La Basilicata possibile: “Potenza, la città possibile che riparte anche dallo sport. Mitigare gli effetti negativi dovuti all’emergenza Coronavirus. Proposte per una tempestiva ripresa”. Di seguito la nota integrale.
La crisi sanitaria che ha investito globalmente il nostro tempo ha messo in evidenza tutti i limiti di un sistema sociale ed economico già fragile che chiede di essere profondamente modificato piuttosto che semplicemente ripristinato con il cosiddetto ritorno alla normalità. Per esempio la necessità di promuovere il ben-essere della persona a partire da una prevenzione socio-sanitaria che sia di prossimità (quartiere per quartiere) e che si realizza anche con l’educazione a stili di vita, a modelli di inclusione (e di cooperazione tra comunità) completamente nuovi.
La partecipazione più ampia dei cittadini alle attività sportive (e analogamente a quelle culturali a cominciare dagli spettacoli dal vivo) è solo un tassello di un sistema, tutto da reinventare, che questa crisi rischia di colpire con particolare durezza e che richiederebbe la massima attenzione da parte delle amministrazioni locali.
Crediamo che – anche in ragione di Potenza 2021 quando lo sport in città sarà protagonista – l’Amministrazione Comunale dovrebbe ripiegarsi da subito a ragionare su quali interventi sulle strutture, quali forme di misure contenitive del contagio, debbano essere messe in atto in modo che anche le attività sportive possano tornare, al più presto e in sicurezza, ad offrire opportunità di incontro e socializzazione soprattutto per i giovani e i ragazzi che la crisi ha tenuto isolati.
La prima proposta su cui chiederemo la massima convergenza a tutte le forze politiche in consiglio comunale è quella della costituzione di tavoli tecnici, di competenza ed indirizzo, per la definizione immediata di strumenti e interventi concreti per accompagnare la ripresa.
Tavoli dove si possa – a partire dalle difficoltà riscontrate da operatori ed addetti ai lavori, insieme alle Commissioni consiliari e con il supporto degli uffici comunali competenti – costruire proposte condivise da portare con urgenza all’attenzione della Giunta Comunale e, se il caso, all’attenzione del Governo Regionale e Nazionale.
In una fase di ripartenza sarà cruciale non solo consentire ai cittadini di poter ritornare alla pratica sportiva all’aperto, ma anche prepararsi nel migliore dei modi possibili alla fruizione di tutta l’impiantistica sportiva, nelle forme previste dalla normativa ed in coerenza con le regole di sanità pubblica.
Pertanto, con riferimento alla pratica sportiva andrebbero affrontate (e realizzate al più presto approfittando del fermo attuale di ogni attività) le problematiche legate a:
– Sanificazione di tutte le palestre, campi sportivi, piscine e impianti sportivi di proprietà comunali;
– Interventi di sostegno agli operatori privati e alle associazioni per la riorganizzazione funzionale degli spazi e dei presidi di sicurezza;
– Riorganizzazione anche funzionale (con formazione specifica) del personale dedicato alla custodia e alla pulizia degli impianti.
– Riorganizzazione degli spogliatoi per distanziamento e norme correlate;
– Dotazione negli impianti di presidi sanitari adeguati (termo scanner, igienizzanti, etc);
– Costruzione di una anagrafica dello sportivo cittadina, per poter avere la mappatura del come si fa sport, chi fa sport, e poter sempre intervenire sulla salute, sicurezza e medicina sportiva, qualificando il distanziamento nello sport con procedure di avanguardia che stabiliscano un rapporto fiduciario tra praticanti, famiglie, cittadini, istituzioni;
– Garantire il presidio delle strutture sportive per fasce orarie con personale medico esperto di medicina dello sport. A tale scopo sarebbe opportuna una interlocuzione con l’autorità sanitaria per verificare la possibilità – nell’ambito dell’emergenza COVID-19 e come fatto per esempio in Lombardia – di coinvolgere i giovani laureati in medicina lucani incentivando al contempo le vocazioni a specializzarsi in Medicina dello Sport.
Accanto a tali misure che hanno una connotazione soprattutto organizzativa questo sarebbe il momento giusto anche per pianificare mirati interventi di investimento quali:
– Adeguamenti strutturali (e.g. ventilazione meccanizzata) e verifica/adeguamento delle attrezzature pre-esistenti dai tabelloni ai defibrillatori;
– De-materializzazione dei controlli degli accessi (per esempio per il tramite di tessera sanitaria) con rilevazione della temperatura con termoscanner in modo contestuale ed automatico;
– Sostenere lo sport per tutti: per esempio attraverso convezioni con esercizi commerciali specializzati (stessa logica del buono spesa) per l’acquisto, da parte di famiglie disagiate, di attrezzatura sportiva per uso proprio, con particolare attenzione ai minori in età scolastica;
– Dotare tutti i parchi cittadini di attrezzatura per lo sport all’aperto e presidiarne l’utilizzo nel rispetto delle norme, garantendone la fruibilità in sicurezza attraverso personale (anche volontario) con funzioni di “custode” del parco.
Infine una riflessione nei prossimi mesi dovrà essere necessaria per definire, di concerto con il sistema istituzionale allargato, misure per agevolare la ripresa delle attività per le numerose associazioni sportive dilettantistiche presenti sul territorio, al fine di evitare che il blocco causato dalla pandemia rischi di essere definitivo, con pesante ricaduta sia sull’economia connessa che sulla qualità della vita e delle condizioni di salute dei praticanti.
Potenza, riteniamo, debba ripartire anche dallo Sport (lo dobbiamo alla memoria del nostro Donato Sabia) proprio in un momento in cui all’incertezza economica rischia di sommarsi drammaticamente una frantumazione del senso di vicinanza e di comunità senza precedenti.