Damiano Laterza ha intervistato la candidata consigliera regionale del PSI Michelle Souza. Di seguito il testo integrale.
Ieri al Tg Regionale, nell’intervista-confronto con i candidati alle elezioni – tutti uomini – una poltrona rossa era drammaticamente vuota.
«Ma potranno avere mai voce politica le donne in Basilicata, finché nelle interviste vedremo poltrone solo per uomini?» si chiede Michelle Souza, lucano-brasiliana, candidata consigliera di ferro, già soprannominata “la donna dalla borsa rossa”. L’abbiamo intervistata in esclusiva.
Finga di sedere su quella poltrona rossa. Ora può sfogarsi…
Ahahahah. Voglio aprire questa intervista con una grossa risata. Che può essere segno di disappunto ma anche di consapevolezza che le donne hanno sempre meno spazio in politica. Più si va avanti, più andiamo indietro. Nonostante le leggi. Questa legge elettorale, ad esempio, non garantisce l’elezione ma solo la partecipazione. Alle europee c’era invece una capolista bloccata…
Ma fare una legge per garantire la presenza non è umiliante per voi donne?
Il problema è che le leggi le fanno gli uomini. Questa è la cosa più imbarazzante. In altri paesi non c’è bisogno di leggi. Le donne partecipano e basta. Non dimentichiamo che la Basilicata è l’unica regione d’Europa dove non ci sono donne in consiglio. E nonostante la legge non so se questa volta ci riusciremo ad averne una. Le donne che fanno veramente politica sono nate per una missione e ce ne sono tante nel mondo. Penso a Corina Crețu, commissaria europea rumena: ne capisce e ne fa di politica. Nel mondo esistono. Nel nostro territorio quasi non è permesso. Perché la competenza urta e se sei troppo competente non va bene. Le donne per indole non scendono a patti. Quelle che fanno politica ancora meno. Qui invece siamo ancora al “No ragazzo no, tu non mi metterai tra le dieci bambole che non ti piacciono più”.
Con più donne in politica andrebbero meglio le cose?
La donna ha la coscienza dello stato sociale. La donna è mamma, governa la casa. La donna che fa politica poi deve fare anche tutto il resto. Ma come fai? Mi dicono. E’ dura. C’è sempre chi ci rema contro, chi ci denigra, chi fa battute sessiste. “E’ possibile che sei brava e sei anche bona”? è la frase più gettonata. Seguono frasi tipo: “Metti la gonna più corta che prendi più voti”. Ti guardano prima le gambe e poi salgono per vedere il resto. Io dico: è inutile che mi guardate troppo, vi viene un infarto, non ce la fate.
Chi gliel’ha fatta fare a imbarcarsi in questa esperienza?
Quando avevo 5 anni mi sono seduta in braccio a Babbo Natale a Rio de Janeiro, in uno shopping center; lui mi ha chiesto: cosa vuoi fare da grande? Io ho risposto: la presidente d’Europa. Sono nata per questo. Ho la politica nel cuore. Noi cittadini siamo prestati alla politica. Siamo semplici cittadini, come diceva Pertini. La politica è lo strumento per fare cose buone e si può fare. Conosco tanti amministratori che lottano e lavorano e fanno buona politica.
Michelle Souza espertissima di fondi europei. Vince e viene nominata assessore. Il primo atto?
Rendere accessibili le informazioni. Nel burocratese dei fondi strutturali che sono quelli che eroga la Regione è difficilissimo districarsi, anche per quelli del settore. Basta con bandi di 40 pagine che possono essere ridotti a una paginetta. E poi, la vogliamo fare una piattaforma con un codice di identificazione come si usa in Europa? E’ la prima cosa. Ogni volta che partecipo a un bando devo allegare tutta una serie di documenti che sono sempre gli stessi. Qui in Basilicata impera il burocratese. Terminologie che manco i burocrati stessi capiscono più. Rendere comprensibile vuol dire rendere accessibile.
Ad esempio il trattato di Lisbona è stato respinto con un referendum in Irlanda non perchè non fosse buono ma perché era scritto male e non si capiva niente. E’ stato reso più accessibile ed in seguito è passato.
Quali sono le priorità per la Basilicata?
Istruzione, sanità, infrastrutture, rischio sismico e idrogeologico, emergenze sociali e sviluppo. La regione non ha compiti su immigrazione. Che mi vieni a fare la campagna elettorale su questi temi, caro Salvini? Qui non è un problema. Vai fuori traccia. Il primo e più importante problema della Basilicata è il rischio idrogeologico. Salvini ha appena erogato 756 milioni di euro per il rischio idrogeologico del Veneto che è in pianura. Per la Basilicata solo 10 milioni e qui abbiamo paesi che stanno crollando. Lui viene a farsi i selfie qua e intanto dietro gli frana un paese.
Non mi pare molto tenera verso l’attuale governo nazionale…
La via della seta è la cazzata più grande che il governo sta facendo. Loro dicono che serve al Made in Italy di qualità. Ma questo Made in Italy di qualità non porta PIL. Quando delocalizzi perdi il PIL. E’ il nuovo tranello la via della seta, l’economista Giuseppe Berta lo spiega molto bene. Dice: “Che fine ha fatto il capitalismo italiano? Si è perso sulla via della seta….”. Le politiche del lavoro in Italia sono uniche al mondo, come il welfare sanitario. Uno stato molto costoso, non abbiamo energia, dobbiamo importare tutto.
A proposito, che ne sarà della sanità al sud?
