“Le lacerazioni nel centro sinistra regionale sono la conferma irreversibile del fallimento di un ciclo politico e del suo assetto di potere. Le dimissioni del presidente De Filippo con due anni di anticipo rispetto alla durata ordinaria della legislatura certificano che la situazione si era fatta insostenibile e che la coalizione aveva smarrito ogni ragione di esistere”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Pdl). “Dopo un ciclo che è durato vent’anni con risultati deludenti, la Basilicata ha il diritto di darsi una prospettiva, di immaginare un destino produttivo soprattutto per i suoi giovani. Questa è la sfida che abbiamo davanti se non si vuole perdere definitivamente una prospettiva di futuro per una regione la cui stessa sopravvivenza, se dovesse proseguire l’attuale declino, è messa seriamente in discussione. Le risorse della regione, a cominciare da quelle minerarie, in un quadro di assoluto rispetto ambientale, sono la sua forza insieme al capitale umano sulla cui qualificazione bisogna investire con determinazione. Le quote di entrare fiscali aggiuntive che il nuovo quadro normativo a cui abbiamo contribuito ha riconosciuto allo sviluppo della regione, devono rappresentare la leva finanziaria per definire un progetto infrastrutturale e produttivo della Basilicata per i prossimi anni. La politica deve sapere avere questo nuovo sguardo sulla realtà, rompendo con le pratiche distributive, assistenziali e da ultimo improduttive di questi anni. Le forze sociali e politiche che avvertono questa responsabilità collettiva devono compiere uno sforzo di aggregazione e di coesione funzionale agli interessi dei lucani. Un processo che per segnare una sostanziale discontinuità non può che nascere d’intesa e con il coinvolgimento di forze nuove portatrici di un protagonismo e di una soggettività che pure è presente in tanti contesti sociali della regione. Il Pdl ed il centro destra con profondo senso di responsabilità intendono favorire questo rinascimento anche per realizzare l’obiettivo di una democrazia compiuta nella nostra regione che nel suo ultimo ventennio non ha conosciuto l’insostituibile dinamica dell’alternanza, una mancanza che ha negativamente condizionato tanti processi”.
Ago 25