto di attenzione per Matera, che nel 2019 rappresenterà l’Italia con il titolo di capitale europea della cultura nel 2019. Siamo sempre alla politica degli annunci ma di positivo c’è solo l’arrivo di 45 nuovi dipendenti al Comune di Matera dal prossimo 1° luglio. Nessun impegno concreto sulle infrastrutture che servono realmente al nostro territorio e intanto il tempo scorre inesorabilmente. Non c’è stata la possibilità di intervistere nè prima, nè dopo l’intervento il Presidente del Consiglio e queste scelte inevitabilmente si ripercuotono anche sull’opinione pubblica.
Michele Capolupo
L’intervento di Gentiloni ha concluso la sessione pomeridiana della conferenza dedicata al Mezzogiorno sul tema “Il Mezzogiorno oggi: Cultura e società”. E’ stato l’attore Alessandro Preziosi ad introdurre i lavori della tavola rotonda moderata da Dario Vico sul tema “Essere meridionali ieri, oggi…..e domani?”. Al dibattito hanno partecipato Gloria Giorgianni (Amministratore delegato di ANELE), Oscar Iarussi (Responsabile cultura de “La Gazzetta del Mezzogiorno”), Alessandro Laterza (Amministratore delegato della Casa editrice Laterza), Mirella Stampa Barracco (Presidente della Fondazione Napoli Novantanove).
Gentiloni a Matera, l’intervento di Latronico (Direzione Italia)
La politica del mezzogiorno non può essere un racconto, rispettabile, ma solo un racconto privo di addentellati con la realtà di un sud che continua ad essere definanziato e senza quella accelerazione nella attuazione dei programmi di cui ci sarebbe assoluto bisogno. Ad un anno dalla stipula dei patti per il sud, che sono in gran parte la riedizione dei piani per il mezzogiorno , non c’è evidenza di un avanzamento delle fasi progettuali e realizzative delle azioni programmate . Anche oggi a Matera abbiamo atteso qualche riscontro sullo stato di avanzamento dei patti per il sud sia dal Ministro de vincenti che dal Presidente Gentiloni. Attesa che è stata largamente delusa.
Gentiloni a Matera, l’intervento di Giordano e Tancredi (Ugl Basilicata)
L’invito a Pittella è perentorio: “la smetta con gli spot e porti il premier Gentiloni a vedere il vero volto sofferente della città e dell’intera Regione”. A rivolgerlo sono il segretario confederale dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e, il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano a margine del convegno sul Mezzogiorno con la presenza del ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti e del Primo Ministro, Paolo Gentiloni. I segretari rimproverano il Presidente della Giunta Regionale di Basilicata, Marcello Pittella di mettere “ancora una volta in scena, per l’incontro istituzionale con il primo ministro, il solito copione a cui ormai non crede più nessuno. L’era delle suggestioni e degli annunci mirabolanti è ormai finita da qualche tempo”, proseguono Giordano e Tancredi ponendo l’accento che “per la seconda volta Pittella riferisce a un presidente del Consiglio di un patto per il sud che per i lucani è sconosciuto e dove l’approccio tra la classe dirigente e il popolo lucano è lontano oramai anni luce. Pittella avrebbe fatto bene a richiamare sia Gentiloni, sia a De Vincenti su promesse fatte e mai mantenute alla Basilicata che la si conosce solo per il petrolio e i danni da esso provocati. Ascoltiamo la solita cantilena del Patto per Matera2019, divenuto oramai un mito piuttosto che un fattivo strumento di rilancio della città dei Sassi e soprattutto della zona Ionica/metapontina. Abbiamo sentito l’ennesimo impegno mancato, come quello fatto da Renzi sulla realizzazione del potenziamento della rete viaria a servizio dell’intera regione. Per questo – ribadiscono i leader dell’Ugl – vogliamo che la si smetta con gli spot, a cominciare da oggi, e si cambi verso portando Gentiloni a toccare con mano il vero volto sofferente di Matera, ed in tutte quelle sacche istituzionali dove è ancora scarso il senso di quella concretezza che potrebbe veramente valere la svolta economica ed occupazionale per la nostra città. Abbiamo sempre sostenuto come Ugl che non vi è ripresa se l’intero Sud non riparte, tutte le regioni meridionali devono decollare insieme e se ciò non avviene, non si potrà pensare al Sud come grande piattaforma logicistica ed hub culturale e turistico, cerniera della inter-culturalitá e dell’accoglienza. Non proclami su capacità di stare insieme perché questa terra possa essere funzionale al Paese intero ma fatti, fatti concreti da realizzare. Ciò non stà assolutamente avvenendo, basti prendere atto dei dati forniti della Cgia di Mestre che oggi disegnano la Basilicata seconda regione con il più alto indice di sofferenze bancarie, pari al 