Bisogna fare dei tagli, non lineari. Lo stato centrale vuole tagliare il debito pubblico tagliando la sanità. Tagli in base ai rendimenti sarebbe politicamente controproducente. La sanità produce clientelismo. Ma il clientelismo in Basilicata non è che è nato con questo governo ultimo. C’è qualcosa di strutturale qua che porta ad agire in questo modo. Questo perchè la Basilicata è troppo piccola. E’ come un paesone. Matera ha gli stessi abitanti del condominio di Rio dove vive mia madre…
Che fare? Ripopolare?
C’è stata una misura. Il ritorno dei cervelli. Ma non ha funzionato. Chi sta fuori difficilmente ritorna. Qua a Matera lo stipendio medio è di 500 €. Senza contratto. Difficile che un giovane possa pensare di tornare per costruire qualcosa. Così li fanno scappare. La politica deve fare la sua parte, ma anche gli imprenditori. La nuova schiavitù si chiama globalizzazione, come dice Bauman. In tutti questi fenomeni c’è sfruttamento.
Quale tra le due visioni sul futuro della Basilicata – regione mineraria da spopolare per estrarre oil&gas e depositare scorie o gioiello cultural-naturalistico da dare in pasto al turismo di massa – le garba maggiormente?
La Basilicata potrebbe avere un futuro di alto livello, sfruttando appieno tutte le sue potenzialità. Il problema è la mancanza di programmazione che non c’è in ogni settore. Il dipartimento cultura è l’unico che ha fatto una programmazione. Per il resto non c’è programmazione e non c’è neanche comunicazione ai cittadini. Il petrolio in sè per sè non è una disgrazia. In Brasile abbiamo le piattaforme offshore e le spiagge incontaminate. Perché abbiamo le auto da far muovere e abbiamo bisogno del gas. Non vedo molti ecologisti che vanno in bici in Basilicata. Ne abbiamo bisogno e basta. Mancano programmazione e monitoraggio. Perché adesso loro se la cantano e loro se la suonano. Mi spiego. L’Arpab ha detto all’ENI: fatti il monitoraggio da solo. Perché non avevano gli strumenti. Questa cosa è assurda e non è stato Pittella, risale a molto prima. Nessuno voleva la delega dell’ambiente perchè è una patata bollente. Per il futuro? Se non mi fai prima il piano idrogeologico io non posso assicurare nuovi pozzi. Fammi fare prevenzione e risanamento più valutazione dei rischi. Qui abbiamo avuto problemi perchè nessuno si è preoccupato di fare la valutazione di rischi. Inoltre il petrolio può essere volano per nuovi posti di lavoro ma finora non è stato così. Ad esempio all’Università di Basilicata abbiamo un corso molto buono in Ingegneria ambientale. In tanti si sono iscritti pensando di poter lavorare subito ma non hanno trovato spazio nè nel mondo del fossile nè in quello del rinnovabile perché venivano prese utenze da fuori. Un piano di nuove estrazioni dovrebbe prevedere obbligatoriamente di assumere lucani, solo così si possono mantenere i ragazzi nel territorio.
Si può chiedere di più sulle royalties petrolifere?
Non capisco perchè le royalties qui siano così basse. E’ un mistero della fede. E’ come se io vengo da te e ti dico: mi piace questo locale che hai, me lo dai in affitto? Ti do 10 centesimi. E tu accetti. Forse perchè hai avuto qualcos’altro in cambio? Non lo so. Inoltre credo che le royalties non dovrebbero essere utilizzate per la carta carburante. E’ uno scempio. Perché quei soldi tornano alle compagnie. Il benefit non va al destinatario ma torna al mittente.
Come è stata questa esperienza di campagna elettorale nella torbida Lucania?
E’ stata bellissima. Ho conosciuto tanta gente che può fare tanto, può partecipare ai bandi può dare una svolta alla propria vita e tutti insieme sviluppare l’economia di questa regione.
Non è stata una campagna elettorale cattiva. Ci saranno leoni feriti ma poi nasceranno dei Simba. Ai 5Stelle voglio dire: Vuoi studiare un pochettino, prima di aprire la bocca? La popolarità anche in politica prima o poi finisce. Anche per Salvini finirà. Lui ha detto una cosa orribile: votate il simbolo. Che vuol dire che tu non sai chi sono i tuoi rappresentanti. Fine della democrazia. Matera se vuole la sua rappresentanza deve imparare a votare la sua gente. Non i simboli nazionali. I cittadini devono imparare che il voto è un’arma potentissima e va usata, pro e contro.
Tutto il gruppo del PSI è una grande e ottima famiglia. E’ un partito un po’ morto, lo sappiamo tutti, ma ora vogliamo rifondarlo con un’identità politica europea forte. Avvicinando i giovani con la coscienza europea a quelli che sono i diritti europei, le opportunità e i doveri. Siamo tra i fondatori dell’Europa e dobbiamo difenderla. Auspichiamo uno sviluppo economico che preveda uno sportello o un assessorato in filo diretto con l’Europa!
In bocca al lupo, allora…
Viva il lupo. Ci serve per far fuori i cinghiali. Che sono aumentati perché i lupi sono stati fatti fuori. Sarebbe naturale fare un piano di ripopolamento dei lupi. Braia invece che mi fa? La delibera per l’abbattimento del lupo. Questo cinghiale l’avete portato voi. E’ una specie incrociata che si riproduce vorticosamente. Solo il lupo può fermarlo…