Lo “stato di salute” della sanità lucana e il ruolo dell’Aor San Carlo di Potenza: il governo Bardi passi dalle parole ai fatti. Di seguito la nota integrale del Capogruppo di Basilicata Casa Comune al Comune di Potenza, Giampiero Iudicello, e del Coordinatore Cittadino, Roberto Rizzi. Di seguito la nota integrale.
Bene hanno fatto i Consiglieri Regionali di Basilicata Casa Comune, a richiedere un Consiglio Regionale sul tema Sanità. La Sanità lucana versa in un pessimo “stato di Salute”, lo dicono i numeri: liste di attesta che costringono i lucani sfiancati da attese infinite a rivolgersi alla sanità privata anche per gli esami diagnostici e i controlli più elementari; il saldo migratorio passivo che vede la nostra Regione ai primi posti in Italia, con l’aggravante che i lucani “emigrano” anche per operazioni di routine; il disavanzo sul capitolo di Bilancio regionale che ha raggiunto cifre ragguardevoli. Per coprire il “buco” in Bilancio il Governo di Centrodestra è stato costretto a impiegare 50 milioni di euro che erano previsti come compensazioni ambientali.
La governance regionale non è esente da colpe rispetto ai ritardi del Governo Nazionale.
In particolare negli ultimi anni le cose sono peggiorare e di molto.
L’Azienda Ospedaliera San Carlo è la principale Azienda di questa città. Non si può immaginare un futuro di crescita e sviluppo per la nostra comunità se “San Carlo” e Unibas non sono messe in condizione di svolgere a pieno la propria funzione. E la Città di Potenza ha tutto il diritto di esercitare appieno la sua funzione guida richiedendone le giuste attenzioni ed i giusti investimenti.
Il San Carlo, pur patendo un sotto dimensionamento organico, dispone di validi professionisti, e deve essere oggetto di un piano di rilancio che lo porti ad essere riconosciuto come un centro di eccellenza. Bisogna puntare sulla valorizzazione delle professionalità di cui già si dispone, sulla implementazione della dotazione organica, ma soprattutto sulla riorganizzazione del modello sanitario. Una Regione con 500mila abitanti non può sostenere 17 presidi ospedalieri ma sicuramente alcuni di questi presidi svolgono un ruolo essenziale per la tenuta socio-economica di alcune piccole comunità , ma non si può supplire con il mantenimento di questi presidi senza pensare ad una specializzazione degli stessi, non funzionale alla qualità del servizio nel suo complesso, alla mancanza di politiche industriali, del lavoro, di pianificazione e programmazione degli investimenti infrastrutturali idrici e viari, alla mancata visione su un utilizzo più virtuoso delle royalties.
Sperando che il Governo nazionale riprenda a studiare la lezione che il COVID ha impartito, il governo regionale si adoperi per un deciso cambio di rotta, per creare le condizioni per cui i professionisti che lavorano al San Carlo e negli altri presidi ospedalieri lucani siano messi in condizione di lavorare al meglio, perché vengano riconosciuti e premiati merito e competenze, e i medici siano motivati a venire a lavorare in Basilicata. Ben vengano quindi le riflessioni sul tema Sanità, ma il Governo Bardi passi al più presto dalle parole ai fatti perché non si può più perdere tempo.