Deputato Arnaldo Lomuti (M5s): “Ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio: la disumanità va in scena anche quest’anno. A rischio i fondi per i progetti mai iniziati”. Di seguito la nota integrale.
Deprime e fa vergognare quanto si apprende a mezzo stampa circa le condizioni incivili in cui centinaia di lavoratori sarebbero “ospitati” presso l’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio.
Alcune associazioni lucane, infatti, nelle ultime ore, hanno denunciato lo stato di totale disumanità in cui la nostra Regione mantiene almeno trecento lavoratori.
Posto che, annualmente, il problema si ripresenta e che, in quasi cinque anni di operato, il centrodestra alla guida della Regione si è rivelato del tutto incapace di porvi rimedio, chiediamo alla stessa di intervenire immediatamente al fine di verificare quanto denunciato dalle associazioni e di garantire, nel più breve tempo possibile, condizioni di sicurezza e di igiene ai lavoratori. Bisognerebbe, inoltre, alloggiare adeguatamente i numerosi braccianti che non trovano posto nei locali messi a disposizione dalle istituzioni e che, quindi, sono costretti a sistemarsi in alloggi di fortuna, in barba a norme di sicurezza e di igiene.
Giova ricordare, poi, che sussistono due progetti finanziati – rispettivamente nel borgo Boreano (a Venosa) e nel borgo Gaudiano (a Lavello) – proprio per la riconversione dei casolari e dei villaggi ex riforma fondiaria in alloggi per lavoratori in agricoltura. Ebbene, questi progetti sarebbero dovuti iniziare nel 2021 ed essere già terminati: invece, non solo è tutto tristemente e colpevolmente bloccato a causa dell’inerzia di questo governo regionale, ma si rischia anche di perdere i fondi.
Non sorprende, purtroppo, la scarsa attenzione del centrodestra regionale alle condizioni dei lavoratori, perdipiù se migranti: questa, tuttavia, prima ancora che una questione politica, è una questione di civiltà.
Se confermato quanto raccontato dalle associazioni – ossia che trecento lavoratori si servirebbero soltanto di sei docce e di sei wc e che molti altri siano lasciati senza dimora – allora la Regione sarebbe responsabile di detenere queste persone in malsane condizioni di cattività.
E dico la Regione, perché, al di là della singola associazione che ogni anno, anche faticosamente, gestisce il servizio, la responsabilità è in capo alla Regione, che da anni conosce l’inadeguatezza di quel luogo a ospitare persone e, malgrado tutti gli sforzi dei gestori che si succedono ogni estate, nulla potrà cambiare significativamente se non si interviene strutturalmente su quel luogo o, meglio, se non se ne individua uno idoneo.
No, questa non è la nostra Basilicata, quella che costringe trecento persone, dopo ore di duro lavoro, a servirsi di soli sei bagni. Questo governo di centrodestra sta tirando la corda, con il rischio di far implodere la situazione all’interno dell’ex tabacchificio e, in questo modo, di alimentare tensioni e contrapposti sociali che vanno doverosamente scoraggiate.