Presentate nel corso di un incontro pubblico presso Le Monacelle le linee programmatiche della lista civica L’Altra Matera, costituita da Liberiamo la Basilicata del tenente Di Bello, Verdi, Azione Civile, ex Rivoluzione Civile di Ingroia e l’Alternativa di Giulietto Chiesa. La lista scenderà in campo alle prossime comunali di Matera, previste il 31 maggio, a sostegno di Franco Vespe sindaco.
Al tavolo con il candidato sindaco anche uno dei candidati consiglieri, Massimo Andrisani e due esponenti di liste che sostengono Franco Vespe, il tenente Peppe Di Bello di Liberiamo la Basilicata e Verdi e Domenico Lence, responsabile nazionale dipartimento ambiente ed ecomafie di Azione Civile e referente regionale di Azione Civile.
L’Altra Matera ha illustrato il suo progetto innovativo ed esclusivo Matera capitale Europea della Cultura nel 2019. In proposito il candidato sindaco Franco Vespe ha dichiarato: “Siamo interessati a costruire un’altra Matera e pertanto invitiamo i cittadini a partecipare alla conferenza programmatica.
Lo slogan del nostro programma sarà quello di dar voce agli invisibili.
Gli invisibili sono i disoccupati, i cosidetti Neet, ovvero i giovani cioè che hanno smesso di cercare lavoro, i pensionati meno abbienti, i migranti, i precari e altre fasce deboli come i giovani vedenti che credono di essere ciechi, I bambini, bioindicatori della salubrità dell’ecosistema urbano che sono ormai scomparsi e i disabili
E’ una categoria sempre più vasta che è completamente trascurata sia dalla imperante cultura Neo-Liberista di cui ormai sono preda anche le forze così dette di sinistra, e sia dalle tradizionali agenzie di tutela dei cittadini (a cominciare dai sindacati) che ormai tutelano solo i già tutelati della nostra società! Altre formazioni politiche alla “page” hanno cercato, riuscendosi per un breve periodo, di raccogliere lo scontento ed il disagio degli “Invisibili”. Ma come l’ha raccolto lo sta perdendo perché è mancata la fase propositiva di indicare soluzioni concrete che andassero al di là della protesta. L’Altra Matera si propone invece di adottare la strategia della proposta ad oltranza, per offrire un progetto concreto, avanzare soluzioni di cui c’è tanto bisogno qui nella nostra città e nella nostra regione dove i modelli relazionali sono impostati su principi di solidarietà/sudditanza verticale feudale e clientelare. Il nostro programma ha l’ardire di proporre soluzioni che rompano una volta per tutte le catene di asservimento feudale e promuovano solidarietà e civismo orizzontali fra la nostra gente. Vi sono oggi delle leve perché questo possa avvenire a partire dal riconoscimento di Matera a Capitale Europea della Cultura. Parlavamo dei Giovani che vedono a cui si fa credere che sono ciechi. Sono i giovani adulti e gli adulti giovani; cioè la fascia di età che va dai 20 ai 40 anni, altamente scolarizzati, con significative esperienze internazionali, i figli dell’ERASMUS perché è la vera classe dirigente della nostra società e di quella materana che è attualmente ibernata, ridotta all’impotenza dal nostro sistema feudale e da pruriti elitari nostalgici di un mondo ormai estinto. Per maggiori dettagli di questo mio pensiero vi indirizzo verso alcuni miei articoli pubblicati alcuni mesi fa: https://www.sassilive.it/cronaca/politica/comunali-matera-2015-franco-vespe-apre-dibattito-su-sassilive/
oppure https://www.sassilive.it/cultura-e-spettacoli/terza-pagina/franco-vespe-su-matera-capitale-europea-della-cultura-2019/ . Sono articoli che esprimono molto bene la distinzione che vogliamo marcare come -L’altra Matera- rispetto ai due schieramenti più poderosi: M2020 ed il PD, senza nulla togliere al movimento di “Osiamo”, o a quello di Benedetto e del M5S per i quali abbiamo particolare rispetto e prestiamo particolare attenzione. Nei lavori sviluppati dal laboratorio: 2019 un’altra Matera (che continuerà dopo la parentesi elettorale!) è emersa l’estrema vitalità di associazioni sociali e culturali presenti sul nostro territorio le cui proposte, per fare un significativo salto di qualità alla vita sociale e culturale della nostra città, avrebbero meritato una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni locali. E’ questo un Leit motiv perché proprio le amministrazioni pubbliche, almeno qui al Sud, gestiscono il grosso delle risorse che potrebbero produrre sviluppo. Gli stessi fondi straordinari strutturali FESR sono ad essi affidati per favorire la coesione sociale. Proprio questo accentramento delle risorse nelle mani di “pochi” e distribuiti in modo “sospettosamente” discrezionale, perpetuano quel regime feudale a cui tutti si piegano (garantiti inclusi!) sussiegosi e riverenti nei momenti topici. Ma l’Europa che oggi piace dipingere come crudele matrigna (per alcuni aspetti lo è), per altri versi mette a disposizione una massa enorme di finanziamenti ordinari che possono essere catturati su base competitiva e senza passare per le forche caudine delle amministrazioni locali. Basti pensare al programma HORIZON2020 con i suoi 80 miliardi di finanziamenti, il programma LIFE (qualche decina di mld di Euro) , oppure le misure dedicate alla cultura (pochi mld). Ma per fare progetti competitivi abbiamo bisogno di persone dal pensiero “divergente” e creativo, con esperienze di partnership internazionale. Abbiamo poi lo straordinario turbo di Matera CEC per il 2019 Insomma abbiamo bisogno proprio di quella fascia di “invisibili “ giovani precari ed altamente scolarizzati che hanno fatto la scelta coraggiosa e gladiatoria di rimanere nella propria terra per scrivere progetti competitivi. Anzi noi sogniamo una Matera laboratorio che possa richiamare i tantissimi giovani che abbiamo sparso nel mondo per costruire ricchezze altrui, per rompere una volta per tutte le catene della pelosa solidarietà verticale a cui il nostro plurisecolare regime feudale ci ha reso clientes.
Un altro importante ambito è quello di progettare e disegnare L’Altra Città”. Vorremmo fare una cosa rivoluzionaria: far precedere il piano regolatore dei mattoni dal piano regolatore sociale. Ovvero fare uno sforzo cognitivo, empatico e relazionale per capire i bisogni, le emergenze, le priorità sociali da affrontare perché il patrimonio sociale della nostra città non sia mortificato. Poi sulla base della mappa anche geografica e topografica dei bisogni della nostra città pensare di progettarla anche con i mattoni.
Infine vogliamo valorizzare l’ambivalenza meravigliosa di Matera città dal Cuore antico ma con un presente sbilanciato nel futuro con i suoi centri scientifici e tecnologici di eccellenza, con la sua Università. Attraverso lapresenza di questi centri si potranno impostare nuove politiche industriali che possono andare oltre l’epopea del salotto o, addirittura, la lunga stagione della Fiat a Melfi”.
La fotogallery della presentazione della conferenza programmatica de “L’Altra Matera” (foto www.SassiLive.it)