Non mangia da undici giorni. E’ la forma di protesta scelta dall l’imprenditore turistico-ricettivo Fabrizio Zampagni, per 13 anni “ostaggio” della burocrazia e della politica comunale. Dopo aver promosso una conferenza stampa in piazza Montecitorio a Roma in mattinata ha illustrato la sua vicenda presso la sede di Confapi Matera. Un incontro che ha fatto registrare anche la presenza di don Basilio Gavazzeni, da sempre vicino ai più deboli per contrastare il fenomeno dell’usura e pronto ad offrire la sua solidarietà anche a Fabrizio Zampagni.
“In questa città – ha dichiarato Zampagni – manca la trasparenza e il diritto. Il mio problema è nato tredici anni fa ma dopo tre consigliature la situazione non è mai cambiata. Mi hanno sottratto i progetti che volevo mettere in atto per realizzare un nuovo modello di ospitalità antropologica, un concetto che sto sviluppando anche in un libro che pubblicherò nei prossimi mesi. La conquista del titolo di capitale della cultura 2019 rischia di procurare un danno alla città di Matera. Io ho sempre pensato ad un nuovo modo di dormire e di mangiare per intercettare i segni della memoria storica di questa città. Invece si rischia di trasformare Matera entro il 2019 in una nuova Disneyland, con insegne luminose e richiami consumistici. Si rischia in questo modo la riduzione dell’autenticità del nostro patrimonio e la mercificazione del sito. Sono qui per annunciare non solo che continuerò a portare avanti la mia battaglia anche con lo sciopero della fame ma per comunicare che nei prossimi giorni porterò le mie carte in tribunale per denunciare falsi e abusi di ufficio nelle sub-concessioni di locali negli antichi rioni Sassi ai compagni di merende. Chi ha studiato la campagna di comunicazione per il candidato Adduce ha preso un abbagglio quando ha scritto “Per esempio”. Di esempi negativi ce ne sono tanti e la mia vicenda lo dimostra ampiamente.
Di seguito la nota di Fabrizio Zampagni con cui lancia un appello affinchè possano essere tutelati i suoi diritti ad investire negli antichi rioni materani.
Matera, Capitale Europea della Cultura per il 2019. Matera, per esempio… un caso.
Imprenditore turistico nei Sassi di Matera, per 13 anni “ostaggio” della burocrazia e della politica comunale.
Dal 29 maggio scorso, sono in sciopero della fame; digiuno per fame di trasparenza, legalità, dignità, libertà.
Un’odissea di lungaggini e ostruzionismi. Una burocrazia canaglia che ostacola il mio progetto di ospitalità turistica nei Sassi. Una pratica istruita nel lontano dicembre 201, che si trascina indecentemente presso l’Ufficio Sassi del Comune di Matera.
Non si tratta soltanto di un ultradecennale sabotaggio ai diritti d’impresa e dei legittimi interessi … Non è in questione, più e soltanto la legittima difesa dell’iniziativa privata …
Sono convinto che il caso personale sia l’esempio palese ed eloquente, peraltro ampiamente ed incontrovertibilmente documentato dello scempio che per tre differenti gestioni comunali si conduce nella gestione della cosa pubblica, in quella che si presenta oggi come la Capitale europea della Cultura.
Ne faccio allora una battaglia per i valori e la difesa del bene comune, perché il caso dimostra totale indifferenza e dispregio ai principi di libertà, dignità, del diritto e della trasparenza
Forte della estenuante peregrinazione, per una pratica che si trascina per quasi un quarto della mia vita (sic !) nei corridoi del Palazzo di Città, che si dice Casa dei Cittadini …oggi, “Cittadini Culturali”, la mia resistenza si trasforma in indignazione. E, perciò, oso in una battaglia dedicata al bene comune
Tanta è l’indignazione che mi si è chiuso lo stomaco e, dal 29 maggio scorso, con una conferenza stampa a Roma, sono in sciopero della fame per fame di trasparenza, di diritto, di dignità. Libertà, iniziativa d’ impresa.
Ho da raccontare la cronaca di questa vicenda, le azioni di contrasto in calendario prossimo, le motivazioni e il contributo innovativo del modello di “ospitalità antropologica” che ho in mente di realizzare, nel completamento della location turistica “sospesa” al Casalnuovo.
Ma, non solo. Ho qualcosa di nuovo, anzi di antico, da dedicare alla Capitale europea della Cultura per il 2019 … Perché il prestigioso riconoscimento non si riduca al pretesto di usare la cultura per turisticizzare e mercificare l’autenticità della memoria storica che il patrimonio di Matera ancora magneticamente conserva.
Nella fotogallery le immagini relative alla conferenza stampa presso Confapi Matera (foto www.SassiLive.it)