Con l’incontro sul tema “Le trappole delle intese” il giornalista Andrea Bassi, caposervizio del “Messaggero” ha inaugurato nel tardo pomeriggio nella sala del Cristo flagellato dell’ex ospedale San Rocco di Matera il ciclo di conferenze sul futuro del Mezzogiorno promosso dal Circolo La Scaletta dal tiolo “Autonomia differenziata e unità del Paese”.
All’incontro, organizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e coordinato da Antonio Nicoletti, componente del Circolo La Scaletta, sono intervenuti il presidente del Circolo La Scaletta, Francesco Vizziello e il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri.
L’iniziativa, che si avvale del contributo di studiosi e professionisti, è finalizzata al rilancio del Mezzogiorno nel contesto nazionale e internazionale, a partire da Matera, Capitale europea della cultura 2019.
Le conferenze programmate dal Circolo La Scaletta intendono affrontare la “questione meridionale” in chiave contemporanea, a partire dal tema del “regionalismo differenziato”, che si è imposto al centro del dibattito nazionale a seguito delle iniziative intraprese da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, per ottenere il riconoscimento di maggiori forme di autonomia. Richieste avanzate successivamente anche da altre regioni.
Nella prima conferenza il giornalista Andrea Bassi, che nell’ultimo anno ha svelato i testi degli accordi del Governo sull’autonomia delle regioni del Nord, rendendo pubbliche le riservatissime bozze, ha analizzato queste intese e attraverso una serie di slide ha spiegato quali potrebbero essere le ricadute a livello nazionale, in particolare per il Mezzogiorno.
Il giornalista Andrea Bassi spiega perchè l’autonomia differenziata rappresenta un pericolo per il Mezzogiorno del Paese: “L’autonomia differenziata per come è disegnata è un rischio per il Sud. La richiesta che viene fatta dalle regioni del nord è quella di trattenere sul proprio territorio una parte più consistente del gettito tributario, quindi quello viene definito come il residuo fiscale, ossia la differenza tra quanto viene raccolto di tasse su quel territorio e quanto è la spesa pubblica che viene effettuata su quel territorio. Se tutto questo avviene senza pensare a meccanismi perequativi che consentono di distribuire le risorse tra le regioni più ricche e quelle meno ricche, può portare a una differenziazione nell’erogazione dei servizi ai cittadini, disegnando quindi dei cittadini di serie A e dei cittadini di serie B”.
Come scongiurare questo pericolo? “L’unico modo è non fare andare avanti questo tipo di intesa e trovare delle intese diverse che partano, come dice la Costituzione, dalla definizione dei livelli essenziali di prestazione, quel livello di servizi che devono essere garantiti a tutti i cittadini e su tutto il territorio nazionale. Poi si definisce come vengono finanziati i servizi, uguali per tutti i cittadini e poi si decide la gestione autonoma delle funzioni”.
Su quali fondamenta si poggia la tesi secondo cui l’autonomia differenziata sarà un rischio per il Sud? “Io ho parlato con esperti del temi, con la Svimez, con la Sose, una società pubblica che si occupa di determinati fattori standard. Al momento ci sono una serie di audizioni parlamentari che sono reperibili pubblicamente per fare ragionamenti sul tema”.
Sindaco De Ruggieri ha concluso i lavori: “Da Matera, Capitale europea della cultura 2019 si leva un grido di dolore forte, per la difesa della dignità del Mezzogiorno e dell’unità nazionale. Attraverso il progetto del regionalismo differenziato si pensa di rapportare i finanziamenti dei servizi al gettito fiscale, ha spiegato il sindaco,un principio devastante, in quanto in questo modo i diritti di cittadinanza, come l’istruzione e la sanità,vengono alterati, dal momento che questi diritti saranno migliori per i cittadini che hanno un reddito pro capite più alto. Questo è lo scenario chiaro che si prospetta e che il Mezzogiorno deve ben comprendere per reagire”.
Il giornalista Andrea Bassi nel corso della conferenza ha illustrato il lavoro d’inchiesta che l’ha portato ad ottenere le bozze segrete degli accordi tra il Governo e le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, documenti dove si parla, ad esempio, di risorse distribuite in base al fabbisogno standard, specificando in alcuni passaggi, successivamente cancellati,che ai territori dove abita più gente ricca, con maggiore capacità fiscale, spettano più risorse e servizi di qualità, mentre ai territori più poverirestano meno soldi e servizi. Un regionalismo differenziato, ha spiegato Bassi, che rischia di cristallizzareuna situazione già di evidente disparità tra la qualità dei servizi presenti al Nord e al Sud, una disuguaglianza giustificata dal fatto che storicamente regioni meridionali e settentrionali usufruiscono di servizi differenti. Un progetto che mira ad unariduzione del fondo perequativo, con un progressivo impoverimento dello Stato centrale, a favore del miglioramento della capacità attrattiva dei territori, in particolare delle regioni del Nord.
In seguito alla pubblicazione di queste bozze segrete dal “Messaggero”, ha precisato Bassi, il Movimento cinque stelle ha diffuso un documento molto critico nei confronti di tali intese, che ha impedito che venissero approvate nel Consiglio dei Ministri dello scorso 14 febbraio. Attualmente sul sito del Dipartimento degli Affari regionali e le Autonomie sono pubblicate solo alcune parti degli accordi tra il Governo e le tre regioni, che tutti i cittadini possono consultare per formarsi un’opinione sulla questione.
Dopo l’incontro con Andrea Bassi, giornalista del “Mattino”, che ha illustrato le bozze segrete degli accordi del Governo sull’autonomia delle regioni del Nord, i prossimi appuntamenti in programma presso la Camera di Commercio sono: il 19 aprile, ore 18.30, con Adriano Giannola, presidente Svimez e autore del testo “Sud d’Italia. Una risorsa per la ripresa”, Salerno ed. Roma, il 18 maggio ore 11, con Marco Esposito, giornalista del “Mattino” e autore del libro “Zero alSud. La storia incredibile (e vera) dell’attuazione perversa del federalismo fiscale” ed. Rubbettino e il 7 giugno 2019, ore 18.00, con lo storico Guido Pescosolido.
L’iniziativa, che si avvale del contributo di studiosi e professionisti, è finalizzata al rilancio del Mezzogiorno nel contesto nazionale e internazionale, a partire da Matera, Capitale europea della cultura 2019. Il ciclo di conferenze intende affrontare la “questione meridionale” in chiave contemporanea, avendo come focus iltema del “regionalismo differenziato”, che si è imposto al centro del dibattito nazionale a seguito delle iniziative intraprese da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, per ottenere il riconoscimentodi maggiori forme di autonomia. Richieste avanzate successivamente anche da altre regioni.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)
Mummie dietro al tavolo, mummie in platea. L’immagine del PD in sostanza