19,9 per cento dei crediti concessi e dove la situazione economica a livello regionale è particolarmente grave anche a causa di tali situazione di sovraindebitamento che frenano l’economia e bloccano lo sviluppo locale. Il presidente Gentiloni ha scelto Matera pur di non affrontare le problematiche di una regione del Sud, la Basilicata, che paga pesantemente i riflessi della crisi anche per la mancanza di politiche a favore dello sviluppo del Mezzogiorno. Non vuol essere polemica ma urge la necessità di conoscere da parte del governo se c’è, e qual è, una strategia di sviluppo per il Mezzogiorno che crei le condizioni per una ripresa degli investimenti e del lavoro. Per l’Ugl non esistono, oggi apprendiamo in maniera di discorsi blindati, che non vanno in direzione di vero sviluppo e occupazione e ci piacerebbe sapere tanto a noi sindacato tanto, ai lucani del perché avvenne la sottrazione delle risorse destinate ai fondi strutturali che il governo Renzi tolse al Meridione per finanziare il bonus occupazione allocato prevalentemente nel nord del Paese. Gentiloni finalmente ha avuto modo di vedere da vicino che la Basilicata non è solo petrolio ma Regione composta da persone che con immensi sacrifici lavorano contribuendo nel rilanciare l’economia italiana. Se non si considera il Sud, l’Italia intera non parte e dalla Città dei Sassi Capitale Europea della Cultura 2019, tanto si può fare per risollevare il nostro Paese. Riteniamo doveroso – concludono Tancredi e Giordano – che la venuta di Gentiloni apra un denominatore comune delle nuove politiche in Basilicata dove dovrebbe essere l’avvio di un vero dialogo sociale, a cui l’Ugl si dichiara da subito pronta, perché solo con il contributo di tutte le parti sociali è possibile imprimere quella svolta che la Regione ha molto atteso, invano, ricordando che non abbiamo mai accettato la politica di un uomo solo al comando”.
La fotogallery dedicata alla sessione pomeridiana della conferenza con l’intervento di Gentiloni (foto www.SassiLive.it)
In mattinata è stato il Vice Ministro Claudio De Vincenzi ad avviare in mattinata a Matera presso l’auditorium Gervasio la conferenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri sul tema “Mezzogiorno protagonista: missione possibile”, dedicata alle attuali problematiche istituzionali, economiche e sociali del Sud. Dopo i saluti del sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e del governatore lucano Marcello Pittella è partita la prima sessione della conferenza sul tema “Il Mezzogiorno oggi: Quella forbice da chiudere”, moderata dal giornalista del Corriere della Sera, Dario Di Vico. Amedeo Lepore (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli) ha illustrato attraverso alcune slide con filamati e documenti “La storia del divario dal dopoguerra”, Alessandra Staderini (Capo della Divisione Analisi territoriali – Banca d’Italia) – Struttura, ha relazionato su potenzialità e problemi dell’economia meridionale, Guido Melis (Università degli Studi di Roma La Sapienza) -su “La qualità istituzionale nella storia del Mezzogiorno”, Vincenzo Linarello, Ferdinando Napoli, Luca Tosto hanno raccontato “esperienze imprenditoriali del Meridione”, Massimo Deandreis (Direttore generale SRM-Med) ha fatto il punto su “Mezzogiorno e nuova centralità economica del Mediterraneo mentre
Maurizio Barracco (Presidente Banco di Napoli) ha presentato la storia di un investimento nel Mediterraneo”. Prima della pausa conclusioni affiate il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti. Alla discussione patecipano studiosi, economisti, giuristi, imprenditori, intellettuali. Presenti anche studenti di due istituti superiori di Matera, il Liceo Linguistico e l’Istituto Industriale Pentasuglia di Matera.
In apertura De Vincenti ha letto anche un messaggio dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha sottolineato che il Governo farà tesoro di questa giornata di Matera, un’occasione di spessore culturale e scientifico. Gentiloni in apertura ha dichiarato che: “Il Governo va avanti facendo il suo dovere, giorno per giorno, indipendentemente dalla durata della legislatura, che è decisa dal presidente della Repubblica. Fa il suo dovere predisponendo interventi per risolvere i problemi dell’Italia, a cominciare da quelli del Mezzogiorno che è al centro della nostra agenda”.
Alla conferenza hanno partecipato in mattinata anche studenti di due istituti superiori di Matera, il Liceo Linguistico e l’Istituto Industriale Pentasuglia di Matera.
Conferenza su Mezzogiorno, intervento sindaco De Ruggieri: “La cultura è nevralgica nella trasformazione sociale”. Di seguito l’intervento integrale.
