“Non mi affeziono all’acronimo Zeg (Zona Economica Giovanile) ma utilizzandolo voglio riconoscere la proposta al movimento ‘Generazione Lucana’ che il 28 dicembre a Matera, dopo mesi di approfondimenti e chi mi hanno visto partecipare all’evento di Miglionico, ha presentato il suo dossier per le politiche giovanili. Ho approfondito le proposte e firmato l’appello anche perché nel vuoto del confronto politico programmatico questo contributo è cosa buona e giusta”. E’ quanto ha affermato il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.
A suo parere “ci sono questioni che vanno approfondite e su altre c’è stato già un contributo concreto nel corso di questi anni (esempio dal 2010 gli Erasmus promossi dalla Provincia di Potenza). Tuttavia penso che intorno alla sostanza racchiusa dall’acronimo Zeg vale la pena confrontarsi. Senza perdere di vista le politiche per lo sviluppo e per il lavoro la Zeg potrebbe essere un contesto nel quale si costruiscono le opportunità per i giovani in termini di istruzione e formazione, semplificazione e automatismi, di sgravi e di incentivi, di responsabilità e cittadinanza, di socialità e di benefit”.
“Se si vuole fare entrare il merito nelle belle parole della campagna elettorale – ha aggiunto ancora Lacorazza – c’è bisogno di pensare e mettere a sistema un set di politiche che riducano, se non azzerino, la possibilità di intermediazione della politica. Questa sfida va collegata alla centralità del territorio, al ruolo delle comunità locali ricostruendo reti di competenze, di opportunità e di solidarietà. ‘Se vuoi puoi giocarti la partita perché puoi vincerla davvero’ è la Zeg che immagino e su questo nei prossimi giorni chiederò un confronto con ‘Generazione Lucana’. Così come ritengo utile far ripartire un dialogo con il Forum Regionale dei Giovani, unitamente all’esperienza dei Forum Comunali, nata dalla legge regionale 11/2000 di cui con la Sinistra Giovanile di allora fummo promotori. Lo stesso dossier di Generazione Lucana evidenzia, come a distanza di 18 anni, quella legge resti un pilastro su cui edificare nuove e più avanzate politiche giovanili”.