“Per lo sviluppo del Paese, a partire dal Mezzogiorno, è fondamentale alimentare prospettive di crescita omogenea ed integrata. L’area unica Zes per il Sud è una grande opportunità per tutto il Sud, un risultato storico ottenuto dal governo Meloni, ma un’area interna come la Basilicata, con pochissime infrastrutture, speso datate, rischia di essere tagliata fuori dai due corridoi mediterranei, quello tirrenico e quello adriatico, in assenza di “diagonali” che colleghino Tirreno e Jonio. È un lusso che non possiamo permetterci”. Lo ha detto il presidente delle Regione Basilicata, Vito Bardi, intervenendo a Torino nell’ambito del Festival delle Regioni alla tavola rotonda sul tema “Il ruolo dei territori per favorire lo sviluppo infrastrutturale del Paese”, alla presenza del ministro per gli Affari europei, il Sud e le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
“Per quanto riguarda la Basilicata – ha evidenziato Bardi – il vero limite sono le infrastrutture, settore nel quale la regione, secondo l’indice della Commissione europea sulla Competitività regionale registra il dato peggiore pari a 39,9 (su 100 della media EU). Mentre il dato migliore è sulla salute, con un valore pari a 115.0, dato quindi superiore alla media europea.
Perciò, quando si parla di autonomia, è prioritario garantire gli strumenti attraverso i quali colmare i gap storici, secolari come nel caso delle infrastrutture lucane, se pensiamo che Matera ancora non è collegata alla rete ferroviaria nazionale”.
Il presidente Bardi ha parlato poi delle ricadute positive dei “grandi eventi e delle manifestazioni internazionali”, quali Expo Milano, “che ha cambiato completamente la capitale meneghina, al di là di ogni previsione”, citando “l’esperienza di Matera Capitale europea della cultura 2019” e, in prospettiva, in concomitanza con “il Giubileo di Roma” o con “la candidatura di Roma per Expo 2030”.
“Le infrastrutture, i lasciti, i tempi assolutamente ridotti con cui l’Italia ha dato prova di saper modernizzare il Paese in occasione di questi eventi – ha sottolineato – sono la prova di come anche questo ambito possa assumere un ruolo rilevante per la crescita e lo sviluppo dei territori e come le Regioni abbiano un ruolo preminente da questo punto di vista per essere i soggetti che candidano i propri territori ad essere il luogo fisico dove tutto ciò concretamente si realizza.
Allora, a partire dal Mezzogiorno, è necessario – ha concluso Bardi – creare, amplificare, potenziare le tecnologie, gli apparati, i servizi, le infrastrutture materiali e immateriali, i tessuti imprenditoriali e amministrativi, in altre parole le “occasioni” per realizzare nuove reti, nuove connessioni e interdipendenze interne”.