“Da Matera può e deve partire una visione profetica dell’Italia. Ecco la responsabilità e il compito attribuiti alla città”. Così il sindaco Raffaello de Ruggieri ha esordito oggi, in apertura dei lavori del convegno: “Mezzogiorno protagonista: missione possibile” che si è svolto all’Auditorium.
“La cultura, a Matera, rappresenta il fattore essenziale della crescita della nostra comunità consapevoli, come siamo, che si è sempre rivelata nevralgica in ogni trasformazione sociale. La lunga marcia di Matera da luogo di subalternità e Capitale europea della Cultura sta nel fatto che il patrimonio culturale ha funzionato come motore operativo.
Negli anni ’50 infatti i Sassi erano considerati una spenta memoria incapace di produrre nuove messaggi e nuova storia – ha ricordato ancora il sindaco – La rigenerazione di questo luogo, il passaggio della vergogna all’orgoglio di appartenenza, dalla rassegnazione al protagonismo civico, sono state le tappe di questa evoluzione.
L’adesione sentita della comunità nella costruzione del futuro, ne ha segnato l’unicità e l’universalità. A Matera la storia del luogo non è una memoria da contemplare ma un valore territoriale da esaltare perché in grado di costruire un moderno sistema di sviluppo.
Con fatica – ha aggiunto – attraversando la palude del groviglio normativo, dobbiamo costruire un modello di Mezzogiorno che funziona, che non si lamenta. In questo senso Matera ha bisogno di motori energetici, in grado di alimentare nel tmepo i fattori economico di uno sviluppo stabile e sostenibile. Il 2019, dunque, non come traguardo ma come conquistata opportunità perché Matera, oltre che attraente sia attrattiva per imboccare un vero percorso di sviluppo.
Questa è la missione possibile di Matera. Potremmo dare alla città, con le risorse acquisite pari a 170 milioni, qualità urbana e sociale ma se non creeremo quella economica, il vestito europeo nel tempo diverrà logoro e consunto.
La sfida di Matera è, dunque, quella di costruire un processo di sviluppo bilanciato e durevole. Il piano strategico di crescita deve durare nel tempo e fare di Matera e della Basilicata, aree di convenienze localizzate. Dobbiamo creare condizioni per fare in modo che Matera 2019 sia catalizzatore per la rigenerazione economica e culturale del territorio, approvando investimenti connessi ad altri settori.
Su questo itinerario stiamo lavorando affinchè i vicinati contadini si trasformino in vicinati digitali perché Matera nel 2018 sia servita dalla banda ultralarga, perché esprima la propria vocazione nella produzione della nuova generazione del 5G, perché utilizzi la scelta europea di Zona Economcia Speciale, attrezzando la piattaforma logistica individuata, come tessuto di relazioni vitali, politiche, sociali ed economiche. Il tragitto verso Matera 2019 deve essere realizzato con progetti ad alto contenuto di innovazione che permettano la creazione di ambienti in cui è possibile sperimentare nuovi modelli di sviluppo urbano e sociale.
Sono sfide che non si esauriscono nei confini della città o della regione ma, proprio per il loro respiro totalizzante riguardano l’intero territorio. La progettualità pianificata così – conclude il sindaco – potrà essere ispiratrice della visione sistemica del Mezzogiorno, condizione essenziale e strategica per il suo sviluppo. Non c’è visione localistica nella nostra missione, ma il dovere di contribuire con l’esempio al tentativo di superare la mancata unificazione economica del nostro Paese”.
Conferenza su Mezzogiorno, intervento di Pittella.
“Voglio rivolgere i ringraziamenti al governo nazionale per l’attenzione doverosa e non scontata al Mezzogiorno”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo questa mattina a Matera nel corso della conferenza dedicata alle attuali dinamiche istituzionali, economiche e sociali del Sud “Mezzogiorno protagonista: missione possibile”, organizzata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, i cui lavori sono stati introdotti dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti e saranno conclusi oggi pomeriggio dal Primo Ministro, Paolo Gentiloni.
“C’è un approccio diverso della classe dirigente per maturità e responsabilità – ha detto Pittella – Siamo passati da un’idea del regionalismo “fai da te” fallito ad una diversa idea di protagonismo delle regioni che incrocia lo sprone del governo su metodo e merito. L’esperienza del Patto per il Sud è assolutamente la cifra di un nuovo approccio delle classi dirigenti che provano a trovare una sintesi virtuosa.
