Il Presidente regionale dell’associazione Adesso! Democratici lucani Franco Dell’Acqua interviene sulla riforma “La buona scuola?” con una lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Di seguito il testo integrale.
Caro Matteo,
nei primi giorni del 2014, moltirenziani della prima,nostri amici e sostenitori, ci chiedevano per cosa avevamo combattuto sino ad allora, visto che imbarcaviFranceschini e compagni pur di vincere il congresso, ripetendo così riti del passato che tutti noi volevamo dimenticare.
Già all’epoca rispondemmo che tu non eriuno qualunque, eri sicuramente determinato nel perseguire il tuo scopo, da vero fiorentino, erede di quella scuola pragmatica che, per dirla brutalmente e semplicisticamente, si potrebbe definire “macchiavellica”.
Concludevamo che noi si rimaneva renziani comunque ed a prescindere, nel cuore e negli ideali, anche se la nuova classe dirigente alla quale ti accompagnavi sui territori per vincere i congressi, ci mortificava e ci emarginava; e questo accadeva perché il tuo scopo, il tuo progetto, era il nostro progetto,quello di dare all’Italia un governo credibile e lungimirante, prima che fosse troppo tardi e non ci fosse più nulla da governare. Ed in questo siamo stati sempre tutti con te.Noi abbiamo sempre auspicato sin dall’inizio che tu avessi buon gioco per il bene del Paese, a prescindere da quei mercenari ed opportunisti che pure ti circondavano quei giorni, mentre ti avevano aspramente combattuto sino ad allora. Lo auspicavamo, consapevoli che potevi farcela e comunque orgogliosi del fatto che se tu avessi fallito, almeno tutti noi avremmo combattuto per qualcosa in cui si credeva.
Oggi, tuttavia, le cose stanno cambiando. Gli amici della prima ora, quelli che combattevano con noi per il tuo progetto di Paese, non ci sono più,né nel Partito né tra la gente edin verità anche noi iniziamo a dubitare che quel progetto di Paese ci sia ancora. E’ vero, sino ad oggi hai fatto buone cose per l’Italia, ma oramai cominciano ad essere diverse le cose che non vanno ed ogni giorno queste vicende assumono sempre più i contorni della indifendibilità.
Un esempio per tutti: la riforma della Scuola.
In queste ore centinaia di migliaia di insegnanti sono stati finalmente gratificati del giusto riconoscimento del proprio diritto al “ruolo” nella scuola grazie al tuo caparbio impegno. Ma poi che senso ha strappare tanti insegnanti alle loro famiglie per inviarli a ricoprire un posto di lavoro a centinaia di chilometri di distanza, con la conseguenza che ben presto molte di queste famiglie si frantumeranno per colpa di un algoritmo, di un computer?
Abbiamo difeso la riforma dicendo che comunque si tratta di un prezzo da pagare perché ci sono territori dove i posti disponibili sono più che gli insegnanti da immettere in ruolo e viceversa. Ma le cose stanno davvero così?
A questo propositoti segnalo che si stanno inviando insegnanti lontani da casa e poi la Scuola nega il diritto allo studio ai bambini ed ai ragazzi diversamente abili che hanno bisogno di sostegno didattico e di assistenza che viene loro negata per carenza di risorse, umane e finanziarie. Non trovi tutto ciò fuori luogo per una Scuola che vuole essere “Buona”?
Ti fornisco il dato relativo alla Basilicata:per l’Anno Scolastico 2015-2016 che inizierà per molti istituti il prossimo 14 settembre, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Matera ha avanzato una richiesta di ulteriori 105 insegnanti di sostegno. Di questi, la maggior parte sono destinati ai bambini che necessitano di sostegnoper patologia in rapporto 1:1 come da normativa vigente, in relazione alle specifiche diagnosi mediche. L’Ufficio Scolastico Regionale di Basilicata ha invece disposto un incremento di soli 34 insegnanti di sostegnoper tutta la provincia (il 35% circa del fabbisogno) che sono del tutto insufficientiper garantire il normale svolgimento delle attività didattiche, dei programmi ministeriali e dei PEI (Piani Educativi Individualizzati).
La situazione in termini percentuali appare meno gravosa per la provincia di Potenza, ma si tratta pur sempre di un taglio del 50% rispetto alle richieste certificate e documentate.
L’effetto prodotto e che in diversi istituti scolastici, i dirigenti scolastici sono in queste ore costretti a fare i “farmacisti” per destinare le (poche) ore assegnate, ore che vengono distribuite con il bilancino, razionate, come “bene da non consumare”.Altro che “dirigenti – sceriffi” e “padroni del campo”, come demagogicamente qualcuno paventava. Poveri genitori, poveri bambini e poveri anche loro.
Tale situazione,che peraltroviola principi e norme di diritto nazionale ed internazionale, può essere fronteggiata per tempo e con buon senso, ad esempio lasciandosul territorio i docenti oggi immessi in ruolo e garantendo così una adeguata e professionale compresenza didattica in aula, complementare al sostegno in favore dei bambini diversamente abili. Ci vuole poco per fare della “Scuola” la “Buona Scuola”.
Ma la creatività a noi renziani non difetta. Tutto è possibile se si tratta di destinare risorse, umane e finanziarie, a chi è meno fortunato di noi.
Ci rivolgiamo a te perché il 14 Settembre è dietro l’angolo e ad oggi tutte le azioni fatte dai dirigenti scolastici, dai genitori, dalle associazioni e finanche dal Garante regionale per l’infanzia per sensibilizzare il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale di Basilicata, non hanno sortito alcun effetto ed obiettivamente anche il tuo Governo ed il nostro Partito è diventato indifendibile.
Perché la Buona Scuola di cui hai parlato sia davvero tale devi intervenireperché se così non fosse, allora cominceremo a dubitare che forse abbiamo lottato invano per un cambiamento che neanche tu sarai in grado di assicurare e presto avremo nostalgia della “Cattiva Scuola”.
Il Presidente regionale dell’associazione Adesso! Democratici lucani Franco Dell’Acqua