“Abbiamo lavorato con successo a livello parlamentare negli scorsi anni (2009/legge sviluppo) per ottenere l’incremento di altri 3 punti di royalties dal 7 al 10 per cento a carico delle concessionarie petrolifere per istituire un fondo per la riduzione del prezzo del carburante in Basilicata. Da questo provvedimento legislativo derivò l’emissione di oltre 300 mila card carburante e la loro distribuzione diretta ai patentati lucani. In questa legislatura su impulso del presidente Pittella si decise di modificare l’articolo 45 prevedendo una nuova finalizzazione verso programmi di sviluppo e di coesione sulla base di una proposta della regione e di un decreto dei ministeri economia e sviluppo. Apprendiamo che la Regione con le parti sociali ha definito un nuovo programma che destina le risorse dell’art. 45 degli ultimi bienni, per 130 milioni alle politiche sociali e per 70 milioni a politiche di sviluppo. Mi permetto di chiedere un supplemento di valutazione sulla finalizzazione di queste risorse in sintonia con gli impegni presi al tavolo istituzionale che varò la modifica dell’art. 45, che orientava verso un incremento di produttività dei programmi di spesa”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Cor). “ Dopo un ciclo di programmi di spesa che non hanno accresciuto i livelli di produttività e di benessere della nostra comunità, che resta inchiodata nel triste primato di una delle regioni più povere d’Italia, un cambio di rotta sarebbe necessario . Programmare l’utilizzazione di 200 milioni di euro per azioni di effettivo sviluppo magari ricorrendo alla leva dell’ingegneria finanziaria , non è una visione irrealistica. Si tratta di scegliere se orientare le risorse aggiuntive per investimenti in conto sviluppo oppure impiegarle per spese correnti che non mutano la cifra delle nostro contesto economico e sociale. In sede parlamentare non mancheremo di assumere ogni iniziative perché il Governo nazionale non consenta l’impiego di risorse finanziarie in Basilicata svincolate da solide programmazioni di sviluppo economico e sociali dei territori interessati. Spero che si apra un dibattito pubblico su questo tema perché non sia l’emergenza a dettare le scelte, ma una visione della regione che guardi allo sviluppo ed al lavoro”
Ott 17