“Valutiamo positivamente la ripresa del confronto tra Regione e sindacati per la individuazione di risposte risolutive alle legittime richieste degli oltre 1.600 beneficiari delle misure di sostegno al reddito ex RMI e TIS”. Dichiara il Consigliere regionale del Pd, Roberto Cifarelli.
Ci sono voluti quasi due anni di protesta, continua Roberto Cifarelli, con una tenda sotto gli uffici regionali e l’avvertimento dell’inizio dello sciopero della fame affinché gli impegni ripetutamente assunti dal governo regionale divenissero qualcosa di più concreto di semplici parole somiglianti a promesse elettorali.
“Nel dare atto all’assessore Cupparo dell’apertura del tavolo con le parti sociali, ci permettiamo di sottolineare che oltre al problema delle risorse, di cui eravamo consapevoli, c’è anche una questione di merito, tema ancora non del tutto affrontato. Dal nostro punto di vista, infatti, la platea degli ex RMI e TIS non è omogenea, né dal punto di vista anagrafico e neanche per le competenze ed abilità lavorative acquisite; ed è per questo che “imporre” a tutte e tutti indistintamente il passaggio nel settore idraulico forestale potrebbe non risolvere i problemi di tutta la platea. C’è il tema del lavoro, infatti, della dignità, dei diritti e delle tutele; c’è il tema del raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi minimi ai fini pensionistici; c’è il tema del riconoscimento di almeno 9 euro l’ora per le attività svolte e c’è il tema di come coinvolgere e far compartecipare i comuni beneficiari delle attività di pubblica utilità”.
Vogliamo dare un contributo positivo e collaborativo alla fuoriuscita da una condizione di precariato e di trattamenti disomogenei ai beneficiari del RMI e ai soggetti appartenenti alla platea ex TIS, sottolinea il dirigente del Partito Democratico.
“Riteniamo che le esperienze nelle attività svolte in seno ai comuni e altrove rappresentano, ove riscontrate, un valore che non può essere disperso sia in termini di professionalità acquisita e sia in termini di capacità di erogare servizi per gli enti che ne hanno beneficiato sino ad ora.
Infine, posto che gli interventi dovrebbero riguardare il settore idraulico forestale, il confronto con la parte sindacale dovrebbe avviarsi anche per definire l’apertura del turnover del personale della forestazione, visto che ormai la platea si è notevolmente ridimensionata mentre crescono le esigenze di manutenzione del patrimonio in capo agli enti locali,che riteniamo debbano essere chiamati ad assumere, in questo settore, maggiori funzioni e poteri. Infine c’è il tema dei lavoratori Saap in attesa di raggiungere le 151 giornate effettive di lavoro”.
Ago 29