Lo storico Massimo Viglione, l’avvocato Carlo Taormina, il giornalista Marcello Veneziani e i politici Roberto Fiore, Vittorio Sgarbi, Maria Rosaria Randaccio, Filippo Ascierto e Paola De Pin sono i primi firmatari della petizione sottoscritta da altri professionisti e politici, per chiedere che vengano assicurati nuovamente, ai cattolici praticanti, i Sacramenti. Di seguito l’appello a Roma centro della Cristianità inviato al Santo Padre, Papa Francesco, Al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e ai Vescovi.
Da semplici cittadini, praticanti e non la fede cattolica, ci rivolgiamo alle più alte Istituzioni che dirigono, politicamente e spiritualmente, il territorio italiano, affinché gli elementi costitutivi della Fede Cattolica, vale a dire i Sacramenti, e in particolare l’Estrema Unzione e le Sante Messe, continuino a essere liberamente impartite, pur nel rispetto delle misure messe in atto dal Governo. Con le dovute precauzioni è possibile conciliare il rispetto delle norme sanitarie con il rispetto del diritto alla libertà di culto.
Il clero può e deve avere la stessa libertà di azione dei medici: la cura dell’anima deve perlomeno equivalere a quella del corpo.
In particolare dolorosissima risulta essere al popolo italiano la mancanza dei conforti religiosi nel momento della gravissima malattia e della morte come anche il mancato seppellimento dei propri cari al cimitero. In nessuna epoca storica, in nessuna epidemia, in nessuna guerra, Roma e l’Italia conobbero mai un eclisse tale del volto di Cristo.
Chiediamo pertanto il ripristino dei superiori e prevalenti “diritti di Dio” (e di conseguenza dell’uomo) in questo momento messi in “quarantena”.
Nella foto www.SassiLive.it Vittorio Sgarbi durante la sua ultima visita a Matera