Laboratori Politico: “Dalla mancata riconferma di Guarino una lezione a tutta la politica lucana, il centrosinistra sia plurale”. Di seguito la nota integrale.
La mancata riconferma di Rocco Guarino alla Presidenza della Provincia di Potenza, apre uno scenario istituzionale tutto da riscrivere alla luce delle scelte che gli schieramenti politici oggi presenti in Basilicata sono costretti a fare.
Proprio il voto negativo del comune di appartenenza del Presidente Guarino, conferma come non basta il buon governo e la capacità di relazioni istituzionali che vanno oltre gli schieramenti ideologici e di cui dobbiamo dargli atto , semmai conferma, come appare evidente in altri casi, che a volte la mediocrità e la litigiosità, pur non portando effetti e risultati positivi alla comunità amministrata, crea le condizioni per una continua ricerca di equilibri su assetti gestionali personali. Tutto ciò spesso accade con inciuci e asservimento di potere, come accaduto al Consiglio regionale lucano o come potrebbe accadere al Comune di Potenza con servizievoli e silenziosi apporti numerici.
Quello di cui la Basilicata non ha più bisogno, anzi, deve prenderne atto e girare pagina.
Non serve immaginare equilibri di sigle o di aggregazioni di aree e poli convergenti, ma necessariamente misurarsi su temi e questioni con cui le nostre genti lucane e italiane fanno i conti tutti i giorni, andando a ritirare la pensione, a fare la spesa, andando negli ospedali o in farmacia. Eppure il gioco che si va prospettando è quello di abbattere l’amico più che l’avversario politico mettendolo in un angolo oppure lasciarlo solo.
Ora è il momento di svoltare, superare i personalismi e gli egoismi che i numeri elettorali, in specie a noi del Csx, dicono poco o nulla, come potrebbe accadere proprio nelle prossime elezioni del Presidente della Provincia di Potenza (dove si gioca a chi la spara più grossa preparando candidature deboli in contrapposizione per dividere ancor più e non unire), a quelle politiche e subito dopo a quelle Regionali anche qui attraverso un gioco di pedine che si scambiano i ruoli mutuando le postazioni è mai aprendo il campo a nuove energie.
E infine, il tema del cosiddetto “campo largo” appare già superato dalle tentazioni scissionistiche di chi aveva aderito ai 5Stelle e in Basilicata sfruttato l’onda per eleggere una super rappresentanza parlamentare o da chi ha costruito nuove sigle e si accontenta di eleggere un consigliere comunale barattandolo per grande successo del suo movimento.
Con queste leggi elettorali si esce vincendo, solo attraversando la società lucana e italiana con lo spirito e l’animus di chi si presta al servizio dei suoi bisogni e non mutuando vecchie abitudini che puntualmente l’elettorato residuo (quello che ancora oggi va a votare) abbatte. E allora allargare i confini delle proprie coalizioni ed alleanze più che porre limiti di simpatie personali, considerare, parlare, riflettere, aprire un sereno confronto, sono i cardini su cui dobbiamo muoverci nell’immediato.