Superare i forti ritardi che si registrano nel Paese come nella nostra regione nel prendere coscienza del ruolo fondamentale di chi si prende cura in ambito familiare (“caregiver”): è la sollecitazione della segreteria regionale di Italia dei Valori Basilicata sottolineando che l’Istat stima che siano oltre 3 milioni i familiari “caregiver” che assistono anziani, malati,disabili e da noi tra i 5-8 mila. Il dato – si legge nella nota – è certamente sottostimato rispetto alla realtà caratterizzata dalla crescita esponenziale di persone anziane con polipatologie croniche e degenerative, per oltre l’80% assistiti al domicilio a carico dei familiari e in Basilicata sempre in aumento.Un ruolo insostituibile e di incommensurabile valore per la persona assistista, ma anche per il contesto familiare e sociale. Un valore anche di forte rilevanza economica per le risorse pubbliche che la sua funzione di continuità assistenziale consente di risparmiare. Un ruolo – evidenzia IdV – senza il quale il nostro sistema di welfare risulterebbe totalmente insostenibile nell’oggi e, ancor più, nelle sfide che la società dell’invecchiamento ci presenta.
Nel riferire che da tempo è in discussione in commissione lavoro alla Camera una proposta di legge a firma della senatrice Bignami e di altri cento senatori di ogni schieramento politico e che per prima la Regione Emilia Romagna e più di recente la Regione Campania hanno approvato leggi che, pur con alcune differenzazioni, riconoscono e valorizzano il ruolo del familiare, del convivente, della persona amica che si prende cura di una persona cara impossibilitata, da sola, a prendersi cura di sé, la segreteria di IdV auspica che lo stesso possa avvenire anche da parte della Regione Basilicata. Primo obiettivo da raggiungere – è scritto ancora nella nota – garantire su tutto il territorio regionale una efficiente Rete di servizi sanitari, sociali e sociosanitari contestualmente all’attivazione e il potenziamento dei servizi a sostegno della domiciliarità delle cure. Inoltre, come richiesto dalla manifestazione nazionale che si svolge oggi a Roma su iniziativa dell’associazionismo, l’attribuzione alle famiglie di assegni di cura, secondo nuovi criteri, cosi come chiesto ed ottenuto attraverso il ricorso vinto al Consiglio di Stato; contributi e crediti d’imposta per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per l’acquisto di prodotti tecnologicamente avanzati o per il trasporto personale; contributi per l’assistenza indiretta e vita indipendente, affinché ogni cittadino possa avere la risposta più adeguata in base ai suoi reali bisogni o la libertà di scegliere gli erogatori di servizi e prestazioni; l’individuazione criteri di qualità a vari livelli e verifiche di qualità.
Negli ultimi 20 anni nessun Governo ha mai investito qualcosa sulle attività di cura svolte dai Caregiver Familiari e così ad oggi non c’è una Legge specifica che li tuteli e li sostenga nel loro importantissimo compito. Tutti gli altri Paesi dell’area occidentale, inclusi quelli dell’Unione Europea, hanno ben compreso che tutelarne la salute, il riposo, la vita sociale e la realizzazione personale – ossia i diritti umani fondamentali – equivale a sostenere in modo importante il welfare di ogni nazione.
Il ruolo del caregiver– conclude la nota di IdV – deve essere riconosciuto, valorizzato, integrato nel sistema dei servizi, quale punto della rete territoriale di un welfare di comunità. E in questo una grande sfida si apre anche per le associazioni di volontariato in termini di consolidamento dell’importante ruolo che svolgono nelle comunità locali, ma anche come soggetto in grado di promuovere e valorizzare il volontariato civico nella relazione di aiuto.
Mag 10