“ll silenzio assordante del PD: Una farsa in tre atti”. Di seguito la nota integrale inviata dai consiglieri comunali dei gruppi Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Orgoglio Lucano e Potenza Civica,
Si apre il sipario su un nuovo capitolo tragicomico nella saga infinita del Partito Democratico, che sembra aver scelto il ruolo di protagonista in una commedia dell’assurdo. Al centro del palcoscenico, la titolazione del Belvedere a Buonventura Postiglione.
Atto I: La Giunta silenziosa.
Una Giunta composta da ben tre membri riconducibili al PD, tra cui l’Assessore Costanza, figura di rilievo nella comunicazione di Arcigay Basilicata, che approva la delibera senza esitazioni, mentre l’Associazione Arcigay chiede il ritiro? Una contraddizione che rasenta la dissociazione politica e istituzionale. Appare evidente che il PD abbia sposato la causa senza alcun tentennamento. Il sipario cala su un silenzio inquietante. Nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna presa di posizione pubblica. Una contrarietà simulata per convenienza? Un gioco di ombre che lascia spazio a interpretazioni maliziose?
Atto II: La base in rivolta.
Dal pubblico, il mormorio si fa assordante: la base del PD preme affinché si faccia un passo indietro. Ma il partito, come un attore stanco delle critiche, sceglie di ignorare le voci che si levano dagli spalti. Silenzio su silenzio, mentre si finge di non vedere la frattura ormai evidente tra la dirigenza e il suo stesso elettorato. È chiaro che il PD non tornerà sui suoi passi. Forse perché quella contrarietà di cui si vocifera non è mai stata reale, ma solo una farsa per guadagnare tempo e evitare di affrontare il dissenso.
Atto III: La farsa finale
Il Partito Democratico, ormai maestro nell’arte della delusione, tradisce ancora una volta. Non solo i suoi elettori, ma anche la propria base, smarrita e abbandonata dalla classe dirigente che avrebbe dovuto rappresentarla. La coerenza non è più un valore, ma un’arma da brandire contro chiunque osi dissentire. Un finale di arroganza e opportunismo”.