Dalle prossime consultazioni regionali d’autunno, gli elettori lucani si aspettano dai partiti un sostanziale rinnovamento e molto senso di responsabilità. Se lo aspettano dai partiti che in questi anni si sono allontanati dai cittadini e dalla moralità, presupposto per onorare al meglio il mandato popolare che è uscito dalle urne.
L’IdV in questi ultimi tempi ha commesso errori, sicuramente non gravi, ma considerato il DNA dei suoi principi, ha fatto più scalpore ciò che i media hanno voluto evidenziare. L’errore forse più grave è stato quello di consentire agli “innesti quantitativi” finalità di potere orientate al mero dato numerico. Si può ben capire allora che, per ottenere risultati nelle contrattazioni, chi era investito della potestà decisionale abbia dovuto rincorrere operazioni, talvolta imprudenti.
L’IdV lucana della prima ora ha inevitabilmente subìto uno snaturamento della sua indole, causato anche da comportamenti impropri, talora maldestri da parte della sua stessa classe dirigente, fino a ripiegarsi sull’opportunismo. Gioco fatale, se si considera l’epilogo terminato con le azioni giudiziarie che non hanno giovato all’immagine dei partiti dell’intero arco costituzionale, nazionale e locale. Sebbene chi scrive sia garantista, ovvero convinto che le indagini non significhino condanna, nella percezione popolare, però, questi episodi sono ritenuti gravi ed imperdonabili e ciascun partito coinvolto, ovvero tutti, dovranno fare i conti col proprio elettorato.
Questa, se vogliamo, è stata la lama che ha provocato lacerazioni nell’IdV lucano, dilaniato da defezioni spontanee e da allontanamenti coatti di alcune anime critiche, turbate da episodi che cozzavano con i valori a cui il partito della prima ora aveva ispirato la sua missione politica.
Come responsabile incaricato del rinnovamento del “Nuovo Corso” dell’IdV in Basilicata, riconosco il valore di alcuni amministratori appartenuti all’IdV della prima fase, i quali potrebbero, soprattutto ora, dare un efficace contributo al riscatto ed alla rinascita morale di questa nostra terra.
Le decisioni unilaterali dell’ allontanamento di questi amministratori pubblici dalla casa dell’IdV lucano, vanno tutte riconsiderate e fatte rientrare con un comunicato che non lasci equivoci, né dubbi. Quegli amministratori, eletti nelle liste IdV di Basilicata, hanno continuato ad onorare cariche istituzionali ed il loro mancato recupero va interpretato come il fallimento di una gestione del partito che si è progressivamente allontanata dagli obiettivi statutari dell’IdV.
L’attivismo politico dei consiglieri materani, Paterino e Garzone, oltre che dell’assessore Grieco, espulsi dalle fila del partito per ragioni mai chiarite, né mai discusse in sede di coordinamento regionale, scaturite probabilmente dal libero arbitrio più che da ragioni politiche, vanno riconsiderate in chiave critica con la massima disponibilità che il caso impone.
Grande rispetto e stima nutro per gli altri consiglieri regionali e provinciali che hanno ritenuto di intraprendere altri percorsi. A loro formulo un sincero in bocca al lupo, nella certezza che le nostre strade potranno viaggiare parallele nella direzione di comuni obiettivi sociali. Il mio personale auspicio, pertanto, va nella direzione che Paterino, Grieco e Garzone possano tornare a costituire una risorsa preziosa per l’IdV, che avendo intrapreso un “Nuovo Corso”, si è data la regola di civiltà politica che non dovrà prescindere dal riconoscimento degli errori e dei limiti di giudizio, ove ve ne siano stati, e di bandire gestioni arbitrarie, pronti ad incoraggiare il nuovo corso. Perché ciò accada, occorre cominciare proprio da gestioni collegiali dell’intera vita politica del partito. Locale nazionale.
L’Ufficio di Presidenza e la Segreteria nazionale del Partito hanno conferito a questa dirigenza il credito necessario per ricostruire un nuovo percorso politico, evitando il carrierismo personalistico e quello autoreferenziale che si sono rivelati fatali per l’IdV di Basilicata.
Il voto di protesta uscito dalle ultime consultazioni elettorali ha dato delle precise indicazioni. IdV ha colto questo segnale e si è fatto carico di una proposta credibile, perseguibile soprattutto con l’aiuto di chi in questi anni, ha vissuto la politica con spirito di servizio e non come trampolino per il proprio posto al sole.
Se rinnovamento deve esserci, cominciamo a praticarlo più che a predicarlo, riprendendo il discorso dallo stesso punto in cui la politica lucana lo aveva smarrito, ignorando l’etica e i valori che la società civile vorrebbe vedere nei propri rappresentanti e nella classe dirigente di ogni partito.
La chiamata di Papa Francesco, in un momento di così gravi difficoltà e tensioni sociali, non passi inosservata e non è proprio casuale.
Gaetano Cantisani, Commissario IdV in Basilicata
Set 09