Italia Viva Policoro non firma per il salario minimo. Di seguito la nota inviata dal cordinatore cittadino Cosimo Palazzo.
Italia Viva Policoro, pur apprezzando l’iniziativa di oggi in Piazza Heraclea da parte di Europa Verde che trova unità in tutti gli altri partiti di minoranza, sul salario minimo a 9 euro l’ora.
Ha scelto di non sostenere l’iniziativa. La scelta di non sostenere l’iniziativa viene da un ragionamento costruito con Luigi Marattin, Docente ed Economista prima che deputato di Iv. Va precisato che Italia Viva non è contraria all’idea di un salario minimo, infatti era presente nel nostro programma elettorale alle ultime elezioni e abbiamo anche sottoscritto una proposta di legge all’inizio della legislatura. Tuttavia, c’è una differenza importante rispetto alla proposta del Terzo Polo. La proposta dell’opposizione prevede che il valore di 9 euro l’ora non si riferisca più alla retribuzione complessiva del lavoratore, ma solo alla parte tabellare, che è ovviamente più bassa. Di conseguenza, se consideriamo il valore di 9 euro in relazione alla retribuzione complessiva, che è quella effettiva, risulta piuttosto elevato. Corrisponde al 75% del salario mediano, mentre le indicazioni sia dell’UE che delle organizzazioni internazionali suggeriscono un salario minimo non superiore al 60% del salario mediano. È ovvio che per tutti, anche per noi, avere un salario minimo più alto è l’obiettivo. La differenza sta nel percorso per arrivare all’obiettivo. Come spiega Marattin: “𝘕𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢’ 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘶𝘯 𝘱𝘰’ 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘦. 𝘐𝘭 𝘴𝘢𝘭𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘦’ 𝘶𝘯 𝘱𝘳𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪: 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢 𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘮𝘶𝘯𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘩𝘪 𝘷𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰, 𝘥𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘦’ 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘩𝘪 𝘭𝘰 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘪𝘴𝘵𝘢. 𝘚𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘷𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘧𝘪𝘴𝘴𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘢 𝘶𝘯 𝘭𝘪𝘷𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘢𝘭𝘵𝘰 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭’𝘦𝘲𝘶𝘪𝘭𝘪𝘣𝘳𝘪𝘰 𝘵𝘳𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘦 𝘰𝘧𝘧𝘦𝘳𝘵𝘢, 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢 𝘱𝘰𝘤𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘶𝘮𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘦 𝘴𝘪 𝘢𝘷𝘳𝘢’ 𝘶𝘯 𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘰𝘤𝘤𝘶𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦.”
Inoltre, non siamo convinti dalla motivazione “sull’unità delle opposizioni”. Riteniamo che l’unità tra le forze politiche di opposizione abbia senso solo se sono in grado di offrire un’alternativa credibile di governo e sono pronte a governare il paese insieme il giorno dopo. Per quest’ultimo motivo è risaputo che con Conte (che vuole ritirare il supporto all’Ucraina), Fratoianni (che vuole la patrimoniale), e Schlein (che vuole abrogare il Jobs Act e reputa “merito” e “concorrenza” due parolacce) noi non abbiamo molto da condividere.