C’è fermento sul ruolo strategico che il Mezzogiorno deve recitare, che viene recuperato da chi ha un ruolo di guida nelle Regioni. Questo Mezzogiorno va oltre il perimetro delle stesse. É un territorio che deve rappresentare un valore aggiunto per il nostro continente e l’Italia, se lo consideriamo come porta d’Europa sul Mediterraneo. Dobbiamo pensare al Sud come grande piattaforma logicistica ed hub culturale e turistico, cerniera della inter-culturalitá e dell’accoglienza.
Serve dunque – ha continuato – la capacità di stare insieme perché questa terra possa essere funzionale al Paese intero. Molte riforme sono state fatte, al di là della ricerca spasmodica del consenso. Serve però l’aiuto di tutti i segmenti intermedi della società”.
Rivolgendosi al ministro De Vincenti, Pittella ha chiesto di mettere più concretezza amministrativa e realizzativa nelle visioni e ulteriori investimenti dello Stato per la Basilicata e il Mezzogiorno in genere.
“Per dare corpo a questa visione del Mezzogiorno – ha continuato – dobbiamo irrobustire la presenza forte dello Stato sul territorio a cominciare da sicurezza, servizi e scuola. Occorre maggiore velocità amministrativa ed un robusto investimento sulle infrastrutture”
In conclusione Pittella ha parlato della Basilicata.
“La nostra regione – ha evidenziato – ha mostrato come sia possibile dare corpo a dinamiche virtuose, penso al 5,5% sul Pil.
La Basilicata prova a recuperare i grandi vettori di sviluppo: automotive e aereospazio; azioni sulla digitalizzazione. Siamo la regione in cui é presente un agroalimentare di qualità che deve combattere ogni giorno contro la sfida globale. E siamo Matera2019. Proviamo ad enucleare la sfida sulle risorse energetiche, temi questi ultimi – ha concluso – che devono interessare in sinergia con le il territorio nazionale, con estrema responsabilità”.
Conferenza sul Mezzogiorno, intervento segretario Cisl Basilicata, Enrico Gambardella
È significativa la scelta del governo nazionale di tenere a Matera una riflessione sul Mezzogiorno, indice di una positiva ripresa di attenzione al tema, ancora attuale, della convergenza territoriale tra Nord e Sud del paese”. Lo ha dichiarato stamane il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, a margine del convegno sul Mezzogiorno in corso a Matera. “I dati illustrati questa mattina – ha commentato Gambardella – evidenziano un quadro macroeconomico contraddittorio ma mettono anche in risalto le grandi opportunità ancora inespresse dell’economia meridionale. Restano irrisolti i fattori storici di debolezza del Mezzogiorno: dall’eccessiva dipendenza del sistema produttivo dalla dinamica dei consumi interni, con poche significative eccezioni, alla qualità delle politiche pubbliche e della burocrazia, al perdurante gap infrastrutturale che zavorra il sistema produttivo alla dimensione prettamente locale, tutti fattori che impediscono all’economia del Sud quello slancio che sarebbe necessario al processo di covergenza”. Per il segretario della Cisl “la convergenza tra Nord e Sud è un sentiero tutto ancora da esplorare purché si faccia tesoro degli errori del passato e si cambi approccio al tema dello sviluppo. Nel contesto di un’economia mondiale sempre più interdipendente – ha aggiunto il leader della Cisl lucana – la competitività di un territorio si gioca sulla capacità di saldare istituzioni, parti economiche e sociali, mondo della cultura e della ricerca scientifica con l’obiettivo di mettere in campo un modello di sviluppo che sia inclusivo e sostenibile. Proprio Matera, capitale europea della cultura, può diventare banco di prova di una nuova filosofia che valorizzi le vocazioni e le opportunità ancora inespresse del territorio. È un appuntamento che non possiamo sprecare”, ha concluso Gambardella.
Senatore Tito Di Maggio: “Sindaco De Ruggieri ringrazia deputata Antezza garante della sua giunta”.
“Ho assistito con consapevole rassegnazione all’intervento del Sindaco di Matera all’incontro con i rappresentanti del Governo sul Mezzogiorno; nulla di nuovo infatti, una vacua e tronfia retorica intesa a incorniciare il nulla amministrativo del quale l’amministrazione De Ruggieri può menar vanto”. Così in una nota il senatore di Direzione Italia Tito Di Maggio.
“Ma non ho potuto resistere oltre, quando, con l’indolenza che lo contraddistingue, ha ricordato i 170 milioni che Matera ha ricevuto dallo Stato e per questo si è sentito in dovere di ringraziare il lavoro dell’onorevole Maria Antezza. Come dire la ‘marchetta’ locale durante un incontro istituzionale, per assicurarsi gli equilibri locali. Bravo De Ruggeri – conclude Di Maggio – il miglior navigatore di mefitici acquitrini, con l’alone da intellettuale!”.