Dopo l’inchiesta sul Centro Oli di Viggiano si registra l’intervento dei Verdi di Basilicata.
La posizione dei Verdi sull’affaire petrolio.
Incidente rilevante, disastro ambientale continuato, la vicenda Eni con un dirigente arrestato e 13 indagati evidenzia che la sicurezza del territorio e della popolazione è a forte rischio, a rischio sono le nostre risorse idriche. In un territorio fragile come la Basilicata emerge ancora con più forza dall’inchiesta della Procura di Potenza e dei carabinieri del Noe, a cui va il nostro plauso, l’insostenibilità del ciclo del petrolio. Per le compagnie è un business solo a condizione di commettere continuamente gravi violazioni della legalità : dalle lavorazioni dei centri oli sino alla gestione del ciclo dei rifiuti petroliferi.Un’economia spazzatura drogata : è ora di dire basta. Stop estrazioni petrolifere in Basilicata un obiettivo a portata di mano. Mobilitazione generale al più presto davanti al Cova di Viggiano. Coordinamento al più presto insieme a movimenti e associazioni dei cittadini e ci auguriamo agli amministratori locali.. Cogliamo l’occasione del 25 Aprile il giorno della liberazione: liberiamo la Basilicata dalle lobby petrolifere. Dopo gli arresti naturalmente per l’Eni la colpa è di alcuni dipendenti ma il modello Eni e le decisioni sul complesso sistema di gestione delle risorse petrolifere lucane è del cda dell’Eni e del suo amministratore delegato e dei dirigenti competenti che vengono retribuiti in funzione della quantità di petrolio estratto . Scaricare su alcuni dipendenti evidenzia che i top manager Eni sono dei pavidi opportunisti. Considerando che nell’Eni lo stato detiene la goldenshare , del modello Eni deve rispondere lo stato , il governo e il ministro dell’economia . I politici italiani prendendo finanziamenti dall’Eni non hanno la forza e il coraggio per agire e chiudere una buona volta questa vicenda .Il Ministro Costa prende posizione e fa un plauso alla magistratura e ai Noe ma dimentica di dire al suo collega Di Maio che dovrebbe rimuovere l’inamovibile dirigente generale dell’Unmig Dr. Terlizzese vero garante delle compagnie nel Ministero e al Ministro Salvini che solo poche settimane fa si è messo caschetto e maglietta dell’Eni a Viggiano e che insieme al nuovo presidente della Regione Bardi ha dichiarato che dobbiamo sviluppare le attività estrattive di idrocarburi dovrebbe dire che è vergognosa la legittimazione delle illegalità che stanno facendo. Un silenzio tombale anche del PD lucano, principale responsabile nel passato . Le risorse petrolifere lucane devono tornare ad essere riserve strategiche nazionali. Il ciclo del petrolio va chiuso subito.