Nicola Locuratolo, in una nota inviata alla nostra redazione esprime alcune riflessioni sui disagi registrati nella stazione ferroviaria di Ferrandina, srimarca la disorganizzazione dei tempi del servizio bus delle FAL con i 2/3 delle corse che non hanno treni in coincidenza e avanza dubbi sulle decisioni assunte per completare il collegamento ferroviario verso Matera passando da Salandra. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Ricominciamo dalle “briciole”. Nell’ultimo incontro della triplice sindacale (CGIL- UIL- CISL) si è partiti dalle pozzanghere, o unico lago, antistante la stazioncina di Ferrandina -Matera (“sbalorditivo” risultato della designazione a Capitale della Cultura 2019 è stata l’apposizione di Matera in aggiunta a Ferrandina);
in secondo luogo, la necessità di riaprire il Bascalo Café, unico locale pubblico in una stazione a quasi alta automazione (quasi sempre…fuori servizio), quindi in assenza di alcun personale ferroviario e quindi praticamente un…deserto assoluto ed assolato;
anche i bagni sono chiusi e tutti possono e devono scendere nell’ampio sottopassaggio per…scaricare il superfluo peso del ventre (chiedo scusa per la plastica creatività della vostra irrefrenabile immaginazione);
a seguire lo scientifico accanimento alla disorganizzazione dei tempi del serviziobus delle FAL con i 2/3 delle corse ( i due terzi), cioè ben otto corse su dodici ” a vuoto” e cioè senza treni in coincidenza.
Fin qui le …briciole!
E poi il grosso tema del collegamento delle Ferrovie dello Stato con Matera (Capitale Europea della Cultura / Cenerentola 2019 ), su cui il Comitato associativo “Matera Ferrovia Nazionale” ha inferto il colpo di grazia riuscendo ad escludere una qualsiasi possibilità di realizzazione di un tale “prodigioso” collegamento per il 2019.
Pensateci su un solo momento: siamo nel 2014 e conseguiamo la designazione a Capitale Europea della Cultura 2019; orbene, due squadre, partendo da due cantieri opposti, riuscirebbero, agevolmente ed in piano, a stendere due binari su diciotto chilometri tra Matera e Ferrandina in quattro anni e poi due motrici diesel riuscirebbero a coprire tale distanza in soli 12 minuti e collegando, in tal guisa, la città-isola di Matera alla rete ferroviaria nazionale nel 2019, così rompendo un isolamento plurisecolare?
Quale altro risultato avrebbe potuto esserci più eclatante di questo?
E invece no! Questo comitato si “inventa” un improbabile collegamento da Salandra per Matera, per un ancor più improbabile Frecciarossa che, partendo da Milano, abbia come stazione di arrivo terminale “niente popò di meno” che Matera.
E tale avveniristica linea TAV taglia la stazione di Ferrandina e posticipa l’arrivo ” solo probalistico” del treno a Matera non nel 2019, ma ben nel 2025 e forse più o…forse mai!
Che bel colpaccio mancino per la nostra ” Cenerentola” Città di Matera!
Evviva il Comitato per la Ferrovia dello Stato a Matera !
Ma c’é ancora di più, perché ancora oggi si propone , o meglio, si ripropone l’assurdo tracciato da La Martella a Venusio per seguire a Jesce e giungere a Gioia del colle per andare a finire a Bari.
E non si tiene in alcun conto che, con l’apertura della stazione di Afragola, si è promosso l’itinerario “la Porta del Sud” che prolunga il Frecciarossa Mi-Sa verso Taranto-Lecce e, passando dalla val Basento in val Bradano, all’altezza di Salandra, e risparmiando una cinquantina di chilometri, passando sotto Matera, all’altezza di Santa Lucia al Bradano, puntare direttamente su Taranto.
E questa sì che può diventare la nostra nuova e futura opportunità, la stazione di Santa Lucia a Bradano per la città di Matera sulla linea Tav Tirrenica Milano-Lecce. E saremo ben contenti.
E, malgrado tutto, rimango un inguaribile sognatore ed ottimista sul futuro della mia città Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
in secondo luogo, la necessità di riaprire il Bascalo Café, unico locale pubblico in una stazione a quasi alta automazione (quasi sempre…fuori servizio), quindi in assenza di alcun personale ferroviario e quindi praticamente un…deserto assoluto ed assolato;
anche i bagni sono chiusi e tutti possono e devono scendere nell’ampio sottopassaggio per…scaricare il superfluo peso del ventre (chiedo scusa per la plastica creatività della vostra irrefrenabile immaginazione);
a seguire lo scientifico accanimento alla disorganizzazione dei tempi del serviziobus delle FAL con i 2/3 delle corse ( i due terzi), cioè ben otto corse su dodici ” a vuoto” e cioè senza treni in coincidenza.
Fin qui le …briciole!
E poi il grosso tema del collegamento delle Ferrovie dello Stato con Matera (Capitale Europea della Cultura / Cenerentola 2019 ), su cui il Comitato associativo “Matera Ferrovia Nazionale” ha inferto il colpo di grazia riuscendo ad escludere una qualsiasi possibilità di realizzazione di un tale “prodigioso” collegamento per il 2019.
Pensateci su un solo momento: siamo nel 2014 e conseguiamo la designazione a Capitale Europea della Cultura 2019; orbene, due squadre, partendo da due cantieri opposti, riuscirebbero, agevolmente ed in piano, a stendere due binari su diciotto chilometri tra Matera e Ferrandina in quattro anni e poi due motrici diesel riuscirebbero a coprire tale distanza in soli 12 minuti e collegando, in tal guisa, la città-isola di Matera alla rete ferroviaria nazionale nel 2019, così rompendo un isolamento plurisecolare?
Quale altro risultato avrebbe potuto esserci più eclatante di questo?
E invece no! Questo comitato si “inventa” un improbabile collegamento da Salandra per Matera, per un ancor più improbabile Frecciarossa che, partendo da Milano, abbia come stazione di arrivo terminale “niente popò di meno” che Matera.
E tale avveniristica linea TAV taglia la stazione di Ferrandina e posticipa l’arrivo ” solo probalistico” del treno a Matera non nel 2019, ma ben nel 2025 e forse più o…forse mai!
Che bel colpaccio mancino per la nostra ” Cenerentola” Città di Matera!
Evviva il Comitato per la Ferrovia dello Stato a Matera !
Ma c’é ancora di più, perché ancora oggi si propone , o meglio, si ripropone l’assurdo tracciato da La Martella a Venusio per seguire a Jesce e giungere a Gioia del colle per andare a finire a Bari.
E non si tiene in alcun conto che, con l’apertura della stazione di Afragola, si è promosso l’itinerario “la Porta del Sud” che prolunga il Frecciarossa Mi-Sa verso Taranto-Lecce e, passando dalla val Basento in val Bradano, all’altezza di Salandra, e risparmiando una cinquantina di chilometri, passando sotto Matera, all’altezza di Santa Lucia al Bradano, puntare direttamente su Taranto.
E questa sì che può diventare la nostra nuova e futura opportunità, la stazione di Santa Lucia a Bradano per la città di Matera sulla linea Tav Tirrenica Milano-Lecce. E saremo ben contenti.
E, malgrado tutto, rimango un inguaribile sognatore ed ottimista sul futuro della mia città Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Nicola Locuratolo