Un osservatorio in grado di programmare interventi e strategie in caso di pericoli per la salute delle popolazioni e dell’ambiente, con particolare attenzione per le aree interessate da inquinanti naturali o da insediamenti industriali. La Giunta regionale ha deliberato l’istituzione in Basilicata del Sistema Regionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (Srps) in attuazione del decreto legge 36/2022 e in sintonia con il Piano regionale della Prevenzione (Prp).
Il coordinamento è affidato alla Direzione generale per la salute e le politiche della persona, in stretta collaborazione con la Direzione generale Ambiente, Territorio ed Energia, ma il Srps contempla la partecipazione anche delle aziende sanitarie Asp e Asm, dell’Irccs Crob di Rionero, dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, dell’Arpab (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata) e dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata.
“Il Srps – precisa l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico – integra quanto già programmato dal Piano regionale della Prevenzione ed è la testimonianza di come la Regione mantenga alta l’attenzione sui potenziali effetti che le attività antropiche presenti sul proprio territorio possono avere sullo stato di salute dei cittadini e dell’ambiente. Andiamo a potenziare, con un ulteriore tassello, il mosaico costruito per la sorveglianza sanitaria e la prevenzione, al cui interno troviamo due importanti iniziative già avviate sul territorio, i progetti LucAs e Sintesi. LucAs – ricorda Latronico – può contare su un finanziamento di 25 milioni di euro nel quadro degli accordi aggiuntivi tra Total, Eni, Mitsui e Shell ed è uno studio per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute della comunità locale. L’obiettivo è quello di dare vita a una campagna di sorveglianza epidemiologica monitorando costantemente le condizioni sanitarie e ambientali del territorio.
Sintesi, invece – continua Latronico – è stato finanziato nell’ambito degli investimenti complementari del Pnrr ed è finalizzato a costituire un sistema di sorveglianza permanente di ambiente e salute in siti contaminati. Il progetto – conclude l’assessore – riguarda 14 regioni italiane, compresa la Basilicata che ha candidato per questo studio Tito scalo e Valbasento”.