Nella serata di lunedì 3 febbraio nell’Auditorium Don Mimì D’£lia in Via Concilio Vaticano II a Bernalda si è svolto l’incontro “L’autonomia differenziata… e ora?” organizzato da Spi Cgil Matera e Flc Cgil Matera, dalla parrocchia Mater Ecclesiae di Bernalda e dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina.
L’incontro è stato introdotto da Don Filippo Lombardi, parroco di San Giovanni Bosco di Marconia, già vicario episcopale per la pastorale sociale e del lavoro, Eustachio Nicoletti, segretario generale Spi Cgil Matera e Angela Uricchio, segretaria generale Flc Cgil Matera;
A seguire spazio all’intervento di Gianfranco Viesti, professore di economia applicata della facoltà di scienze politiche dell’Università degli Studi di Bari;
Di seguito l’intervento a margine del convegno a cura del bernaldese Pinuccio Rinaldi.
A Bernalda non è rimasto inascoltato l’invito di Papa Francesco ai cattolici di scendere in politica.
L’evento non è passato inosservato sia per il luogo in cui si è tenuto, sia per il tema in discussione e sia per le figure che lo hanno sponsorizzato.
Avere scelto l’auditorium della parrocchia, invece di un qualsiasi altro luogo comunica e sancisce nei fatti che i “cattolici” hanno risposto all’invito del Papa e si sono impegnati in politica. In questa scelta forse non è secondario anche il fatto che il luogo è intestato ad una figura parrocchiale non indifferente alla politica bernaldese, tanto di aver legato la nascita stessa della parrocchia ad un evento politico che è nella memoria di tutti.
Il tema dell’autonomia differenziata in discussione, per il portato dei valori che in essa è contenuta è certamente di inquadrare nelle visioni e convincimenti che ognuno ha dell’argomento. A queste visioni e convincimenti va però riconosciuto il diritto all’esistenza e al rispetto. Certamente però non si può non notare che la discussione è tardiva e per questa ragione può anche apparire strumentale. Si poteva e si doveva discutere quando il processo era in fase proponente. Questa discussione richiama alla mente il dibattito che si tenne quando ci furono i referendum di Renzi, che se allora approvati non avrebbero certamente visto la nascita dell’autonomia differenziata, accertato che nei referendum era già contenuta la disciplina tra Stato ed enti locali. Insomma ora ci ritroviamo a discutere di argomenti che prima abbiamo rigettato.
La Cgil e l’Arcidiocesi che oggi propongono di discutere di autonomia differenziata, sono gli stessi soggetti che nel 2016, anche se in modi diversi hanno contribuito a bocciare i referendum, mettendoci nella condizione in cui oggi ci troviamo. Se discutere oggi di questo, risponde alla logica “meglio tardi che mai”, allora vuol dire che si è riconosciuto l’errore e si è disponibili a non ripeterlo.